Canzone d'amore | per la signora Ninetta - Live Sicilia

Canzone d’amore | per la signora Ninetta

Ninetta cara, era difficile amarti da viva. L’amore ha bisogno di corpi, di petti da stringere, di braccia da toccare. E tu eri fetente oltre ogni immaginazione. Chi mai ti avrebbe baciata? Lo so che l’aggettivo “fetente” non sarà di gradimento, non piacerà ai benpensanti, a coloro che non osavano sfiorarti e nel commiato vorrebbero cantare per te l’ipocrisia di una strofa d’amore cristiano, come se la morte purgasse ogni infermità, ogni torto. La canteremo una canzone per te, signora Ninetta, dacci il tempo di frugare con le dita tra cuore e stomaco. Una canzone unta di grasso e di emozioni.

Cara Ninetta, coloro che non ti amavano, che ti maledicevano ogni volta, quando sporcavi con le tue defecazioni il pelame candido delle auto in cui trovavi rifugio, ora vorrebbero amarti. Tardi arrivano.  Ora è facile. Ora la morte sta lavando via le croste dal tuo viso di bambina invecchiata. I farisei sono fanatici dell’anima, si sa. Non prendono in considerazione il corpo malato e putrido. L’importante è che l’anima si salvi, anche se il corpo è stato maledetto in un inferno terrestre.

Se poi fosse davvero inferno il tuo, Ninetta, non lo sappiamo con certezza, non avendo indossato i tuoi stracci. Una canzone d’amore però possiamo dedicartela lo stesso. Ti amiamo, pur non essendo del tutto immuni dalle colpe dei farisei,  perché eri vera, signora Ninetta. Perché hai raccontato meglio di ogni parola l’orrore povero di questa città e del mondo, senza mediazioni, con un’ombra di folle ironia. Sei stata un pugno nello stomaco, una denuncia involontaria, vanamente esorcizzata dallo sfottò. E adesso sei un angelo. Un bruttissimo angelo che fa le boccacce. Vicina a Dio che ride. Fino alle lacrime.

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