Rifiuti, la Regione| invia un commissario ad acta - Live Sicilia

Rifiuti, la Regione| invia un commissario ad acta

La costituzione delle “S.R.R.”, società di regolamentazione rifiuti, dovrebbe riguardare 16 comuni, tra cui il capoluogo. A termini di legge gli oneri per la creazione ed il funzionamento delle società sono a carico delle amministrazioni, ma le casse del Comune di Palermo sono vuote.

Comune di Palermo
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PALERMO – La costituzione della “S.R.R.”, società di regolamentazione rifiuti, toglie il sonno al Comune di Palermo. La creazione di questa società si rende necessaria per elaborare la cornice giuridica all’interno della quale definire un appalto per lo smaltimento dei rifiuti. Dovrebbero farne parte 16 comuni, compreso il capoluogo. A stabilire questa normativa, che andrebbe a rivoluzionare l’intero sistema della raccolta e dello smaltimento, la Regione che, considerando il mancato rispetto dei termini da parte del Comune di Palermo, per la verità non l’unico, ha inviato un commissario ad acta.

Secondo la nuova legislazione, inoltre, la “S.R.R.” non potrà gestire direttamente il processo di raccolta e successiva riconversione o eliminazione della spazzatura, bensì dovrà obbligatoriamente affidarlo a una società terza. Le amministrazioni aderenti, a loro volta, avranno l’obbligo di sottoscrivere il contratto di servizio con l’azienda che si sarà aggiudicato l’appalto. Occorre ricordare, inoltre, che a termini di legge gli oneri per la costituzione ed il funzionamento della società sono a carico dei comuni e che, come dichiarato dall’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Claudio Torrisi, entro il 30 settembre tutte le “S.R.R.” devono essere costituite. Piccolo dettaglio: Palazzo delle Aquile non ha soldi nelle proprie casse.

Pertanto stamattina è stata convocata la terza commissione consiliare per esprimere un parere d’urgenza sulla costituzione della società: da una parte le opposizioni si sono astenute, dall’altra la maggioranza ha dato parere contrario confermando che non esiste la copertura finanziaria necessaria. I consiglieri di minoranza, dal canto loro, hanno sollevato una polemica dovuta al fatto che il parere d’urgenza, per il quale occorrono cinque giorni dalla richiesta per approfondire la conoscenza della materia, è stato chiesto per questa mattina, in anticipo rispetto ai cinque giorni.

Nel pomeriggio, invece, si è tenuto il consiglio comunale. Una seduta che ha visto non solo i Revisori dei conti polemizzare con il presidente Totò Orlando (i primi, convinti che si dovesse trattare il consuntivo, hanno chiesto di andare via ma il presidente glielo ha vietato), ma anche il dibattito su una mozione per istituire un tavolo tecnico sulle zone da pedonalizzare. Il Pd ha presentato un emendamento (firmato anche dalla Spallitta) per coinvolgere anche le associazioni dei cittadini, bocciato dall’Aula col voto contrario di Idv e Pdl. “E’ paradossale che il Consiglio Comunale – dicono i consiglieri del Pd Teresa Piccione, Rosario Filoramo e Carlo Di Pisa – scelga un’interlocuzione preferenziale con le associazioni dei commercianti, escludendo la rappresentanza più importante: i cittadini, le associazioni ambientaliste e i consumatori come se il problema delle aree pedonalizzate fosse solo un problema del commercio e non di tutti quelli che le abitano e le frequentano”.


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