Strage di Casteldaccia, il presidente Amap: "Perché non si sono protetti?" - Live Sicilia

Strage di Casteldaccia, il presidente Amap: “Perché non si sono protetti?”

L'ipotesi che gli operai non indossassero le mascherine
L'INCIDENTE SU LAVORO
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PALERMO– A margine del lutto atroce, per la strage sul lavoro di Casteldaccia, c’è da appurare che cosa sia accaduto davvero. Che cosa abbia provocato l’evento luttuoso di un giorno maledetto. L’Amap ha inviato una nota ufficiale. Il suo massimo rappresentante ha parlato. Ovviamente, per un quadro completo dei fatti bisognerà aspettare le indagini.

“I lavori lungo la Strada Statale 113 – si legge – sono stati predisposti a seguito delle ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria, nel tratto tra l’intersezione con via della Rotonda e la stazione di sollevamento denominata “Vini Corvo. Per la loro esecuzione Amap ha incaricato la ditta Quadrifoglio Group per ogni attività di verifica del suddetto tratto fognario”.

“I lavori, che prevedevano la messa in quota dei pozzetti – prosegue la nota – e la disostruzione con ausilio di autospurgo, sono stati avviati il giorno 29 aprile e sono proseguiti sino ad oggi”.

Di Martino e le mascherine

“Gli operai stavano lavorando alla pulizia dei pozzetti della rete fognaria perché ci era arrivata una segnalazione e una richiesta di intervento”, dice, successivamente, il presidente di Amap, Alessandro Di Martino (in una foto d’archivio), citato dall’Ansa. Secondo quanto riferito dai soccorritori nessuna delle vittime avrebbe indossato la mascherina di protezione. “E’ una cosa assurda – aggiunge Di Martino -. L’odore era tale che non è comprensibile come non si siano protetti”.

I lavori – spiega Di Martino – erano stati affidati a una squadra composta da alcuni dipendenti della Quadrifoglio, la società che ha vinto l’appalto per la manutenzione fognaria dei comuni della fascia orientale più alcuni dipendenti interinali di cui ci avvaliamo in attesa che termini la procedura per le nuove assunzioni”.

“Noi – dice il presidente Amap – abbiamo protocolli di sicurezza che impongono l’osservanza di regole strette alle ditte che si aggiudicano gli appalti e per gli interinali teniamo una formazione rigida”.

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