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LiveSicilia.it / Cronaca / Pizzo: condannati due commercianti

Pizzo: condannati due commercianti

In Cassazione
di Redazione
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Sono state confermate in via defintiva dalla Corte di Cassazione venti condanne inflitte ad alcuni tra boss e mafiosi del racket del pizzo di Palermo. Condannati anche due commercianti, Angelo Ingrao e Antonino Glorioso, amministratori del bar Mazzara uno dei più noti del centro di Palermo, per favoreggiamento nei confronti di chi chiedeva loro il pizzo. Dovranno scontare una pena di 4 mesi ciascuno. In primo grado, il 6 luglio 2006, il gup Antonella Pappalardo aveva vincolato la sospensione condizionale allo svolgimento di un mese di lavori socialmente utili in favore della Regione. Due imputati, Antonino Testa e Antonino Anello amministratori di un supermercato, hanno ottenuto l’annullamento senza rinvio delle condanne a 4 mesi; mentre è stata annullata con rinvio la condanna a tre anni e due mesi (in continuazione con una precedente sentenza per fatti analoghi) del boss Antonino Rotolo che dovrà essere nuovamente processato. Per il resto, i giudici hanno confermato, anche se in alcuni casi annullando qualche capo d’imputazione, la sentenza emessa il 24 gennaio 2008 dalla seconda sezione della Corte d’appello di Palermo, con il rito abbreviato. Nel dettaglio – come si legge su Sicilia Informazioni – Il boss Cosimo Vernengo dovrà così scontare 12 anni, Giancarlo Ciaramitaro 10 anni, 5 mesi e 10 giorni, Matteo Binario 4 anni, Luigi Calascibetta 4 anni e 6 mesi, Benedetto Graviano, capomafia di Brancaccio, che ha avuto 13 anni e 4 mesi in continuazione, Pietro Tagliavia, figlio e nipote dei boss di Sant’Erasmo, 8 anni, Gregorio Bertolino e Giuseppe Contorno 4 anni, Vincenzo Cascino 6 anni, Giuseppe Galati 5 anni e 6 mesi, Giuseppe Di Pace, Benedetto Lo Verde e Gaetano Messina 5 anni ciascuno, Pietro Pilo 10 anni e 4 mesi, Pietro Mendola e Marcello Cusimano 5 anni e mezzo ciascuno, Tommaso Lo Presti 7 anni. Gli imputati dovranno risarcire le parti civili costituite: Cna Sicilia (Confederazione Nazionale Artigiani), Legacoop Sicilia, Confesercenti, Assindustria, Sos Impresa e Confcommercio.

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Tags: cassazione condanna racket pizzo palermo bar mazzara favoreggiamento vernengo

Pubblicato il 25 Marzo 2009, 00:25
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