Palermo, confiscati beni |per 11 milioni di euro - Live Sicilia

Palermo, confiscati beni |per 11 milioni di euro

Traffico di droga internazionale
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Beni per un valore di 11 milioni di euro riconducibili a Matteo Giovanni Bologna, 48 anni, di Trappeto, sono stati confiscati dalla polizia su disposizione del Tribunale di Palermo – Sezione misure di prevenzione. Il provvedimento è scaturito da una attività di indagine condotta dall’ufficio Misure di prevenzione patrimoniali della Questura di Palermo, svolta nei confronti dei componenti di un’associazione dedita al traffico internazionale di droga operante tra l’Olanda, il Belgio, la Germania e la Sicilia, e sgominata dalla sezione narcotici della Squadra mobile palermitana. I beni, sottoposti a confisca, già oggetto di sequestro con provvedimento del Tribunale emesso il 12 luglio 2007, consistono in un appartamento nel comune di Trappeto, terreni, due dei quali con villette, in territorio di Partinico, veicoli, e due imprese con sede sempre a Trappeto. La prima delle due è la società Lux srl, azienda sorta dalle ceneri della consorella It.Al.Lux srl, operante nel settore della meccanica ed in particolare nella trasformazione, in prodotto finito, di faretti d’illuminazione; la seconda è la ditta individuale intestata a Francesca Bologna, operativamente collegata all’attività della società Lux srl, in quanto, si occupa del perfezionamento, stoccaggio ed imballaggio del prodotto finito. La Lux srl sebbene intestata a prestanome è risultata riconducibile ai Bologna, che avrebbero utilizzato l’impresa anche per il traffico internazionale e lo spaccio di stupefacenti, questi ultimi trasportati con mezzi aziendali.

L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Palermo e dalla polizia tedesca, è culminata nell’operazione denominata “Gatto Nero”, nel corso della quale sono stati individuati numerosi soggetti dediti al traffico degli stupefacenti. Le indagini, hanno permesso di accertare che il traffico di sostanze stupefacenti era gestito da Matteo Giovanni Bologna, che si sarebbe servito delle imprese produttive a lui riconducibili, con il coinvolgimento dei dipendenti più fidati e l’utilizzo di veicoli aziendali.
La droga, infatti, acquistata all’estero giungeva in Italia trasportata sui veicoli della Lux srl di Partinico, condotti da alcuni dipendenti della società. Persona di fiducia di Bologna era la figlia Francesca, 28 anni, nata a Solingen (Germania), indicata come punto di riferimento sul territorio Partenicense.
Sarebbe stata lei a mettere in pratica le direttive ricevute dal padre, particolarmente attivo sul fronte tedesco. La figlia, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe gestito gli introiti prodotti dall’attività illecita, riciclandoli attraverso il reimpiego nella It.Al.Lux srl. Il denaro veniva poi trasferito in Germania per essere consegnato a Matteo Giovanni Bologna e da questo reinvestito nel traffico illecito degli stupefacenti.


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