Il calvario della "Sauro" di Brancaccio | "Qui pagano tutto i genitori" - Live Sicilia

Il calvario della “Sauro” di Brancaccio | “Qui pagano tutto i genitori”

Viaggio nel mondo della scuola
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Basta poco alla Nazario Sauro di Brancaccio, per capire quali problemi affliggono la scuola. Basta anche solo guardarsi attorno, qui nell’ufficio della direzione: questa è l’aula delle proiezioni, ma anche la sede delle riunioni degli insegnanti, da quando l’aula docenti ha lasciato il posto alle lezioni di una classe. E pure un magazzino. Alcune pile di sedie destinate ad un altro plesso sono rimaste qui. I soldi per pagare la benzina ai mezzi del Comune che dovrebbero trasportarle non ci sono. Dall’esterno poi, arrivano segnalazioni di ogni genere. Una mamma chiede maggiore attenzione per il figlio diversamente abile, perchè non venga lasciato indietro rispetto agli altri bambini. “Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, con gli ultimi tagli ci hanno dimezzato i posti sul fabbisogno richiesto” spiega il dirigente scolastico Fabio Passiglia. Ma la scuola non dispone neanche dei medicinali o del materiale necessario, come una lettiga, dove cambiare i bambini non autosufficenti. Bussano ancora alla porta: il bidello porta un elenco di riparazioni da effettuare a seguito di un controllo dell’autoclave: “Che cosa dobbiamo fare se non ci sono i soldi?” Chiede un membro del personale amministrativo. Alcune cisterne non si riempiono e spesso la scuola rischia di rimanere senz’acqua: “Tocca a noi chiamare un consorzio indicato dal Comune e pagare di tasca nostra” dice il dirigente.

Gli infissi sono fatiscenti dentro e fuori le aule. una vetrata che dà sulle scale, non è antisfondamento e quindi non a norma. Lo stesso per le finestre nelle classi, troppo basse, e le porte che si aprono sul cortile sono pericolose per i bambini più piccoli, che spesso si graffiano urtando la testa contro le maniglie di ferro, troppo affilate. Per cambiarne una il Comune può fornire gli operai, ma tocca alla scuola andarsele a comprare. Nei bagni il lavandino perde acqua, due scarichi sono fuori uso e un gabinetto è inutilizzabile. L’intonaco in alcuni punti cede alla pressione delle infiltrazioni: “Ogni anno chiamo i vigili del fuoco perchè un cornicione dall’altro lato è fatiscente – racconta il dirigente scolastico -. Loro vengono con tanto di gru, e al termine dei controlli non possiamo fare altro che una diffida al Comune”. Un altro problema sono gli atti di vandalismo. La palestra è tornata pulita solo qualche giorno fa, quando l’attuale presidente del consiglio di circolo e il suo predecessore sono venuti a togliere la schiuma degli estintori e la tempera, che qualcuno aveva deciso bene di spargere dappertutto. E adesso che gli estintori sono vuoti, la palestra resta inagibile. “Sono entrati 3 volte negli ultimi 40 giorni” spiega Passiglia: “Ci hanno rubato anche una statua della Madonna” aggiunge. Con una colletta dei genitori la scuola era riuscita a munirsi di un sistema di sorveglianza, che però ha avuto vita breve: “Un giorno abbiamo trovato il dispositivo dell’allarme annegato in una tinozza sul tetto, le telecamere rotte e la testa di Falcone raffigurata su un cartellone era stata mozzata” prosegue il dirigente.

Il sistema di allarme non è l’unica spesa che i genitori hanno accettato di sostenere. Hanno tinteggiato le classi, comprato le tende e, data l’assenza di un impianto di riscaldamento, hanno acquistato condizionatori per ogni aula. “E’ l’unione delle forze dei docenti, del personale ata, anche lui rimasto vittima dei tagli, e dei genitori a consentirci di andare avanti.” Spiega la vicepreside vicario, che parla di un “raro senso di comunità” venutosi a creare negli anni in questa scuola di periferia.


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