Cioè no scusatemi, chiude veramente la Cuba? Perché se è così ditelo subito che ci mettiamo tutti l’anima in pace. Noi e tutti i finto-miliardari di Palermo che aspettano il fine settimana per far vedere al mondo quanto possono essere fighi. Le possibili reazioni ad una chiusura definitiva dell’equivalente nostrano (parri cu iddi) della Capannina di Sapore di Mare sarebbero le più varie.
Si andrebbe da chi se ne sta bellamente fregando, magari provando anche una puntina di prio, a chi tra sgomento e smarrimento sarebbe alla ricerca di un nuovo locale-vetrina in cui dare il meglio di sé. Tutti i supereroi della città e le loro delicatissime ladies ad esempio, in questo weekend di temuto lutto, saranno rimasti a casa con la lacrimuccia in pizzo a non parlare d’altro. Sì perché la Cuba è un po’ la loro tana, il loro porto sicuro, il posto in cui con soli 200 euro a testa puoi mangiare e bere mentre intanto decine di persone ti ammuttano piacevolmente la sedia perché devono ballare quasi in braccio a te che stai addentando la tagliata. Perché è così che si ragiona alla “Cubba”, sì con due B.
La Cuba è il fulcro indiscusso della joie de vivre di giovani e meno giovani che c’hanno a’ pila. Prenotare un tavolo per la serata del venerdì è uno status symbol che “che te lo dico a fare”, e dietro c’è una preparazione degna della notte degli Oscar. Gli abbronzatissimi uomini, che sfoggiano il look “sfavillante senza impegno” (parri cu iddi sempre) passano a farsi una lampada dopo pranzo, poi si fanno leccare i capelli da una mucca, poi manicure, poi prendono il Suv o la spiderina, a volte noleggiati per il weekend, e si mettono in coda per entrare nei negozi tochi attendendo il calar della notte. Come i gufi.
Le “modelle mancate” invece, dopo aver visto e commentato la puntata di Uomini&Donne si tolgono la pinza di plastica fuxia e si aggiustano le extentions, allungano la french manicure di quattro centimetri, si addobbano tutte tipo alberi di Natale e con la borsa finta più grande che trovano si mettono buone buone ad aspettare il clacson del Suv di cui sopra, per scendere ed andarsi a divertire. Ballando sui tavoli come le veline, anzi direi velone.
Loro sono bellissimi e non devono lavorare per vivere perché vengono da famiglie dalle mille possibilità economiche, sempre allegri, senza problemi, sono principi e principesse che possono permettersi ogni capriccio e chi di noi non li ha visti in tutta la loro classe, mentre, masticando chewingum a bocca aperta e fumano, ordinano enormi piatti di sushi insieme al Vodka Sour? Ovviamente griffati dalla testa ai piedi che quasi quasi sospetto abbiano un’etichetta tatuata da qualche parte sulle chiappe. Che invidia, vero?
A fasi alterne, in giorni non sospetti tipo il mercoledì, o forse grazie all’ouverture di discoteche che richiamano tutta la allegra compagnia, la Cuba è gradita meta anche per gente più modesta, cioè persone che non saranno mai all’altezza, che non hanno la necessità di spendere trecento euro per un paio di jeans ogni settimana perché non ci fa niente se ti vedono due volte con lo stesso vestito insomma.
Se le voci, come sempre a Palermo opposte a livelli preoccupanti, fossero vere, il problema finale si presenterebbe per noi gente normale che dovremmo tenerci pronti a digerire insieme al buon vino flotte di borse finte, trucco pesante e pantaloni bianchi che avanzerebbero nelle retrovie, nei localini senza troppe pretese che ti danno la possibilità di passarti una serata senza che tu ti senta a una sfilata. Sfilata si, però di totani.
Comunque diciamolo, alla fine la “Cubba” è un bel posticino. Mentre passeggiavo, in quella drammatica mattina in cui si è sparsa la notizia, ho sentito una signorina bardata tipo Santa Rosalia dire al fidanzato in total look bianco ghiaccio (scarpe comprese): “Giò, t’ummaggini? ccioè mi chiudono la cubba e io adesso la festa di lauria dove la faccio?” Risponde lui, flemmatico come un cinghiale in calore: “’inchià amò, meno male invece se avrebbero stato aperti io a mmio padre alla cubba non ce lo porto, e se incoccio qualcuno? ‘inchia mala fiùra!” Ribatte la duchessa: “Giò raggione hai, ricordati come i camerieri taliavano gli invitati di Nancy…”
Non posso assolutamente non chiedermi, se dovesse realmente verificarsi una simile tragedia, dove andrà ad ordinare coktails colorati e a sfoggiare stivaloni a punta questa mandria di poveri, correggo miliardari, figli della palermobbene, talmente bene che si vergogna di esserlo.
Articolo geniale!
E come non poter più sentire la musica delle serate, sempre uguale, sempre ripetuta, sempre commentata da “UUUUUUHHH, BELLA QUESTA” – Raffaella Carrà, Pupo, Ricchi e poveri, Rettore, Giuni Russo ecc ecc.. – Io posso dire che la Cuba era un gran bel posto, nel verde, buon cibo e buoni Cocktail … Però questo bel posto da quando ha cambiato gestione è andato sempre più “a cachì”.. La qualità, il servizio, i costi, l’aperitivo, la gente, tutto diverso e cambiato in peggio. Basti pensare alla struttura che l’anno scorso era stata montata fuori: una sorta di impalcatura da circo con luci RGB e telone bianco che parave di essere ad un autosalone scadente. Ciao Cuba (credo per ora, ma non per sempre)
Sono una sessantenne senza “estenscion” e senza borse di “luivitton” sempre in Jeans comprati dai cinesi, e con scarpe sportive tutta la vita, a me la Cubba piaceva, era un posto, come tanti a Palermo, che quando è di moda è invaso dai fighetti ma quando passa di moda si può ritrovare il gusto di andare a prendere un aperitivo o il brunch della domenica, e se ci andavi con i tuoi amici, non di sabato e di venerdì, non c’era bisogno di guardare e commentare gli altri avventori, cosa tipica palermitana, cittadella di provincia che vive solo per commentare come vivono, si vestono e si comportano gli altri! Insomma la Cubba era un piacevolissimo ristorante dove si mangiava discretamente in una “location” che a Palermo non aveva uguali sia che ci fosse il sole ma ancora più bello d’inverno con la pioggia a me dispiace che abbia chiuso, con buona pace di Eugenia Nicolosi che, se ha visto e commentato gli avventori del locale, alla fine non ha fatto altro che fare quello che gli avventori stessi desideravano: essere notati e commentati!! Saluti.
chi ha scritto questo articolo è un mito vivente.
GENIO della penna!
Apprezzo l’ironia di Eugenia. Ho l’età per ricordare lo Speak Easy e il Moulin Rouge e non sono mai stato alla “Cubba”. Dunque, non ho titolo per rimpiangerla. Tuttavia, penso che la chiusura di un esercizio commerciale sia sempre una cattiva notizia in una città povera di tutto come la nostra.
La Cuba in realtà è un bel posto. Impossibile negarlo. Come la nostra bella Palermo.Ed il problema di Palermo sono in assoluto i palermitani. Adesso troveranno un altro posto da far diventare vetrina ed al quale “butteranno fuori” i semplici ed i modesti che fino ad oggi vi hanno trascorso bei momenti senza pretese. Sotto al p.r. di turno.
U danno è se chiude a Tavienna Azzurra!
non si capisce quale goduria provi lo scrivente dell’articolo , alla chiusura di esercizio commerciale , mahhhh….., ma per te tutti dovrebbero chiudere?????
La ”cubba” non è niente male come posto, in effetti però chi la frequenta mi sta un po’ sul naso.. anche io a volte ci vado, raramente, se dovesse chiudere pero’ non sarei in crisi come gli altri.. =)
Però dall articolo devo dedurre che non ci hai mai messo piede tu.. o sbaglio?
Condivido il commento di tarantino…. Io sono parecchi anni che frequento la Cuba e sono fesserie che sia frequentata solo da finti o no ricconi, il fatto è che l’invidia ti fa avere pregiudizi sulla gente e il posto ( da premettere, nn sono ricco nè ho il suv o la spider)… Ed ha ragione Benedetto quando dice che tutto è cambiato quando è cambiata gestione, perché un locale così era difficile da distruggere… Che lo vogliate o no, come in ogni città, c’è il locale più in e la Cuba lo era ed era piacevole frequentarla anche con la stessa musica e gente ogni venerdì e sabato. Non che manchino i locali dove si mangia e beve bene, ma come la vecchia Cuba mai.
il problema di fondo è che già la nostra Palermo è povera di locali e divertimento notturno,ridere sulla chiusura di un esercizio commerciale mi sembra crudele!Anzi ci dovrebbero essere più Cuba e più locali,poi se ci vanno i tasci a spendere 300 euro ogni venerdi meglio!Vuol dire che l’economia gira e la gente pure,perchè diciamoci la verità,quando viene qualche nostro amico da fuori dove lo si puo portare?Mondello al buio,solitamente c’è una serata a settimana,una sola organizzazione a weekend e spesso i buttafuori non ti fanno nemmeno entrare!Bisogna incentivare l’apertura di locali notturni,discoteche ecc…la gente ha bisogno di svagarsi e poi più posti ci sono meglio è così non ci si lamenta di tutti i tasci che si riversano in un posto solo! E te lo dice una che ha a che fare con il commercio e lo posso dire che Palermo è davvero carente…
Cara Signora Nicolosi,eppure mi pare di capire ,visto il dettagliato quadretto,che lei fosse un’assidua frequentatrice.
L’articolo comunque è originale e frizzante.
Saluti
Chiaro, la chiusura di qualsiasi attività è di per se una pessima notizia ma la descrizione dei Cubbani è perfetta!
Si sono dimenticati di dire che spendono i miliardi ma a quarant’anni vivono ancora con i genitori
La Cuba degli ultimi anni è esattamente quella che hai frequentato e così simpaticamente descritto. E’ volgare, diciamolo, e un cambio di passo, perchè di questo si tratta, sarà un bene.
La Cuba che ricordano i suoi nostalgici non ha nulla a che fare con gli abiti e gli accessori. Ad Uomini e donne chi la ha amata preferisce un buon libro ed il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Saluti
Sono una lavoratrice autonoma che guadagna il suo stipendio lavorando con diligenza e onesta’ e, inoltre, frequento LA CUBA!!!! . Sono davvero indignata per il contenuto di questo articolo che descrive la Cuba come un locale vetrina dove vanno le delicatissime ladies…chi ha scritto questo articolo sta soltando dicendo delle cose di pessimo gusto solo perchè non gli piace andare alla Cuba! Alla cuba ci vanno anche umili lavoratori!!! SMETTIAMOLA DIAMINE!
p.s. devo ammetterlo…la descrizione dei personaggi è veritiera e fa ridere davvero,ma se ci fai caso quanta gente e non tutta fortunatamente a Palermo è così?da me vengono a dirmi tutte vestite griffate e impupate :”IL TAPPETO CON LI MATTONELLI NON CI APPATTA” non sono i posti il problema ma la gente!
siete una manica di tasci con gli stivali a punta. e gli “umili lavoratori” non possono certo permettersi di cenare alla cuba ogni fine settimana perche non saranno 200 euro ma sicuramente almeno 30 euro a testa le esci, e le bollette? le rate della macchina? le tasse? Gente umile a livello morale invece, alla cuba non si è mai vista nè si vedrà mai, se non per il brunch della domenica o davvero il mercoledì e che non si dica che si va li per mangiare o bere di venerdì sera perchè veramente di ballano sulla sedia.
Era, anni e anni fa il locale IN dove incontravi gente che si voleva divertire si, ma anche elegante e sistemata, ormai si riuniscono lì quattro sciacqualattuga con i loro fidanZati tasci.
Smettiamola davvero
complimenti x il bell’articolo. mi dispiace che quel posto chiuda per i lavoratori che sudavano li dentro x 2 lire, per quelli che facevano le pulizie o vari servizi. mi dispiace ancor di piu che a palermo purtroppo gli amici abbiano la possibilità di aprire esercizi commerciali all’interno di ville e giardini pubblici, da poco ad esempio ne hanno aperto un altro dentro fondo terrasi in via lazio e qualcuno comincia a fagocitare pezzi di litorale o di spiaggia. insomma passano gli anni ma la mentalità è sempre la stessa…
Eh bella la musica, il dj bravissimo a mettere play su iTunes.. Tutta quella palermobbene spero si estingua, e per ora, con la cuba che chiude, godo come un riccio.
io non capisco come si ci possa alzare la mattina e scrivere una schifezza del genere, l’articolo non fa ridere ed è tutto basato su pregiudizi e luoghi comuni.
Inoltre non si capisce quale dovrebbe essere lo scopo di scrivere un pezzo del genere.
cioè per te che vai il mercoledì è una perdita per gli altri no?
a me sembra solo un altro segno di declino di una società in crisi, dove le attività commerciali cessano sempre più frequentemente…poi se uno si veste tutto bianco o tutto blu a te che ti cambia?
Alla Cuba ci vanno anche umili lavoratori?! Lavoratori può darsi, umili direi di no. Un po’ per i prezzi e l’offerta del menu (dubito che un umile lavoratore spenda quanto guadagna in un giorno di lavoro per un piatto di sushi e una bottiglia di Prosecco, altrimenti non è umile, è scemo) e un po’ perché l’umile lavoratore se ne strafrega di fare la sua sfilata tra la gente che l’autrice dell’articolo ha abilmente descritto. Che poi, diciamocelo, la vera Palermo “bene” ha sempre preferito le serate in residenza che quelle trascorse in un posto pieno di parvenus e di “vorrei essere ma non sono quindi, almeno, sembro”.
Avete tutti raggiane al Cubba è ppaurasa.
Per Eugenia:sempre grandiosa e attenta ai dettagli!è un piacere leggere i tuoi articoli!baci dalla tua leida ;)))
Mamma mia quanti commenti acidi, anche nei confronti dell’autrice dell’articolo che viene quasi attaccata…vi consiglio una lettura del vocabolario, magari alla voce IRONIA, perchè a quanto pare ne siete del tutto sprovvisti…l’articolo è ben scritto, è una critica umoristica per un evento che, per quanto possa esser spiacevole per qualcuno, di sicuro non lascerà morti e feriti! se non si può fare umorismo su una cosa del genere allora siam messi veramente male…take it easy, people!
PS- complimenti all’autrice dell’articolo, da parte mia posso dire che ho apprezzato davvero, e faccio parte di quel gruppo di persone che non dispone di ingenti risorse economiche ma a cui è capitato di andare qualche volta al locale citato… saluti a tutti
Anche a me sembra, dall’articolo non trapela altro, che tu fossi un assidua frequentatrice.
Per Mildred: ”gente umile a livello MORALE” (poi che c’entra la moralità nel prendersi un caxxo di aperitivo con amici in un locale come altri…) cosa fa ? deve per forza disquisire di filantropia nei cafe’ letterari della città con la pascmina e la giacca di velluto marrone facendo finta di essere superiore mentre magari (e questo articolo ne è una prova) davanti lo stesso cockteil (preso alla cuba da qualcuno senza morale) sbeffeggia la ”manica di tasci” che ci va’?
Ma fate quello che volete (magari qualcosa di costruttivo) senza perdere tempo a rompere le scatole e soprattutto a rompervele da soli.
haiku per la Cuba:
Vinni tempu r’allicari sarda puru pi vuatri
I picciuli vi facisti? e chi ci chianciti?
Itivinni ai casi, ritrovate un senso.
ora semu a lutto pi ‘sto covo di ‘ntamati e atte arraggiate.
Sinciaramantu non capiscu come fai a scrivare un articolu del gianeru… Io sono un umilissim’abbbituè della Cubbbaaa e sono a luttu da Vanardì parchè sinciaramantu dopo aver passatu 3 ore dal parrucchiaru e 2 dall’ estetistu (che è mia cugggina è cha io mi sonu fidanztatu con il figlio del pescivendulu col Suv e quindi vadu alla CuuBBaa) non saprò più cha ffare il vanardì ssara, propria ora cha avevo conosciuuuto il figlio di un Avvocatu cha ha 37 anni però ancora fa pratica da suo padre (che poi non capiscu cosa vuol dire, ccioè già non lo sai fare l’avvocato se ti laurii?!?!?) e mi avava datto ci vediamo venardì prossimo qui GIò…cioè io a questo ora dove lo incocciu???? Mi chiedu ma la gianta che conta adessu dove va???
CLAP, CLAP, CLAP.
Bello, bello e bello
Complimenti
Ahahahahahahah come ridoooo!!!!!!
“Flotte” di borse finte? Vedo che per scrivere articoli su giornali on-line, in cui si sfotte la gente ignorante e “tascia” di Palermo, non c’è bisogno di saper parlare l’italiano…
Perché? E’ originale e carina come espressione. E rende l’idea della navigazione a vista. Saluti.
@irene
“Flotte” perchè forse sono grosse come navi. tanto con quello che costano….
Gentile Roberto Puglisi, è molto carino il suo voler giustificare la collega, ma parlerei piuttosto di errore… Saluti
Guardi, le assicuro che l’elemento marinaro era voluto. Del resto, oggi ci sentiamo un po’ ittici. Abbiamo pubblicato pure la notizia del pesce palla. Cordiali saluti.
Sono indignato. Vi preoccupate di sciocchezze. E i lavoratori? Senza stipendio, truffati dai gestori. Per non dire altro, su una gestione della quale la Procura farebbe bene ad occuparsi approfonditamente, per i vari aspetti interni ed esterni: di relazioni con il territorio, diciamo. Ecco cosa scrive una giornalista, Milvia Averna: “I rumors dei bene informati però continuano a snocciolare i numeri del crac, i 10 mesi di attesa del pagamento degli stipendi da parte dei lavoratori, passati drasticamente da 19 a 9 nell’ultimo periodo. Nello specifico la “macchina da guerra” che ha dominato le serate mondane della Palermo-bene per 15 anni, nota in Italia e apprezzata anche dai visitatori stranieri si è ridotta a 3 barman, 2 operatori di sala, 2 fattorini che si danno il turno, 1 economo ed 1 chef. L’ufficio amministrativo è stato il primo ad essere smantellato (compreso quel ragioniere titolare del dominio che per rivalsa ha privato il blasonato pub pure del sito internet) con il licenziamento di 3 impiegati. Altri 3 hanno preferito auto licenziarsi invece che lavorare 8 ore al giorno senza retribuzione, 2 sono in aspettativa e 1 in malattia prima e in ferie poi, in attesa di sapere se potrà tornare al lavoro”. Non pensate che anche voi dovreste provare ad occuparmene meglio?
Sono Palermitano e per motivi professionali vivo all’estero, al di la che l’ambiente dove è situata la Cuba è veramente carino, quando ritornavo a Palermo andavo ogni tanto volentieri a bere qualcosa con la mia compagna e gli amici alla Cuba. Certamente c’è da registrare che in buona parte era frequentato dai così detti “Pirocchi a rinisciuti”, le nuove generazioni dei putiari arricchiti che comprano il SUV da 80.000,00 e non pagano i fornitori, però fanno colpo sulle mancate modelle,tutte commesse di negozio o rigorosamente parrucchiere. Rigorosamente tutti e tutte con vestiti firmati.
State tranquilli, vedrete che anche la Cuba (come altri spazi di proprietà pubblica) verrà acquisita dal solito noto il cui cognome inizia per B e che è immune da controlli e proteste del vicinato per la confusione proveniente dai suoi locali “esclusivi”…
Ma davvero si scrivono ancora articoli così vuoti e squallidi???
@Roberto Puglisi
L’elemento marinaro è carino, ma in genere questi intenti si evidenziano usando il corsivo o le virgolette. O no ?
Ad ogni modo l’articolo è spassoso, con tutto il rispetto per chi lì ci lavora(va).
Palermo, purtroppo, è uno dei sempre più numerosi posti del pianeta dove ci si avvicina al vuoto assoluto, per scoprire che è pure abitato da eterogenee forme di vita…
Devo ammetterlo e non me ne vergogno, non sapevo dove fosse la Cuba fino ad un paio di mesi fa, ed ho appena 48 anni, ho fatto altro nella mia vita, non sono mai stato un appassionato del cazzeggio.Però posso dire di averci incontrato una manata di conoscenti che vicini alla quarantina spendono il loro tempo in quell’arte di cui sopra e di cui sono maestri.Ma c’è un piccolo problema non sono figli della Palermobbane bensì di quella dei callcenter a 500 euro al mese, quella dei “i soldi che guadagno me li spendo e gli altri li raccolgo”.Quella dei figli di famiglia “ma racci 100 euro o picciriddu ca si va a divertere”.Fidanzati forever che quando mi dicono”ti presento la mia ragazza” guardo oltre la donna matura che hanno al fianco cercando la pulzella con lo sguardo.Insomma “una passata ri schiffarati” e di “passati ri cuttura” con il drink in mano!
ACUTISSIMA OSSERVATRICE……..complimenti
riesci sempre a cogliere gli aspetti paradossali di questa meravigliosa città
ho letto qualche altro articolo che hai scritto e noto una rapida e crescente maturità nell’osservare il “personagggio palemmitano” che riesci a descrivere ironicamente e con spiccate punte di verità
Continua cosi……piacevoli e devo dire stimolanti per riflessioni varie i tuoi articoli
Mah…articolo di dubbio gusto che spaccia banalità per ironia e costume. Chiude la Cuba e viene, comunque, a mancare un luogo in cui intrattenersi. Ci si trova ogni tipo di frequentatore, come in ogni locale della città. Mi sembra, piuttosto, un articolo snob e quasi discriminatorio, un po’ come se la Cuba meritasse di chiudere per via delle “contaminazioni etniche” descritte. Mah…non dimentichiamo che la Cuba, oltre che creare posti di lavoro, ha anche dato la possibilità di rifrequentare Villa Sperlinga e di potervi passeggiare anche di sera…Ricordo il degrado e le antiche frequentazioni di Villa Siringa, opps…Sperlinga.
Questo articolo mi sembra ipocrita e di cattivo gusto, in due parole una gran schifezza… Quale può essere il motivo di godere per la chiusura di un locale che a Palermo era unico nel suo genere, in una location gradevolissima e che proponeva un buon menu (a molto meno di 300 euro il piatto come sostiene l’ignorante autrice).
Io non lo frequentavo di sera ma a volte ci andavo con mio padre a fare il pranzo della domenica (chiamarlo brunch sarà troppo figattuu per l’autrice?).
A volte ci ho portato a pranzo ospiti e amici che venivano da fuori, per offrire un bel pranzo in un ristorante un pò meno squallido della media palermitana.
Ma se anche non ci avessi mai messo piede, è comunque maligno godere del fatto che un locale che piaceva a tanti chiuda, anzi semplicemente che un locale chiuda: è l’ennesimo segno di questa triste crisi che fa chiudere sempre più attività commerciali, spesso le migliori.
In pratica, se a te non piaceva, chi ti costringeva ad andarci??? (visto che sembri conoscere molto bene l’ambiente)
cmq ai miei tempi…….alla “cubba” non ci si andava la domenica sera….e ricordo anche il perchè … c’erano troppe “shampiste”…(senza offesa 🙂 )…
Che tristezza vedere dal giornale, dalla televisione e da internet solo pessime nuove su Palermo; primerie incasinate, munnizza dirompente, la cuba che chiude e l’addaura reff che non riaprira’; ma di cosa gioiamo? Di spazi ridati all’abbandono? Di una citta’ sempre piu’ povera? Buona fortuna
Beh,non era difficile vedere il viddano pseudo arricchito intento nell’ordinare due improbabili mojitI,si mojiti,con la I o peggio super alcolici lisci on the rocks.
Come sempre l’autrice pesca nel torbido e poco o niente viene colto del suo lato ironico-sarcastico. Che goda della chiusura del punto ci credo poco, ma che pianga e rimpianga di come era forse.anche io rimpiango come era “villasperlinga” quando ci si andava dopo la scuola x premio a mangiare la pizzetta più buona della citta’ e a farsi coccolare dal vecchio e buon Franco che te le sfornava calde calde ed era contento, oggi i camerieri sono sempre siddiati e lamentusi. Ma per tutto c’e’ un tempo che passa, e anche VILLASPERLINGA e’ finita e ora la CUBA. Ma ce lo meritiamo…..
Che schifo, autrice degna di andare al rogo che gode di fallimenti ecc ecc…
Ma come non si fa a capire il senso dell’articolo?
Non credo che qui si goda di persone che perdono il posto di lavoro ma si fa semplicemente ironia sulle persone che ultimamente la frequentavano e perdono il loro faro nella notte.
La libertà di pensiero e parola permette a chiunque di schierarsi pro o contro qualcosa e permette a tutti di fare dell’ironia e della satira, che motivo c’è di alzare gli scudi del perbenismo, della morale, della cultura, dell’umiltà?
E’ un semplice articolo scritto da una ragazza che in altri articoli ha fatto capire di “fare il verso” ad alcuni aspetti e modi di vivere di noi palermitani.
Fatemi capire, i vari comici palermitani e nazionali che sfottono i nostri costumi e fanno televisione e scrivono libri, allora li uccidiamo? Oppure li accusiamo di blasfemia?
Ma in un periodo così di m..a che male c’è a farsi due risate?
Concludo riportando un esempio di come la gente “umile” a volte è più votata alla griffe di chi ha soldi: Ero dentro uno dei negozi più cari di Palermo ed un ragazzo dai pantaloni sporchi di calce e vernice, in attesa di provare un paio di scarpe del costo di circa 20 sue giornate lavorative, fa all’amico “Compà pozzu manciare pani e cipudda pi un misi ma ddi scaippi me l’aiu accattare” … Quindi inutile parlare di poveri, umili ecc…siamo tutti liberi di dire, fare e buttare soldi come crediamo, ma l’accusa mi pare solo utile a fare la parte dei “giusti” andando contro un semplice articolo satirico!
Quanto commenti inutili …
Tutti a godere o a protestare e nessuno a chiedersi “perché ?”. Come può chiudere un attività che si dica sia così ricca? A parte il fatto che la Cuba, mi dispiace per tanti di voi, non chiuderà ed i motivi li trovate in giro per la rete … Nessuno si preoccupa dei dipendenti truffati, così come il titolare della licenza. L’unica cosa seria l’ha scritta Unpalermitano ma il suo commento è scivolato via senza che nessuno lo abbia ripreso, come se un discorso serio potesse disturbare le scempiaggini e le varie fesserie lette. Per questo Palermo va morendo, non si vedono, o non si vogliono vedere, cose che dovrebbero farci sobbalzare e protestare, ma perdiamo tempo in “Vurtigghi” felici di farci prendere in giro come dei grandi rincoxxxxniti. La città probabilmente è piena di casi simili, ma quello che sta accadendo alla Cuba da un paio di anni è pazzesco quanto scandaloso perché sotto gli occhi di tutti ma nessuno sembra vedere nulla perché troppi impegnati a taliare il tascio di turno, senza però accorgersi di essere osservati come il pollo della situazione.
Svegliatevi !!!
Ed ancora grazie a Unpalermitano per il tentativo di aprirvi gli occhi
è semplicemente scandaloso
Se le voci, come sempre a Palermo opposte a livelli preoccupanti, fossero vere, il problema finale si presenterebbe per noi gente normale che dovremmo tenerci pronti a digerire insieme al buon vino FLOTTE di borse finte, trucco pesante e pantaloni bianchi che avanzerebbero nelle retrovie, nei localini senza troppe pretese che ti danno la possibilità di passarti una serata senza che tu ti senta a una sfilata…..
ALL’AUTORE DELL’ARTICOLO DICO DI TORNARE SUI BANCHI DI SCUOLA, PERCHE’ AVREBBE DOVUTO SCRIVERE “FROTTE”…. !!!
E’ una vera barbarie della sintassi il suo articolo e se la Redazione non pubblica il mio post é segno che non avete senso di autocritica !
Saluti
Complimenti per l’articolo!Mi ci ritrovo assolutamente!
Purtroppo lo spaccato è quello descritto dall’autrice;io sono stata un paio di volte alla cuba andandomene sempre sconcertata…perchè essere già nere a maggio,sfoggiando sandali quando invece io sto ancora con la giacchetta a parer mio non è normale!!!Voler ostentare uno status è una cosa pietosa..perchè così concentrati a coltivare l’esteriorità spesso ci si dimentica quanto sia importante l’interiorità,LA CULTURA!!!!!E non è affatto detto che quello status così tanto desiderato sia il migliore!Può essere sicuramente un discorso banale o moralista,ma purtroppo è la realtà
Con tutta l’umiltà possibile,perchè non siamo nessuno per giudicare,ammetto che questa grave mancanza dilaga..basta fare un giro in certi locali per rendersene conto…divertirsi si,ma basta tasciume e intillicchittamenti vari!!!
Peccato davvero per la location!
E che male c’è se uno gira per locali e guarda la variegata umana natura all’opera?
Brava Eugenia, interessante e spassosa (e l’idea delle borse-navi è assolutamente geniale).
E il commento di “Semu ricchi e nuddu u sapi!”, verissimo.
Miei cari signori e signore sapete quale e” il problema di Palermo ?????
NOI PALERMITANIIIIIIIIIIIIIIIII
La cosa che mi dispiace è sentire una persona di probabile intelligenza divenire grevia ed ottusa come quelli che lei stessa critica. Non capisco davvero come di possa salire su di un piedistallo ed iniziare a sparare a zero sulla gente in questo modo…evidentemente non accetti la diversità…evidentemente ti senti migliore tanto quanto loro credono di essere migliori di te…esistono queste persone con una cultura del denaro e Dell’apparire diversa dalla tua ma non per questo sono peggiori di te. A parte il dispiacere per la chiusura di un esercizio commerciale nonché luogo di indubbio fascino e arte…vorrei fare notare le mille contraddizioni presenti nell articolo…per me la Cuba è frequentata da innumerevoli categorie di persone anche in funzione Dell orario e delle giornate in cui ci si va…ma mia cara ti posso assicurare che mi mancherà da morire l aperitivo nelle serate estive del lunedì fatto con le mie piu care amiche in un atmosfera che di tascio ha ben poco…ps si vede che nn Ci sei mai stata…il prezzo medio di una cena alla Cuba è di 25/30 euro…e con questo ti saluto e ti invito a fare una bella nuotatina in un’enorme vasca di umiltà
Quanta cattiveria. Quanta acredine. Apprezzate l’ironia, piuttosto che fermarvi all’analisi delle consonanti e fare il processo alle intenzioni. E ricordate che nella presa in giro della vera ironia c’è anche amarezza. Io l’ho colta, altri meno. Abbiamo, e leggendo in questo sito le notizie sui balletti intorno alla poltrona di sindaco di Palermo, molti motivi ben più seri per essere preoccupati che la chiusura di un locale. Sorridete. Siate un po’ più leggeri. O come direbbero alla “Cubba” (solo quelli tochi): siate easy.
Il talento dell’autrice è innegabile. Vai avanti, Eugenia. Il tuo articolo è tra i più letti e commentati. E non sempre si può avere il pieno dei consensi. L’importante è suscitare interesse. Poi, naturalmente, ciascuno è libero di pensarla a modo suo. Saluti
So per certo che Eugenia Nicolosi alla Cuba c’è andata tante di quelle volte da acquisirne il domicilio, 🙂
è stata lì dal lunedì alla domenica e in ogni stagione, si dava del tu con i dipendenti ed i gestori, come facevo io, fin quando è stato un posto frequentabile.
E per questo so che in questo momento lei si sta facendo grandi risate a leggere il commento di quelli di voi che, scusatemi, sono pidocchi arrinisciuti e difendono un posto che lei considerava casa sua.
Da un paio d’anni è diventata un bordello vero e proprio in cui i buttafuori, e lo scrivo senza cattiveria ma solo per diversificarli dagli organizzatori, facevano entrare tutti (per guadagnare soldi e perdere la dignità) e ti ritrovavi in mezzo a gente che davvero non si nutre pur di avere QUEL paio di scarpe.
Mi dispiace se c’è gente che si sente toccata nel vivo ma è così.
La gente che ultimamente ha frequentato la Cuba è questa.
Nessuno “gode” della chiusura del locale, si scherza sull’eccessivo, si scherza sull’esagerazione.
I complessi a volte fanno vedere realtà distorte, itivinni a travagghiari.
Alla fine ho capito perche’ c’e’ il serio rischio che un Costa diventi sindaco… Se il livello del dibattito e’ questo ..siamo da grande fratello
Complimenti per l’articolo, che fotografia del Palermitano!
eccellente..
ri moriri..
articolo ironico e molto vero.nn credo che la scrittrice ce l’abbia con i lavoratori della cuba.credo invece che abbia fatto un’ottima fotografia della gente che frequenta il locale.
Concordo con nostradamus e benny.
Difficile far capire qualcosa a chi se ne frega, per reddito (alto) e per educazione (inversamente proporzionale al reddito). Ci sono dei lavoratori truffati e l’articolo scrive di fesserie. Come se andassimo al bar della Fiat di Termini Imerese a scrivere della marca dei bluejeans dei disoccupati. Questa Palermo mette insieme i truffatori e le persone che si pensano per bene e invece sono prive di quel lume di intelligenza e di moralità che ovunque, tranne che da noi, fa dormire tranquilli e con la coscienza a posto.
Proposta a Roberto Puglisi: occupatevi delle ragioni della crisi, del mancato pagamento di stipendi e forniture, di chi sta dietro i gestori della Cuba, e così facendo renderete un servizio vero a Palermo. Perché in questa storia c’è Palermo: con i suoi soldi, i suoi poteri, e la sua impunità assoluta. Magari trovate qualche nome conosciuto, e qualcun altro che vi farà saltare sulla sedia.
grande!! bellissimo articolo!! ancora complimenti!
Articolo bellissimo.Ricordo quando nel 1973 andavo alla cuba con il mio ragazzo a prendere un thè e un caffè dopo una bella passeggiata nella villetta attigua. Che bei tempi,cosa si sono persi queste figli della palermobbene.
Grande Eugenia.
Come ho commentato altre volte, molti, troppi non capiscono l’ironia ed insultano, convinti di essere interessanti e protagonisti!
Continua, abbiamo tutti bisogno di un sorriso.
Un bacio
Questo pezzo merita “NOVANTADUEMINUTIDAPPLAUSI!!!” (cit.)
Davvero non riesco a capire perché un articolo venga commentato con tale rabbia da certuni..io concordo con l’autrice, d’altra parte però mi rendo conto che si tratta di un punto di vista come tanti altri..semplicemente espresso con molta ironia. E’ che il palermitano tendenzialmente è molto permaloso, e non riesce a ridere dei propri difetti! E’ evidente poi che la chiusura di un esercizio commerciale non è cosa buona, ma non è di questo che parla l’articolo.
E in ogni caso dubito fortemente che si tratti di una chiusura definitiva. Chissà quante persone hanno gestito questo locale fino ad ora, resta da scoprire chi sarà il prossimo e quale sorte riserverà a questa splendida villetta.
All’utente Unpalermitano, detto con affetto: ARRIPIGGHITI! e fattela una risata ogni tanto, invece di fare discorsi da perbenista ridicolo… “invece di bla bla bla ,perchè non parlate di bla bla bla??” !! ma sei serio? abbiamo trovato il paladino della giustizia e detentore della verità assoluta su tutto… mi sembra piuttosto che tu sia uno dei tipici frequentatori ben descritti dall’ironica giornalista, ed essendo ferito nell’orgoglio sfoghi la tua frustrazione con commenti che han ben poco a che fare con il resto… ma dimmi una cosa, quando Ficarra e Picone (per citare 2 tra i + famosi comici della nostra terra) facevano ironia su Palermo (come ai tempi in cui mancava l’acqua) tu rompevi le ***** dicendo che l’acqua mancava davvero e che c’era crisi e bla bla bla??? o ti facevi una semplice risata? spero per te che fosse la seconda possibilità, altrimenti mi sa che della vita non hai capito nulla e la stai sprecando… adios
Mario Merola aveva già capito tutto anni fa.. Andatevi a risentire ( passando magari dai Lattarini ) ‘O zappatore: “BBona sera a chista compagnia d’ommini scicchi e fimmine pittate” . Ma complimenti anche ad Eugenia Nicolosi..
L’unica cosa che mi interessa è il destino dei lavoratori presenti e passati della cuba.gente che mentre gli altri si divertivano,si guadagnava da vivere onestamente,lavorando tantissimo.solidarietà x loro!
Graffiante e simpatico articolo. Brava!
Mi spiace solo che a Palermo si leggono solo notizie di chiusure…
@Giorgio I. Sei un amichetto dei gestori? Li difendi gratis?
Prima o poi, sui gestori e sui loro amichetti ci faremo tutti quattro risate. Tranne i diretti interessati.
Prima o poi le persone come Unpalermitano incontreranno qualcuno che sta lì ad aspettare che loro aprano bocca per dirgli di cosa parlare. Esattamente come fa lui. ai miei tempi si chiamavano BastIan Contrario o zitella acida.
A Mirella. Ora si chiamano persone oneste. Fattene una ragione.
premio nobel ad eugenia nicolosi…gia’ e’ amica mia
Per piacere, volete togliere quel banner pubblicitario del politico da quattro soldi con quella faccia finta? Non si può vedere.
Bellissimo articolo. Complimenti.
L’unica pecca è non aver trovato nessun riferimento allo stato d’animo dei ns. concittadini politici ,che dopo una giornata di duro ed intenso lavoro, si ANDAVANO A ”RILASSARE” ALLA CUBBA.
Complimenti davvero per l’articolo, simpatico e pungente! Io proporrei una selezione “inversa” all’entrata, se sei troppo tirato non entri. ahahahahah
Anche se conosco chi scrive mi sia permessa una lode… Essa non è rivolta al talento quanto alla delicatezza e all’arguzia. Poche volte ho goduto di temi frivoli in modo così compenetrato e attento alla realtà palermitana. I miei più sinceri complimenti alla grande autrice, che conobbi appena adolescente, e che ritrovo giornalista “ri bella”… con la verità “in faccia a tutti”.
…solo una volta,
dopo,
la sensazione di essere
Spiritualmente e Geneticamente
inadeguato al luogo
me lo ha fatto sempre evitare.
Suggerisco
” Essere o benessere” del maestro Marcello Marchesi
articolo troppo bell, troppe risate!!!e’ veramente tutto così!!!ahahahahahahhaahahahahaahahhaah
Non riesco a capire come si può godere per la chiusura di un’attività commerciale!!!
Fare della malvagia ironia alle spalle di quei poveri lavoratori che facevano affidamento sullo stipendio ed ora, purtroppo, diventeranno disoccupati è semplicemente amorale.
Complimenti Eugenia!!!
Se fossi stata dipendente della Cuba il tuo “meraviglioso” pezzo sarebbe stato di tutt’altro tenore.
Inoltre, non capisco quest’acredine se pur celata da finta ironia.
La volpe all’uva????????
non mi sembra che qui si faccia riferimento ai dipendenti ma solo alla gente che frequentava questo posto… attacchi gratuiti all autrice senza motivo….
malvagia ironia attacchi gratuiti.. si parla di dipendenti etc… ma forse qualcuno si è sentito toccato perchè si è rivisto nella ” fantastica” descrizione dell autrice e quindi adesso prende e avanza?? che c’entrano i dipendenti… bhu….
Carissima Eugenia…….condividoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.Miticaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Galeazzi avrebbe detto
Fregatene di chi non capisce il senso ironico dell’articolo che,rispecchia meravigliosamente gli ultimi anni della cuba.
Con tutto il rispetto per gli stivali a punta e le giacche bianche….ma nell’ultimo triennio prima di entrare alla cubbba dovevo fermarmi alla prima farmacia di zona e caricarmi di….plasil e antiemetici di ogni……
non scherzo……….
articolo fenomenale !!!!!!
Vedo che Roberto Puglisi non ha raccolto l’invito ad occuparsi seriamente della vicenda, visto che tocca la vita di molte persone e può far luce sull’inquinamento dell’eonomia reale di questa terribile città. Peccato. Nutrivo della stima per lui e per questo sito. Ora non più. Spero di ricredermi.
Fantastico, solamente fantastico
Grande EUGENIA! CONTINUA COSI’!
Rincuorante leggere commenti entusiastici per un articolo esilaranta e non solo quattro beccaccioni che si lamentano e basta perché in fondo manco capiscono il senso di ciò che hanno davanti.
Interessante Puglisi ne fa un cappello.
In pieid, con il bicchiere in mano che si guarda intorno. QuesTo è il pRototipo del alermitano jet set. Eta’ media 35-45- anni.Portafoglio vuoto, semi vuoto o pieno, non ha importanza. quello che conta è apparire.
Capelli lunghi, atteggiamenti snob, slang semi intellettuale, guarda tutti con un abbozzo di sorriso, ma dentro si sente una gran figa.
Questo prototipo donna palermitana 35-40 anni. Finta di plastica.
I due rappresentano il mondo di cicisbei palermitani che anima locali, uffici, palazzi del potere. NON HANO COGNIzione di COSA SIA L’UMILTà, LA ATTEZNIONE VERSO IL PROSSIMO, LA INTELLIGENZA DEL CUORE, IN UNA PAROLA ..LA VERITA’.vIVONO COSì UNA VITA SENZA UN PERCHE’, MA HANNO CHIARA UNA COSA:MEGlO DI LORO NON ESISTE NESSUNO!
p.s. se chiude la Cuba troveraqnno un altro luogo cult per starnazzare,ma sempre con nobiltà e grande raffinatezza: sono alermitani, ricordiamocelo
di peggio che quelli che adesso hanno 20 25 anni, avendo a che fare con questi esempi da seguire, già adesso sono ben peggio!! che tristezza…. la generazione che verrà sarà ancor peggio di quella descritta da maria…. e lo dico io che ne faccio parte purtroppo….
PALERMO. CITTÀ DOVE IL 99% DELLA GENTE DA VOI MENZIONATA MANGIA MORTADELLA SCADENTE , ED ERUTTANO CAVIALE IRANIANO ……… POVERETTI
ho cominciato a leggere l’articolo ma è scritto malissimo, non solo per la sintassi ma usi espressioni locali o forse domestiche note ai pochi. Pace, ero curiosa e invitata dai commenti.
oggi su GDS on line: ” chiude il bar Recupero” perche’ non paga il condominio! ma stiamo scherzando? ovviamente questo non e’ un luogo Must della movida per cui nessuno urla e schiatta per i lavoratori, questa e’ una cosa seria! onde per cui ..fatti loro. ….e allora godiamo di quel po’ di umorismo ironia e palermitudine che la Nicolosi ci da’,i problemi restano,e col Conca d’oro si quantuplicheranno, ma lo specchiarci o lo rispecchiarcci in queste scripta-gags forse li alleviano, li affievoliscono e probabilmente ridendoci su impariamo a vivere in maniera piu’ soft.
A parte qualche eccesso sulle cifre a cena e qualche stereotipo un po’ forzato della gente che frequenta il posto, che lascerebbero pensare ad un filino di invidia (anche se credo proprio non ce ne sia) l’articolo è carino. Ma come dice Vitogol, io ricordo tutti i vecchi locali dal paramatta allo speak easy alla cuba etc etc e non vedo motivo alcuno di “festeggiare” per la chiusura di un’attività imprenditoriale. Specie se poi, guardando la nostra città ed ancor di più la regione, abbiamo un tasso di occupazione statale/pubblica del 90% e del 5% di tipo imprenditoriale. Questo, non solo ci rende schiavi di una politica che può continuare ad essere inefficiente(tanto li votiamo), ma fomenta le logiche clientelari che tutti noi conosciamo (nel bene e nel male), il tutto con il relativo proliferarsi dei “Loro sono bellissimi e non devono lavorare per vivere perché vengono da famiglie dalle mille possibilità economiche” a scapito di gente meritevole che o va via o cerca la “pedata”. Personalmente in questa chiusura vedo solo un aumento di disoccupazione (come se non ce ne fosse abbastanza) e poi una considerazione…..ma se un posto non piace, per qualsivoglia ragione, basta non andarci, non vedo nulla di complicato…e nulla da festeggiare…
mi dispiace che abbia chiuso la Cuba per i poveri dipendenti, ragazzi che cmq sia avevano un minimo di entrata mensile che adesso dovranno cercarsi altrove, per il resto be che dire, a me non piacciono ste distinzioni dialettiche tra fighettini, tascioni, etc…l’unica distinzione è tra le brave persone che hanno senso civico, rispetto di se stessi, dei propri simili, e di tutto ciò che li circonda e chi invece se ne sbatte di tutto (anche della propria dignità o salute)…certo onestamente non mi piace andare in giro per locali semplicemente per apparire, e basta con la solita frase, ma tu chi sei per giudicare, esiste il libero arbitrio è vero e ognuno fa ciò che vuole, come io sono libero di esprimere il mio giudizio se ritengo qualcuno stupido o superficiale, e onestamente per me una persone è superficiale se vuole apparire, se si trucca e sistema a puntino solo per farsi vedere e notare, se va nei locali dove c’è casino e non si può muovere o parlare solo per moda, se beve ad oltranza facendosi del male e in certi casi facendo del male solo perchè lo fanno tutti, se ripete tutto ciò ogni benedetta volta, se persiste in uno stile di vita inutile e non costruttivo, gente che spende a sera anche 30/50 euro di beveraggio…ma al momento di uscirne 5 per aiutare un canile o per andare a una mostra si tira indietro. Altro che non giudicare io giudico eccome.
Per quanto riguarda i dipendenti ed ascoltando e leggendo i loro sfoghi credo che il loro maggior problema non sia al momento conservare il posto di lavoro, ma averlo retribuito ! Leggo che c’è addirittura gente che avanza 13 mesi di stipendio !!! Che il totale del loro avere ammonta a 150.000 € e che questa cifra non include tanti altri dipendenti che sono stati licenziati nel 2011 ed ancora attendono, oltre a varie mensilità mai retribuite anche la liquidazione. Ma soprattutto che questi mancati pagamenti non sono causa della crisi, perchè La Cuba ha sempre lavorato ed incassato.
Senza considerare che tutti gli articoli che girano in rete in questi giorni riguardanti La Cuba non hanno nessun senso … perchè La Cuba non chiude !!! In questo caso l’articolo fa bene a dire “se davvero chiude” … in quanto sembra che da stasera il locale riaprirà anche se con lavoratori “extra”. Cosa vuol dire “extra” se i lavoratori sono in sciopero all’esterno del locale ?
Extracomunitari ? Extraassunti ? Extrainnero ?
Vuol dire extra-fregati, perchè appunto nella logica che è figlia di questi “trucchetti” e del pagherò insito in una cultura (la nostra) dettata dal fatto che l’unico lavoro “vero” è il lavoro pubblico (regolamente da fregare). Non avendo mai insita nella nostra testa (ed ometto di cosa) la cultura imprenditoriale, di fatturazione, di stipendi, non solo chi ha un’attività viene messo sotto scacco dalla politica (tangenti per concessioni etc etc), ma appunto vivendo di trucchetti e raggiri non viene minimamente scalfito dal pensiero che il datore di lavoro deve retribuire. Non entro nel merito dei costi perchè i conti in tasca alla gente si fanno spesso in modo sbagliato, ma di certo per un popolo che distingue in logica binaria “tascio” e “non-tascio” festeggiare la possibile chiusura di un locale non è bello, perchè si fomenta questo “modus operandi” di politica, imprenditori ed appunto….clienti…
Grande comprensione ed ammirazione per i dipendenti della Cuba che manifestano pacificamente ogni sera malgrado gli attacchi verbali, e non solo, nei loro confronti, delle loro famiglie e delle forze dell’ordine delegati ad accompagnarli durante gli scioperi. Il tutto malgrado gli organi di stampa anziché denunciare la verità di questa brutta storia sprecano inchiostro dietro ai gossip ed alle cavolerie varie.
Cara Eugenia Nicolosi, lei incarna il provincialismo palermitano alla grande!!! Complimenti vivissimi! Tutti i suoi articoli sono maschilisti, borghesi, provinciali, critici, esagerati e privi di buon senso… Se fosse pe lei tutte le donne dovrebbero essere impegnate intellettivamente, castigate e murate a casa superata la soglia dei quaranta. Nella libertà che contraddistingue questo giornale, trovo i suoi pezzi stucchevoli. Avete avuto il coraggio di riproporre l pezzo su Zamparini e il suo cento commerciale, anche in quel caso lei, signora Nicolosi, è riuscita a criticare le aspettative della gente che vive allo Zen. Ma lei è sempre così depositaria di tutte le verità in assoluto?