Ecco l'identikit del turista che viene in Sicilia - Live Sicilia

Ecco l’identikit del turista che viene in Sicilia

CONFESERCENTI
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Di età compresa tra i 51 e i 65 anni, colto e amante delle vacanze culturali. E’ questo l’identikit del turista che nel 2011 ha acquistato un pacchetto vacanze in Sicilia. Sono stati 133 mila, tra italiani e stranieri, i vacanzieri che hanno scelto la nostra Isola per un totale di 800.000 presenze. I dati sono contenuti dello studio realizzato, per conto di Confesercenti Sicilia, dall’ Osservatorio sul Turismo delle isole europee, presentato oggi nel corso di un convegno a Palermo. Tema della convention l'”Impatto economico generato dal turismo in Sicilia”. Lo studio, coordinato dal professore Giovanni Ruggieri per l’Otie e Salvatore Basile per Confesercenti, analizza i flussi turistici nel territorio siciliano, a cominciare dalle grandi città per finire nelle cosiddette zone di transito. Quanto spendono i turisti, cosa comprano, quali monumenti visitano: il focus analizza per la prima volta il fenomeno del package tour nel suo complesso analizzando i dati raccolti da 148 operatori e 176 strutture ricettive. Confesercenti Sicilia mette a disposizione degli organismi istituzionali, a partire dalla Regione, i risultati dello studio affinché diventino strumento per migliorare l’organizzazione dell’offerta turistica. Ecco una sintesi dei dati. I turisti hanno preferito il più classico dei tour che prevede le seguenti tappe: la Cattedrale e la Cappella palatina di Palermo, il Duomo di Cefalù, la Valle dei Templi di Agrigento, la Villa del Casale di Piazza Armerina, il Teatro greco-romano di Taormina, il Parco archeologico della Neapolis di Siracusa e il Barocco della Val di Noto. In tendenziale aumento l’acquisto di tour alternativi. Tra questi, spicca il tour di Montalbano per fare visita ai luoghi ormai noti al grande pubblico grazie alla penna di Andrea Camilleri e alla fiction televisiva che ne è stata tratta. La permanenza media in Sicilia si attesta sui sette giorni, in controtendenza con il mordi e fuggi che caratterizza sempre più il turismo internazionale. Emerge pure la cosiddetta destagionalizzazione. Le presenze si concentrano da marzo a ottobre con picchi nei mesi di aprile, maggio e settembre. Palermo e Catania con il 27 per cento sono le mete dove i turisti pernottano di più. Una scelta dovuta alla presenza degli aeroporti internazionali nelle due città. Significativo il dato di Agrigento (1%). Seppure la Valle dei Templi sia un tappa imprescindibile dei tour, i turisti vi trascorrono spesso una sola notte. Al termine della permanenza, la maggior parte dei gruppi organizzati (il 72%) si é detta soddisfatta e pronta a tornare nell’Isola. Appena il 3% si è detto poco soddisfatto. Il costo medio di un tour in Sicilia si aggira sui 650 euro, con una spesa pro-capite di 45 euro al giorno. Complessivamente il giro di affari si attesta sui 36 milioni di euro, di cui 12 milioni alla voce ingressi ai monumenti. Seguono cibo, bevande e souvenir. Con riferimento alla provenienza, la maggior parte dei turisti arriva dall’Italia, seguita da Spagna, Inghilterra e Francia. Quindi, Usa, Germania, Grecia, Argentina, Australia, Svizzera e Repubblica Ceca. Sul fronte dell’accoglienza c’é ancora molto da fare: “Da anni assistiamo alla promesse di politici e amministratori – spiega Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia -, dovremmo cominciare a passare dalle parole ai fatti. E la Sicilia, lo ripeto anche a costo di essere demagogico, non sfrutta al meglio le proprie bellezze paesaggistiche, monumentali e culturali. Comprese le tradizioni enogastronomiche”.


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