Ancora un caso di abbandono del patrimonio gastronomico nella nostra martoriata città. Un nuovo Mc Donald chiude, lasciando per strada venti giovani lavoratori, per fare nascere l’ennesima libreria in centro. Fino a quando assisteremo al decadimento della storia e delle tradizioni siciliane, in favore di un imbarbarimento così palese? Il tutto con il colpevole silenzio delle istituzioni locali, sempre pronte ad inaugurare luoghi di cultura, musei, teatri e biblioteche, all’insegna del motto che fu dell’ex ministro Tremonti: “Solo con la cultura si mangia!”
Da quando il Velodromo è stato trasformato nel museo permanente della storia e delle tradizioni locali con la sezione dedicata all’antimafia, a Palermo è stato tutto un continuo di aprire e riaprire luoghi di aggregazione, di riflessione e di studio, a scapito dei centri commerciali, dei fast food, delle sale giochi.
Ma dove mai si è vista simile barbarie? In quale altra città che possa a buona ragione definirsi europea, nei centri storici non si favorisce l’attecchire del cibo globalizzato e dalla dubbia provenienza, non si incrementano le iniziative gastronomiche (quelle si che “fanno mangiare”, caro ministro!) a scapito del turismo d’elite? È come se a Madrid si andasse per il Prado e non per il centro Fuencarral, a Parigi si privilegiasse il Musèe d’Orsay anziché la galleria Lafayette.
È inutile continuare a perpetrare questa miope politica del cool, quando non si valorizza il pane con la milza, la panella e il cazzillo, continuare a investire sui cantieri culturali della Zisa nella terra della caponata. Così facendo tra qualche generazione finiremo per avere più attori che cuochi, più teatri che shopping center, più lettori che clienti. È questa la città che vogliamo?
A parte lo scritto di Puglisi, finalmente in questa pagina un brano che nutre l’intelligenza. Il che non vuol dire che possa piacere a tutti. Dipende da chi legge.
Ma anche l’intervista a Gianni Allegra merita apprezzamento.
mangiare,mangiare, mangiare, gnam,gnam, gnam, panelle, cazzilli, pani cà meusa, quarumi,stigghiola ,cannoli, cassati, arrusti mancia..Disintossicarsi dal cibo allunga la vita,essere ACCULTURATI fa bene alla mente e all’anima. Mannaggia se studiavo un pò di più, pazienza.
Cosi’ sogno la mia Palermo!!!!!!!!!
mi aspettavo che il pezzo finisse con … “e poi, mi sono svegliato.”
Ma sicuro che chi ha scritto il pezzo vive a Palermo?! Intanto dopo l’apertura dell’ennesimo centro commerciale, non si può proprio dire che Palermo non sia in linea con l’andazzo inutile delle grandi città. Anche perchè chi cavolo deve comprare in tutti questi centri commerciali lo vorrei capire! Già dimenticavo, le persone che non compreranno più nei negozi del centro, che per inciso stanno chiudendo tutti. Ma il turista che viene a Palermo viene a vedere il centro della città o il centro commerciale arroccato non si sa dove? Non potrà spendere nei negozi perchè non ci saranno più i negozi dove spendere. E questo è un danno per la nostra economia. Seconda cosa, io turista che vengo non me ne vado al mc donald’s perchè quello ce l’ho ovunque, ma me ne vado alle bancarella con il pane ca meusa, a panella e a crocchè, delizie divine che all’estero ci invidiano da morire e che costa pure meno!!!!! Quindi mi spiace per i dipendenti, va a quel paese l’ennesimo posto dove si mangia plastica! Essere globalizzati non significa essere moderni, ma tutti uguali. Io propongo invece per essere sempre diversi, con le nostre vere tradizioni, uniche e irripetibili. E personalmente io i turisti li vedo mangiare sempre con qualche libro della nostra terra in mano, anche perchè faccio lo stesso io all’estero!!!!! Ognuno poi è libero di pensare e dire cosa vuole!
Mara, credo tu non abbia carpito l’ironia dell’articolo…
Io sono per i musei aperti e panelle e cazzilli a go go!! Ma che posso anche farmi un MacBacon!!!
Voglio la possibilità di scegliere…