Anello e passante ferroviario| Tra ritardi e 30 milioni in più - Live Sicilia

Anello e passante ferroviario| Tra ritardi e 30 milioni in più

L'assessore Tullio Giuffrè (nella foto) ha incontrato a Bruxelles i tecnici della Commissione europea per fare il punto su anello e passante ferroviario. Servono 30 milioni entro il 2 agosto per non perdere il finanziamento comunitario.

Anello e passante ferroviario, ora o mai più. Due dei più importanti cantieri aperti di Palermo, infatti, rischiano di chiudere i battenti per sempre se, nell’arco di poco più di un mese, non si troveranno trenta milioni di euro per l’anello, che costerà così 154 milioni, e Rfi non si dirà disponibile a continuare nella realizzazione del passante.

Le due opere hanno subìto numerosi ritardi nel corso degli ultimi mesi. L’anello, che permetterebbe di chiudere il collegamento Notarbartolo-Giachery, ha visto lievitare il suo costo di ben 30 milioni per un contenzioso dell’impresa appaltatrice. Il passante, che si collegherà all’anello, permetterà invece di unire in modo più veloce la Stazione centrale della città con l’aeroporto di Punta Raisi, ma il cantiere è fermo: sebbene la Sis abbia ricevuto la certificazione antimafia dalle prefetture di Palermo e Torino, Rfi non ha ancora reso nota la sua posizione anche se l’assessore alla Mobilità Tullio Giuffrè, proprio a Livesicilia, ha detto qualche settimana fa di non essere a conoscenza di una volontà di Rete ferroviaria italiana di disimpegnarsi. Di questo Giuffrè ha parlato ieri  volato a Bruxelles per un incontro presso la Direzione Generale per gli Affari Regionali della Commissione Europea, insieme ai rappresentati della Regione Siciliana e di Rete Ferroviaria Italiana.

“Abbiamo saputo – ha affermato Giuffrè – che l’impresa Sis ha ricevuto la certificazione antimafia ma da Rfi non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa la ripresa dei lavori. Per parte del Comune abbiamo ribadito la nostra disponibilità a supportare in ogni modo necessario la logistica dell’opera, tramite la concessione delle aree di cantiere e i necessari interventi per la viabilità connessa”.

E se i lavori dell’anello non dovessero riprendere entro il 2 agosto, data prevista dal contratto con le imprese vincitrici dell’appalto, la Commissione Europea potrebbe revocare il proprio finanziamento, che costituisce l’asse portante dell’intervento finanziario. Toccherà quindi a Regione e Rfi correre ai ripari nel più breve tempo possibile.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI