Possibile commissariamento: | il giurista frena - Live Sicilia

Possibile commissariamento: | il giurista frena

L'amministrativista Salvatore Raimondi: "Lo Statuto non prevede nulla di simile. La mancata approvazione della Finanziaria regionale avrebbe potuto comportare lo scioglimento dell'Ars, ma in questo caso la manovra è stata approvata, anche se senza le parti bocciate dal commissario dello Stato".

Il parere dell'esperto
di
2 min di lettura

Commissariamento? Neanche a parlarne. L’amministrativista Salvatore Raimondi taglia corto: “Lo Statuto non lo prevede”. Già, perché la rimozione del presidente è prevista in casi specifici chiaramente indicati dalla Carta regionale, mentre il commissariamento non è proprio contemplato dalla legge. “Giuridicamente – specifica – il commissariamento della Regione è impossibile. Un ‘commissariamento per default’, addirittura, è proprio da escludere”.
Lo Statuto non prevede la possibilità di rimozione del presidente?
“In un solo caso. Una norma introdotta nel 2001 prevede la possibilità di rimuovere un presidente della Regione ‘che abbia compiuto atti contrari alla Costituzione o reiterate e gravi violazioni di legge’. Quali sarebbero queste violazioni?”.
Lo chiedo a lei.
“Non ci sono i margini per dire una cosa del genere. L’altro punto previsto dallo Statuto, invece, riguarda l’Assemblea regionale, che può essere sciolta per ‘persistente violazione dello Statuto’. Ma qui, appunto, parliamo dell’Ars, e non del presidente”.
Mi aiuti a definire la “persistente violazione dello Statuto”. La mancata approvazione del bilancio o della Finanziaria, ad esempio, può essere inserita in questa categoria?
“Ecco, sì. Ad esempio se l’Ars non approvasse il bilancio o la Finanziaria potrebbe essere sciolta”.
In effetti, alla fine di aprile, la Finanziaria regionale fu impugnata dal commissario dello Stato. L’Ars poi autorizzò il governo a promulgare la legge senza le parti impugnate. Questi passaggi possono essere considerati una mancata approvazione della Finanziaria?
“No. La Finanziaria, comunque, è stata approvata e promulgata. Senza le parti impugnate, appunto, ma è stata promulgata”.
Delineiamo un altro scenario. Se Lombardo il 31 luglio si dimettesse sarebbe possibile un commissariamento-ponte?
“Anche in questi casi la norma è chiara: prevede la ‘nuova e contestuale elezione dell’Ars entro i successivi tre mesi’. Insomma: tre mesi dopo le dimissioni si vota comunque. Questa è una regola prevista dallo Statuto, che è una legge di rango costituzionale, la più alta fonte del diritto”.
E nel frattempo?
“Nel frattempo al presidente della Regione subentra temporaneamente il vicepresidente. Quando Cuffaro si dimise, ad esempio, subentrò Lino Leanza. In questo caso Massimo Russo assumerebbe temporaneamente i poteri del presidente”.
A proposito di Cuffaro. Dopo le dimissioni, quattro anni fa, Prodi lo sospese. C’è qualche appiglio che può portare a una soluzione del genere?
“Direi di no. In quel caso c’era una condanna di primo grado: fu applicata una legge che rientra nel quadro della legislazione antimafia, una materia che riguarda l’ordine pubblico, sul quale la competenza è dello Stato. Qui non c’è niente di simile”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI