Saldi, i commercianti:| "Un flop annunciato" - Live Sicilia

Saldi, i commercianti:| “Un flop annunciato”

La crisi si fa sentire. Ad una settimana dall'avvio dei saldi non si registra una ripresa dei consumi. Commercianti delusi e sfiduciati. I cittadini: "Prezzi ancora troppo alti, aspettiamo le promozioni a metà prezzo". Le associazioni di categoria: "Vendite anche al di sotto dei periodi senza sconti". IL VIDEO

 

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CATANIA – Via Etnea vuota nonostante i saldi. Solo le vetrine dove campeggiano scritte e promozioni fanno capire che siamo in piena stagione di sconti. Una settimana esatta, per essere precisi. Restii a parlare gli esercenti, ma basta guardarsi intorno per rendersi conto, di come le vendite siano al palo. Per strada poca gente, gli scaffali pieni di merce ed i negozi vuoti, o quasi. “Non abbiamo notato alcuna differenza dall’avvio della stagione dei saldi – dichiara il proprietario di un negozio d’abbigliamento a LiveSiciliaCatania – è tutto fermo. La crisi si fa sentire ed è necessario che qualcosa si muova, ma subito, se no il rischio è il tracollo”.

Le poche persone che si sono concesse una passeggiata per la via più importante di Catania,  guardano le vetrine ma in molti vogliono aspettare ancora qualche settimana quando la percentuale di sconto salirà al 50 o addirittura al 70 percento. “E’ troppo presto – dichiara una giovane coppia – in molti negozi applicano ancora il 30%, per gli acquisti convenienti bisognerà attendere ancora l’inizio del prossimo mese”. “Stiamo facendo un giro per capire dove i prezzi sono più convenienti” raccontano due signore. “Ho comprato delle scarpe – racconta una giovane a LiveSiciliaCatania, mostrando il contenuto della sua busta – i prezzi, però, non sono così convenienti come pensavo. Secondo me qualche ritocco al rialzo è stato fatto prima di applicare lo sconto”. E sono proprio le scarpe il prodotto più gettonato dai pochi acquirenti che incontriamo in Via Etna. Cose necessarie insomma, niente di superfluo. Le famiglie valutano bene gli acquisti e, soprattutto, calcolano bene il budget da dedicare alla spesa. Netto calo dei consumi: e la conferma arriva anche dalle associazioni di categoria.

Confesercenti e Confcommercio scattano una fotografia allarmante. “In questa prima settimana di saldi – dichiara a LiveSiciliaCatania Francesco Sorbello di Confcommercio – le vendite sono state minori che nei periodi senza sconti. Un flop totale, peggiore di quello che ci aspettavamo. E le nostre statistiche erano tutt’altro che rosee”. “Noi lo avevamo detto in anticipo – afferma Salvo Politino, direttore di Confesercenti – i dati confermano le nostre previsioni”.

Un flop totale, nessuna nuova linfa di liquidità per i commercianti. E l’effetto domino di questa situazione potrebbe essere saracinesche abbassate per nuovi punti vendita, soprattutto quelli del centro cittadino. Per Politino sono tre le ragioni di questo fallimento della stagione dei saldi: “Minor budget delle famiglie, il pagamento della rata Imu ed anche la crisi psicologica”. Un rimedio? “L’incertezza politica non aiuta – sottolinea il direttore di Confesercenti Catania – bisogna, però, che vengano avviati provvedimenti che ridiano potere d’acquisto ai salari”.

Sorbello, della Confcommercio, ricorda che “in Sicilia tra Wind Jet ed Aligrup ci sono oltre 1900 cassa integrati e questo grava sicuramente sui consumi. Bisogna sottolineare – aggiunge – che oltre alle grandi aziende che licenziano ci sono anche le piccole e medie imprese e studi professionali. Tutto questo pesa anche sotto il profilo psicologico: e se c’è chi non spende perché non ha i soldi, c’è anche chi se lo può permettere ma non spende perché ha paura. Un clima di paura generato anche dai provvedimenti sulla tracciabilità. La condizione posta dal Governo di pagare somme superiori ai mille euro attraverso assegno o carte di credito ha di fatto creato una sorta di ansia nell’acquirente di essere sottoposto a controlli”. Il rappresentante di Confcommercio è lapidario: “La politica deve rimettere in moto l’economia e lo deve rifare entro sei o sette mesi. Bisogna ripartire – secondo me – dai lavori pubblici, che funzionano da moltiplicatori per immettere linfa e liquidità in tutti i settori del mercato, e da questo ripartiranno i consumi”.

 


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