Gesip, pronto il piano B| Previsti licenziamenti di massa - Live Sicilia

Gesip, pronto il piano B| Previsti licenziamenti di massa

Oggi si riunirà il tavolo per la Cig, ma in caso di mancata deroga per Gesip ecco cosa accadrà ai lavoratori tra licenziamenti e disoccupazione ma senza assegni familiari.

OGGI TAVOLO PER LA CIG
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PALERMO – Licenziamenti di massa, assegni di disoccupazione ma senza assegni familiari o contributi e progetti di pubblica utilità: eccolo il piano B per la Gesip, quello che Palazzo delle Aquile, di concerto con l’Inps, ha messo nero su bianco in caso di mancato accordo con la Regione. Un’alternativa amara, amarissima per i lavoratori che si concretizzerebbe nel caso in cui Palazzo d’Orleans non concedesse alla società di via Maggiore Toselli l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga. A quel punto il nuovo liquidatore non potrebbe che procedere, da subito, con i licenziamenti.

Mercoledì pomeriggio, infatti, dopo il rinvio del tavolo con la Fornero, il sindaco Orlando, accompagnato dagli assessori Luciano Abbonato e Cesare Lapiana, rispettivamente al Bilancio e alle Partecipate, ha incontrato i vertici dell’Inps per chiarire, in modo definitivo, il futuro dei dipendenti della Gesip. Un vertice nel quale l’Istituto nazionale di previdenza ha chiarito che bisogna decidere, e in fretta, cosa fare di questi lavoratori che da mesi non vanno a lavorare pur non risultando licenziati o sospesi. Una situazione insostenibile, a lungo andare, a cui va comunque data una risposta.

Così ecco le due alternative: da un lato il piano del Comune che prevede il coinvolgimento della Regione e, dall’altro, il piano di riserva per affrontare l’emergenza. Il tutto passerà anche dal vertice convocato per domani alle 11 dal governatore Rosario Crocetta: vertice a cui il Comune fa sapere di non essere invitato, e del resto non potrebbe essere altrimenti visto che solo nel tardi pomeriggio si è scoperto che si tratterà di un aggiornameno del tavolo con parti sociali e datoriali per la cassa integrazione in deroga. Il governatore, o in sua vece l’assessore al Lavoro Ester Bonafede, potrebbe fare l’ultimo tentativo per concedere la deroga a Gesip anche se la strada appare tutta in salita. La Cisl ha già annunciato, infatti, che l’eventuale deroga andrebbe data a tutte le aziende escluse, il che renderebbe le risorse a disposizione insufficienti.

Ed è proprio questo il motivo del contendere e del repentino cambio di posizione della Regione: il governo si trova tra due fuochi, ovvero sindacati confederali e industriali da un lato, che spingono per escludere Gesip, e il Comune e i lavoratori dall’altro che chiedono il contrario. Così capita che la Regione prima dica no alla Fornero, sostenendo che non si può concedere la Cig, e poi sembri accontentare Orlando ma solo specificando che la Cig è un semplice accompagnamento al licenziamento e che la responsabilità sarà solo dell’amministrazione comunale.

Difficile dire cosa accadrà domani quando il tavolo tecnico si riunirà, ben conoscendo infatti la pressione che i dipendenti della Gesip sono in grado di esercitare quando manifestano in piazza: la Regione dovrà dire, in modo chiaro, se intende o meno concedere la cassa integrazione alla Gesip oppure no. Ma cosa prevede il piano di Orlando e soprattutto in cosa consiste l’alternativa? Ci ha pensato Palazzo delle Aquile a spiegarlo, con una nota di metà pomeriggio, che sembra essere un avvertimento chiaro a Crocetta su quello che potrebbe accadere.

PIANO A E’ un piano quadriennale, formulato dal Comune, sottoscritto dai sindacati e che ha ricevuto il benestare di ministero e Inps. Prevede quattro mesi di Cig, da gennaio ad aprile 2013, e il rientro in servizio dal 2 maggio a 20 ore settimanali. Parte dei lavoratori verrebbe accompagnato alla pensione, mentre il resto riceverebbe 900 euro lordi mensili a cui sommare assegni familiari e contributi, dopo opportuna riqualificazione, con un ricollocamento nei limiti del patto di stabilità nei vari uffici comunali a seconda delle esigenze per progetti di utilità collettiva. I lavoratori manterrebbero un rapporto di dipendenza dal Comune, risultando sospesi. Il costo del piano graverebbe per metà sul Comune e per l’altra metà su Inps e Regione per la Cig che diminuirebbe progressivamente nel tempo. Possibile la mobilità anche in altre aziende o al di fuori di Gesip in cambio di specifici incentivi. Impossibili i contratti di solidarietà per lo stato di liquidazione dell’azienda.

PIANO B E’ un piano dalla durata incerta, che verrebbe attuato da Comune e Inps ma senza la Regione. Prevede il licenziamento di massa dei dipendenti e assegni di disoccupazione, ovvero l’Aspi (l’assicurazione sociale per l’impiego), da mille euro lordi al mese per i primi 8-12 mesi (a seconda che il lavoratore abbia meno o più di 50 anni). I lavoratori non sarebbero più dipendenti del Comune e riceverebbero mille euro lordi per i primi otto o dodici mesi, che scenderebbero a novecento successivamente ma senza contributi pensionistici o assegni familiari. I lavoratori verrebbero impiegati in progetti di pubblica utilità, con un carico finanziario che graverebbe su Inps e Comune, con quest’ultimo che sborserebbe 15 milioni l’anno. Impossibile stabilire a priori le ore settimanali di lavoro.

“E’ ovvio che l’amministrazione comunale è interessata a garantire i servizi ai cittadini e un reddito ai lavoratori -dice il sindaco Leoluca Orlando – qualora venissero formulate e formalmente presentate ipotesi di soluzioni alternative a quella elaborata dal Comune in accordo col ministero e l’Inps, vi sarà la massima disponibilità al confronto, purché basato su atti formali”.

 


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