Termini Imerese, Landini: | “Fiat non può tirarsi fuori” - Live Sicilia

Termini Imerese, Landini: | “Fiat non può tirarsi fuori”

Maurizio Landini, segretario generale della Fiom

Il segretario generale della Fiom, oggi a Termini Imerese per partecipare a un’assemblea sulla vertenza Fiat, ha ribadito: "È necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di Governo e Fiat, i soggetti firmatari dell’accordo mai realizzato”. Intanto il governatore Crocetta si dichiara pronto a forme nuove di compartecipazione.

LA VERTENZA
di
3 min di lettura

PALERMO – “Termini Imerese deve tornare a essere una questione nazionale, è una vicenda che non può essere scaricata sui lavoratori, né può essere solo una questione regionale. È necessaria in tal senso un’assunzione di responsabilità da parte di Governo e Fiat, i soggetti firmatari dell’accordo mai realizzato”: lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, oggi a Termini Imerese per partecipare a un’assemblea sulla vertenza Fiat. Un’occasione per tornare a ribadire che “la Fiat non può tirarsi fuori dal problema di dare una risposta produttiva e occupazionale a questo territorio: non è accettabile – ha sottolineato Landini – che, non andata in porto la reindustrializzazione, Fiat pensi di chiudere e di licenziare i lavoratori. Siamo oggi qui per dire ai lavoratori che non li lasceremo soli”.

Landini, che ha anche proposto una manifestazione nazionale a Roma dei settori dell’auto, della componentistica e della mobilità, ha poi sostenuto che la “vicenda di Termini Imerese deve essere una priorità del nuovo governo”. Così come lo è per la Fiom, che mette questa vertenza con le questioni della ripresa produttiva e della difesa dell’occupazione, tra i temi centrali della manifestazione nazionale che si svolgerà il 18 maggio a Roma. “Una manifestazione – ha sottolineato Landini – che si rivolge a tutti e che vuole essere un’iniziativa per rimettere al centro la democrazia e il problema del lavoro, a fronte di situazione che continua a peggiorare e nella quale si registra l’aumento della distanza tra persone e politica, tra persone e istituzioni”. Se lo stallo sulla vertenza Fiat dovesse continuare la Fiom annuncia l’intensificarsi delle iniziative di lotta. Il sindacato pensa anche a una mobilitazione nazionale su tutto il settore della componentistica auto.

“Bisogna riaprire la discussione con Fiat. Non accettiamo licenziamenti e il fatto che sia sprecato tempo per arrivare a licenziare”, ha detto Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom di Palermo. “Bisogna tornare a discutere con Marchionne”, ha aggiunto Mastrosimone che non esclude l’ipotesi che si possa tornare a parlare di un “eventuale impegno diretto di Fiat su Termini Imerese, considerando che i numeri odierni per quanto riguarda i lavoratori sono dimezzati. Bisogna valutare tutte le ipotesi anche al di là dell’auto, considerato che la Fiat è impegnata anche in altri settori. Al presidente della Regione abbiamo anche chiesto di verificare se ci sono altri partner che possano fare da ponte con la Chery”. Mastrosimone ha poi sottolineato che “i punti fermi devono essere il prosieguo del coinvolgimento di Fiat, che non ci siano licenziamenti e che la cassa integrazione, che scadrà il 31 dicembre, venga prolungata per tutti, indotto compreso, fino a che si arrivi a una soluzione produttiva che garantisca tutti i lavoratori. Adesso è il momento di prospettare per il sito industriale soluzioni concrete”.

Sollecitazioni alle quali il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha risposto intervenendo al congresso regionale della Cisl in corso a Palermo: “La Regione – ha detto – è disponibile a forme nuove di compartecipazione con chi si assumerà il compito di rilanciare lo stabilimento Fiat e l’area di Termini Imerese anche attraverso il sostegno a parte del reddito dei lavoratori”.

Crocetta ha poi criticato la Fiat perché “da un lato vuol lasciare lo stabilimento e dall’altro si defila dal confronto impedendo così che altri subentrino per rilanciare la fabbrica”. E ha citato l’esempio della Dr Motor. “All’azienda servivano 16 milioni di euro per potere partire, ma tutto si è arenato per colpa della Fiat – ha sostenuto Crocetta -. La Regione è pronta a mettere in campo questi 16 milioni attraverso forme nuove di finanziamento. Non si tratta di aiuti di Stato ma di una idea di sviluppo innovativa”. Crocetta ha sollecitato la Cisl perché assieme al governo lavori al piano di rilancio della Fiat, “in modo da presentarci uniti di fronte al prossimo ministro per lo Sviluppo”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI