Ecco il carteggio col Genio civile| Fu il Comune nel '90 a bitumare - Live Sicilia

Ecco il carteggio col Genio civile| Fu il Comune nel ’90 a bitumare

"Ho riscontri diversi - spiega Garozzo a LivesiciliaCatania - ma comunque, ciò non cambia la questione della proprietà. A me interessa che ogni aspetto della vicenda possa essere chiarito in modo inequivocabile e che venga analizzato ogni aspetto, nel rispetto della verità, delle istituzioni e dei familiari di Castro". LA NOTA DEL COMUNE

LA tragedia di Acireale
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ACIREALE – A bitumare parte del Torrente Lavinaio –Platani sarebbe stato il Comune di Acireale. L’opera, realizzata per consentire l’accesso ai fabbricati realizzati lungo il letto, nella parte limitrofa alla via Anzalone, risalirebbe addirittura a 23 anni fa. Era il 1990, infatti, quando l’allora amministrazione comunale stabilì di realizzare alcune opere su parte del letto del torrente per agevolare l’accesso alle fabbriche esistenti. Mentre continua lo scaricabarile sulle responsabilità, reali o presunte, per quanto accaduto sabato scorso, quando Giuseppe Castro è scomparso, trascinato dalla furia delle acque che, in pochi minuti hanno ingrossato il torrente Platani, un carteggio tra il Genio civile e Comune Acese (LEGGI QUI) in cui è lo stesso funzionario dell’amministrazione ionica ad ammettere i lavori.

All’interrogazione, inviata dal Genio civile il 12 maggio del 1994 e in cui venivano richieste spiegazioni e richieste le autorizzazioni in relazione al torrente Platani che “da sopralluogo – scrive il Genio – risulta coperto asfaltato e trasformato in strada carrabile”, risponde infatti il dirigente del Comune di Acireale. “Questo comune – risponde il funzionario – senza effettuare alcuna opera di trasformazione […], ha nel decorso 1990 ritenuto di eseguire per come ha eseguito solo una parziale copertura bituminosa del fondo stradale per evitare gli inconvenienti a tutti noti, conseguenti all’esercizio della viabilità veicolare su strade a fondo naturale”.

Una parziale smentita di quanto affermato dall’attuale sindaco, Nino Garozzo che, all’indomani della tragedia e a polemica già scoppiata ha subito affermato il contrario. “Il Comune non ha svolto alcuna opera di bitumazione del tracciato torrentizio – ha scritto in una nota Garozzo – in quanto non proprietario dei luoghi; bitumazione – ha poi aggiunto però che sarebbe di vecchia data, forse risalente ad alcuni decenni”.

Garozzo non esclude, dunque, la possibilità che la strada sia stata asfaltata in passato, ma continua a sostenere l’appartenenza del letto del torrente al demanio. “Ho riscontri diversi – spiega Garozzo a LivesiciliaCatania – ma comunque, ciò non cambia la questione della prorpietà. Comunque a me interessa che ogni apsetto della vicenda possa essere chiarito in modo inequivocabile e che venga analizzato ogni aspetto, nel rispetto della verità, delle Istituzioni e dei familiari di Castro”.

Del carteggio tra il Comune e il Genio civile Garozzo quindi non è a conoscenza, nonostante abbia chiesto notizie agli uffici tecnici competenti. “Questa documentazione appare in contrasto con quanto mi è stato affermato dall’ufficio tecnico – continua il primo cittadino acese – e, a questo punto, questo aspetto meriti degli approfondimenti. Qualora avessi notizie in merito – prosegue – riferirò a chi di dovere. Ma ripeto – incalza – io ho un’attestazione di segno contrario”.

 

 


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