La lotta alla mafia in provincia di Caltanissetta | Sequestri a quota 400 milioni di euro - Live Sicilia

La lotta alla mafia in provincia di Caltanissetta | Sequestri a quota 400 milioni di euro

Il dato è stato reso noto da Gaetano Scillia, capo centro della direzione investigativa antimafia nissena, alla presentazione del corso di formazione promosso dallo sportello della Legalità della camera di Commercio.

i dati della dia
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CALTANISSETTA – “Nel territorio di competenza della direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, sono stati sequestrati fino ad ora beni per un valore di oltre 400 milioni di euro”. Lo ha detto Gaetano Scillia, capo centro della direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, intervenuto alla presentazione del corso di formazione promosso dallo sportello della Legalità della camera di Commercio di Caltanissetta.

Scillia ha poi fatto il punto sui traguardi raggiunti dalla Dia a livello nazionale: “Nel nostro Paese, dal 1992 ad oggi sono stati sequestrati dalla Dia beni per un valore di oltre 14 miliardi di euro, 8 dei quali derivanti da provvedimenti di confische definitive. Sono stati poi emessi oltre 6000 provvedimenti restrittivi nei confronti di soggetti mafiosi in Italia e all’estero”.

Scillia ha poi ricordato le criticità relative alla gestione delle aziende sequestrate: “Dopo la confisca definitiva e’ operativa solo 1 società su 10, quindi 9 aziende o falliscono o cessano la propria attività, e l’amministratore giudiziario si trova di fronte a una serie di difficoltà derivanti dal dover gestire un’azienda che sul mercato ha goduto fino a quel momento di un illecito vantaggio competitivo dovuto a una forza intimidatoria esercitata fino al sequestro; a ciò si aggiungono linee di credito agevolate, canali commerciali condizionati e una gestione fiscale coerente con il sistema criminale a cui l’azienda ha aderito fino al provvedimento di sequestro, e’ un percorso non facile da gestire”.

Tra le soluzioni auspicate dal colonnello Scilllia “l’istituzione di un fondo di garanzia, percorsi di premialita’ fiscale, convenzioni per il conseguimento delle commesse pubbliche, coinvolgimento dei sindacati nella tutela dei lavoratori, e formazione dei manager che dovranno gestire le imprese confiscate, ma tutte queste proposte devono misurarsi con la volontà del legislatore e le complessità di un sistema ancora pieno di difficoltà”.


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