“Piano giovani, il governo ha fallito | Adesso riferisca in parlamento" - Live Sicilia

“Piano giovani, il governo ha fallito | Adesso riferisca in parlamento”

I deputati di maggioranza (Gianni e Firetto) e opposizione (D'Asero e i grillini) parlano puntano il dito contro il "flop" del click day e chiedono alla giunta di Crocetta di riferire in commissione all'Ars.

lE REAZIONI
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PALERMO – Dall’opposizione alla maggioranza il giudizio è unanime. La gestione da parte del governo del Piano giovani è stata “fallimentare”. Per questo, diversi deputati hanno deciso in queste ore di intervenire chiedendo persino la convocazione di una seduta straordinaria della commissione Lavoro all’Ars. “Il governo chiarisca al Parlamento cosa è accaduto”, incalzano i deputati.

“Si fermi tutto, – attacca il gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle – anche il nuovo bando. Ogni pezza messa in corsa adesso sarà sicuramente peggiore del buco. Intanto gli assessori Scilabra e Bruno e la dirigente Corsello vengano in commissione Lavoro all’Ars a spiegare per filo e per segno cosa è successo veramente”. Il gruppo pdei grillini all’Ars “pretende chiarezza sul defunto piano giovani, l’ennesimo gigantesco flop del governo Crocetta, consumatosi sulla pelle di migliaia di disoccupati”, e chiede che “le linee di futuri percorsi selettivi siano tracciate assieme al Parlamento”.

“E’ inammissibile – secondo il M5s – che le uniche informazioni sul disastro giovani, l’ennesimo del governo ‘della rivoluzione’, siano affidate a qualche rigo di comunicato stampa o alle ricostruzione giornalistiche. Sono troppi i buchi neri su cui fare luce, i particolari che i siciliani tutti hanno il diritto di conoscere, visto che questa tragedia sì è consumata sulla loro pelle. Vogliamo capire chi ha sbagliato e perché. E chi ha sbagliato dovrà assumersene la totale responsabilità”. Per questo i parlamentari Cinquestelle chiederanno la convocazione di una seduta della commissione Lavoro che analizzi la cause del mega-flop e che concordi col governo anche le linee portanti del nuovo bando. “Già dopo primo click day – conclude la nota dei deputati 5stelle – abbiamo chiesto che si bloccasse tutto e che il governo concordasse con l’Ars un percorso che garantisse chiarezza, meritocrazia e la possibilità di dare vita anche a qualche posto di lavoro stabile. Ovviamente dal presupponente governo che ci ritroviamo non è arrivato nessun segnale e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ chiaro che su questo progetto si è scatenata ora una guerra intestina e un regolamento di conti di cui, certamente, non possono pagare il prezzo le migliaia di giovani che sognano un posto di lavoro, seppur altamente precario. Anche per questo è necessario capire le vere dinamiche del disastro”.

“Nella gestione fallimentare del piano giovani sembra essere mancato – attacca anche il capogruppo di Ncd Nino D’Asero -, come peraltro già accaduto in altri casi, l’indirizzo politico del governo Crocetta indispensabile per ogni azione produttiva per la regione. L’esecutivo ha dimostrato, e non è la prima volta – afferma D’Asero – di essere in preda ad una situazione di grande approssimazione e confusione. Il piano giovani doveva essere una grande opportunità per tanti giovani, che lo attendevano da tempo, e invece si è rivelato l’ennesimo fallimento del governo. Per questo proprio dai giovani del nostro partito – sottolinea il parlamentare del Ndc – già il giorno seguente il flop del click day è stata avviata una raccolta firme per chiedere la destituzione dell’assessore alla Formazione Scilabra. Ma al di là di tutto in questa vicenda restano ancora oscuri alcuni aspetti legati all’affidamento esterno dei servizi di assistenza tecnica che a nostro avviso andrebbero assegnati, per maggiore garanzia, attraverso le gare. Non vorremo che di questa situazione possa approfittare la società Sicilia e-Servizi di cui chiediamo di conoscere competenze, missioni e limiti per evitare – aggiunge il deputato regionale – di creare un altro mostro a spese dei siciliani. Il dilettantismo della giunta Crocetta non può essere più tollerato – conclude D’Asero – perché non fa altro che contribuire ad aggravare una situazione, come quella che stiamo vivendo, già di per sé drammatica per l’economia dell’isola”.

Una richiesta, quella della convocazione della commissione, avanzata anche dal deputato del Pdr Pippo Gianni, attraverso una lettera inviata al presidente Marcello Greco: “Egregio Presidente, – scrive Gianni – come certamente ti sarà noto, le ultime settimane sono state caratterizzate da un’intensa attività mediatica su quanto avvenuto in merito al ìPiano Giovani’. Al di là delle singole responsabilità, che saranno accertate nelle sedi opportune, non può sfuggire a codesta Commissione l’obbligo di tentare di comprendere cosa sia realmente accaduto. Troppi giovani hanno vissuto l’illusione di una possibilità d’insediamento nel mondo del lavoro, per poi, infine, rimanere intrappolati in questo “gioco” politico-amministrativo. Pertanto, ti chiedo di convocare urgentemente una seduta dedicata interamente alla vicenda sin qui sommariamente descritta, tanto da poter audire e gli assessori regionali interessati quanto il dirigente generale preposto”.

Ma resta il sapore amaro del fallimento. Sottolineato anche da altri esponenti della maggioranza, come l’ex capogruppo Udc Lillo Firetto: “I problemi alla infrastruttura informatica e le contese tra organo politico e burocratico non possono nuocere alle legittime aspettative formative occupazionali di tanti giovani siciliani- Il Governo regionale – affonda Firetto – non deve permettere che la misura dei tirocini formativi del Piano Giovani si impantani in una controversia legale mirata a ricercare i presunti responsabili o colpevoli. Occorre promuovere lo strumento del tirocinio formativo in azienda anche senza il contributo pubblico affinché ai giovani siciliani siano offerte opportunità di formazione on the job e possano presentarsi sul mercato del lavoro con competenze utili e funzionali per nuove opportunità occupazionali. Il Governo regionale – conclude Firetto – in questa vicenda ha perso un’occasione per mostrare ordinaria efficienza amministrativa!”.


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