La "radiografia" di Giorgianni: |"Multiservizi come capro espiatorio" - Live Sicilia

La “radiografia” di Giorgianni: |”Multiservizi come capro espiatorio”

E' il presidente a illustrare luci e ombre della partecipata del Comune. A partire dalla mancanza del nuovo contratto di servizio.

CATANIA – E’ una delle partecipate di cui si parla di più. Nel male, molto, e nel bene, poco. Eppure, non tutti sanno che Catania Multiservizi è una delle più grandi aziende della città, che dà lavoro a circa 500 persone e svolge servizi essenziali per l’amministrazione comunale e per la città. Al centro del mirino per la gestione passata, per le vertenze che l’hanno investita negli utlimi anni e per alcuni fatti di cronaca che avrebbero coinvolto indirettamente giardinieri e manutentori, adesso è il presidente Michele Giorgianni a illustrarne luci e ombre, a partire dallle difficoltà nate dalla mancanza del nuovo patto di servizio.

Presidente Giorgianni, il contratto di servizio con l’ente è in proroga da tanti anni? Da quanto tempo? Cosa comporta il mancato rinnovo?

Il contratto di servizio attuale è in proroga da oltre 5 anni e questo, oggi, comporta chiaramente delle inadeguatezze che andrebbero eliminate. Ad esempio, il contratto attuale prevede ancora, tra le sue voci, la pulizia delle spiagge quando è noto che, da alcuni anni, il Comune affida il servizio a chi si aggiudica la gestione delle spiagge libere. Ha alcuni aspetti certamente anacronistici, dunque, e non c’è dubbio che avremmo bisogno di uno strumento contrattuale più adeguato ai tempi. Il nuovo contratto ci potrebbe portare a risparmiare risorse importanti – finanziarie e in termini di personale – e si potrebbe dare un servizio più efficiente e riorganizzare i servizi in base alle esigenze.

A che punto è l’iter?

A buon punto, grazie all’assessore alle partecipate, Giuseppe Girlando che ha dimostrato di voler bene a questa azienda. Sta lottando per arrivare il prima possbile al nuovo contratto di servizio.

Di cosa avrebbe bisogno Multiservizi oggi per essere più competitiva?

Intanto avremmo bisogno della certezza che questa società possa avere una convenzione che duri nel tempo e che quindi garantisca l’esistenza stessa dell’azienda. Soprattutto dopo i noti fatti della delibera di Giunta con cui si paventava la vendita delle partecipate e, in particolare, della Catania Multiservizi. In secondo luogo, abbiamo bisogno di programmare il futuro, quindi fare un piano industriale serio, investire sulla formazione dei dipendenti, acquistare macchinari e attrezzature il cui costo potrebbe essere ammortizzato nel tempo.

Rimanendo sui dipendenti, quelli dell’azienda che presiede spesso sembrano il capro espiatorio di tutto quanto capiti in città. Qual è il suo giudizio?

Il problema della produttività è senza dubbio uno dei più evidenti in Multiservizi. Naturalemte è anche vero che l’azienda è un capro espiatorio di una città che ha una coperta molto corta. Non dobbiamo dimenticare che le risorse del bilancio comunale sono quelle che sono e molte volte l’incapacità di dare risposte non dipende dalla mancanza di produttività ma dall’assenza tout cour del servizio. Ad esempio, abbiamo pulito le caditoie, ma le abbiamo pulito in numero limitato che è quello che ci è stato richiesto dal Comune, in base al budget che aveva a diposizione. In ogni caso, io, da quando sono presidente, ho istituito un organismo, una commissione per le sanzioni disciplinari che ha lavorato seriamente e che, in un anno, ha prodotto oltre 50 procedimenti sanzionatori, più del doppio di quanto abbia fatto la vecchia gestione in cinque anni.

Quanti sono i dipendenti e di quante figure ha bisogno Multiservizi?

Sono circa 510 e noi, in base al contratto di servizio attuale, abbiamo calcolato un esubero di circa 130 persone, che è stato contenuto dal contratto di solidarietà.

Come pensa possa crescere l’azienda e consolidarsi?

Io ho fatto una riforma per cui ho raccolto le manutenzioni in una grande struttura. Questa prevede che tutte le manutenzioni – edifici, strade, verde pubblico, traslochi, segnaletica, siano all’interno di un’unica struttura, in modo da poter ottimizzare le risorse in base alle esigenze contingenti. In questo modo possiamo chiedere la polifunzionalità dell’operaio. In questo modo potremo ampliare i servizi offerti e fare delle economie.

Crede che ci sia qualcuno che vuole male a Multiservizi?

Io non penso questo. Credo che ci sono tanti ostacoli, alcuni veri e alcuni creati appositamente. Certamente la società, come tutte quelle in house, ha levato spazi di mercato. In una società in crisi come quella dove noi stiamo vivendo, oggettivamente alcuni servizi devono essere mantenuti in house, cioè senza avere come scopo il profitto, ma il servizio al cittadino. Per questo credo che Multiservizi debba rimanere pubblica e al 100 per cento partecipata dal Comune. Lo ha detto anche Girlando e io condivido in pieno.

Parla quasi come un dipendente.

Oggi mi sento un aziendalista. Non un presidente pro tempore – anche se lo sono. Credo in questa azienda e nelle persone che ci lavorano. Quando sono arrivato ero uno che faceva l’avvocato e, piano piano, sto diventando un manutentore, un operaio. Anche per questo mi sono tagliato lo stipendio e ho rinunciato alla macchina di servizio. Non perché credo che questo risolva il problema, ma penso che servano segnali evidenti. io ho promesso una cosa ai miei dipendenti: che svolgerò sempre un ruolo tecnico e non politico. Questa azienda va bonificata dalla politica e non più utilizzata come strumento. Questo è il mandato che mi ha dato il sindaco Bianco.

 

 

 

 

 

 

 


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