La marcia dei No Muos |"C'è un giudice a Caltagirone" - Live Sicilia

La marcia dei No Muos |”C’è un giudice a Caltagirone”

Circa duemila in corteo contro il super-radar statunitense. I manifestanti chiedono lo smantellamento dell'impianto: "Quell'installazione non può e non deve funzionare"

La manifestazione
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NISCEMI – Più che una protesta, una festa. Il corteo Muos oggi a Niscemi ha raccolto un paio di migliaia di manifestanti provenienti da ogni parte della Sicilia per “festeggiare i nostri primi due traguardi”, dice Concetta Gualato, in rappresentanza del comitato “Mamme No Muos” facendo riferimento allo stop dei lavori voluto dal Tar e dal sequestro dell’impianto da parte della Procura di Caltagirone. “Oggi è una manifestazione di grande festa e ce la godiamo. Abbiamo fiducia nella magistratura convinte come siamo che saprà cosa è meglio per noi”.

La protesta contro il sistema militare statunitense è tutt’altro che finita. Nonostante i sigilli apposti dalla Procura della Repubblica di Caltagirone all’impianto statunitense di Niscemi “la Us Navy ha proseguito i lavori ed utilizzato le parabole”, scrivono in una nota i legali del coordinamento dei comitati No Muos. E la Sicilia dunque torna a marciare in questo sabato santo, lanciando una manifestazione nazionale con lo scopo di difendere la decisione del Tar di Palermo con cui, lo scorso 13 febbraio, stabiliva che “l’installazione è priva di autorizzazioni e pertanto illegittima ed abusiva”.

I manifestanti attendono ora una nuova mossa: lo smantellamento dell’intero impianto di telecomunicazione satellitare di contrada Ulmo. “Quell’installazione non può e non deve funzionare”. Così i legali del coordinamento hanno commentato la notizia del sequestro avvenuto nei giorni scorsi ribadendo che “proseguiremo nella battaglia giudiziaria fino alla fine, a fianco di tutti gli attivisti e i comitati No Muos, per difendere il diritto di tutti a vivere in un posto libero da inquinamento, devastazione e guerre”.

Nel primo pomeriggio di oggi si sono dati appuntamento attivisti, associazioni e sindaci provenienti da diversi comuni della Sicilia in contrada Ulmo per dare vita alla marcia in contrada Ulmo. Al corteo hanno presenziato decine di manifestanti provenienti da Messina e Palermo che in mattinata hanno anche partecipato ad escursioni di gruppo per la “visita a distanza ” del cantiere e per ammirare la biodiversità della imponente sughereta di 3000 ettari.
Tra le budella della sughereta tra bandiere, striscioni, slogan anche un nutrito gruppo di sindaci provenienti da ogni parte dell’Isola, tra cui Palermo, Piazza Armerina, Chiaramonte Gulfi, Avola, Canicattini Bagni e naturalmente Niscemi. Il sindaco Francesco La Rosa che ha sottolineato come “il corteo rappresenta oggi una giornata di festa. È una situazione tragicomica perché da un lato della protesta ci sono i cittadini, dall’altra il Ministero che ha fatto opposizione alla sentenza del Tar”. “I diritti all’ambiente, alla salute e alla pace sono stati mortificati dal governo americano, italiano e regionale con delle scelte scellerate e dissennate”, dice Leoluca Orlando, in rappresentanza dell’Anci che questa mattina in riunione a Palazzo Comunale di Niscemi ha deciso di “elaborare un documento di solidarietà e condivisione”. “C’è una costituzione che alcuni fanno rispettare e altri violano, per fortuna che c’e un giudice a Caltagirone”, aggiunge Leoluca Orlando all’osservazione che questa marcia porta in campo parti dello Stato contro altre parti dello Stato, il Ministero e l’Anci, di cui fanno parte i 390 comuni della Sicilia.

Intanto si attende il prossimo 15 aprile, data in cui è fissata l’udienza per la richiesta di sospensiva presso il Cga di Palermo, dopo che avverso la sentenza del Tar il Ministero della Difesa italiano ha presentato appello.

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