"La Sicilia in stato di calamità" | La riscossa dei sindaci - Live Sicilia

“La Sicilia in stato di calamità” | La riscossa dei sindaci

Orlando: "Rappresentiamo l'unica frontiera possibile dinanzi all'instabilità regionale"

CALTANISSETTA – Parte da Caltanissetta il “Partito dei Sindaci” . I primi cittadini della Sicilia  si sono riuniti per far partire una proposta civica dei territori. Chiaro l’intento di contrastare le politiche del governo regionale. “La Sicilia si trova in uno stato di calamità naturale – scrivono nel loro documento programmatico – che sta mettendo in ginocchio gli enti locali”.  In un teatro Regina Margherita stracolmo di amministratori è stato discusso delle condizioni in cui vivono i comuni, dal precariato dei dipendenti alle tasse sui rifiuti, sino ad arrivare ai tagli alla politica non equanimi secondo il sindaco di Avola Luca Cannata che nel suo intervento ha parlato di come le responsabilità di un primo cittadino sono di gran lunga superiori rispetto all’indennità percepita. Il governo regionale e le politiche sui rifiuti il primo bersaglio dell’intervento di Leoluca Orlando.

“Deve partire da Caltanissetta una protesta che deve diventare proposta, dobbiamo costruire insieme ipotesi alternative nonostante i tagli della regione .  Dopo i fallimenti di un ignobile sistema nel settore dei rifiuti che dura da oltre dieci anni – ha ribadito Orlando – che ha sostanzialmente aiutato speculatori che gestiscono discariche private indifferenziate, facendosi scudo con l’appartenenza alla cosiddetta Confindustria antimafiosa.  Un sistema che ho definito – prosegue Orlando – un sistema criminogeno, dentro questo sistema anche i sindaci sono costretti a compiere atti illegali tra rifiuti da una parte e le proteste dei cittadini dall’altra.”

Si sentono soli i sindaci siciliani non ascoltati dai piccoli ai grandi comuni. Sul precariato è stato affermato che se la regione non attua politica per la stabilizzazione i comuni non potranno affrontare le spese di assunzione e non potranno rischiare il dissesto dei comuni. Un vero e proprio programma stilato che sarà consegnato al governo regionale quello concordato dai sindaci presenti che va dall’attuazione del federalismo fiscale al trasporto locale al miglioramento delle prestazioni del sistema socio sanitario. La richiesta è stata quella di una continuità tra governo e territorio.  “Rappresentiamo l’unica frontiera possibile dinanzi all’instabilità regionale”, dice Orlando a proposito dei sindaci.

Momenti di tensione tra il vice presidente dell’Ars Antonio Venturino invitato all’assemblea e Leoluca Orlando. Venturino ha risposto punto per punto a tutte le affermazioni del presidente dell’Anci sottolineando come a suo avviso l’assemblea dei comuni rischia con queste modalità di essere troppo politicizzata. “Non trovo giusto – ha detto Venturino – che in nome dei bisogni dei territori qualcuno strumentalizzi i bisogni degli stessi per ambizioni personali legate alla politica. Le istanze dei territori vanno trasformate in leggi – ha continuato – finora è stato percepito un certo scollamento tra le istanze dei territori quindi quelle dei sindaci che li rappresentano e l’assemblea regionale siciliana che è chiamata a legiferare anche su queste istanze.”  Venturino si è inoltre soffermato sulla vicenda che riguarda i precari dei comuni. “Sono stati presentati da me due ddl sulla stabilizzazione del personale precario che giacciono in commissione lavoro, su questo l’Anci è stata chiama ad intervenire ma nessuna risposta è arrivata –ha ribadito il vice presidente dell’ Ars – non esistono i sindaci e poi la politica ma anche i sindaci fanno parte della politica.”

Tutti gli amministratori del palermitano prima di arrivare a Caltanissetta si sono fermati sul viadotto Himera in segno di protesta ed alla fine della giornata di lavori una visita al centro di accoglienza di Pian del Lago .


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