Catania, le sfuriate non aiutano | Evidente crisi tecnica e di nervi - Live Sicilia

Catania, le sfuriate non aiutano | Evidente crisi tecnica e di nervi

La sfida dell'Esseneto ha evidenziato ancora i problemi degli etnei. E giovedì arriva il Messina.

calcio - lega pro
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CATANIA – Sull’orlo di una crisi di nervi. Non certo per la sfuriata del direttore dell’area tecnica Fabrizio Ferrigno, arrivata dopo l’ennesimo ko, all’Esseneto contro l’Akragas. E nemmeno per l’avere voluto accampare giustificazioni che, anche se fossero giustificate e plausibili, non possono essere rigurgitate a quel modo. E non è nemmeno per quelle frasi che sembrano umiliare il blasone della società, prima ancora di chi è stato preso di mira (“La colpa è anche vostra. Prendiamo schiaffi da stampa, tifosi e città. Chi vuole bene al Catania deve lottare con noi fino alla fine. Siete dei cucchi”). Quello che lascia più l’amaro in bocca e lascia tutti stizziti, prima ancora che increduli, in casa Catania è il non volere riconoscere che il problema vero è lì sul campo. Perché il bubbone non è certo esploso ieri ad Agrigento. Dopodichè si può stare a parlare di tutto il resto.

Decisioni arbitrali sfavorevoli o meno, come si fa a giustificare una sconfitta maturata giocando per più di un’ora in superiorità numerica? Come si fa a non ammettere che il pallone non lo si scaraventa in rete nemmeno quando si producono occasioni da gol a ripetizione? Il Catania si gioca la permanenza in Lega Pro. La squadra resterà in silenzio fino alla fine del campionato, e le parole pronunciate ieri da Ferrigno non hanno certo fatto bene all’ambiente. C’è una piazza che rischia di disinnamorarsi definitivamente della propria squadra. Intanto, giovedì al “Massimino” arriva il Messina per un altro derby ad alta tensione. Ed ancora una volta dovrà essere il campo a parlare. E non sarà una questione di “cucche”, bensì di risultati. Quelli che ultimamente sono mancati, ma che dovranno tornare ad arrivare per evitare lo spettro della serie D.


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