L'area naturista è off-limits | Uomo nudo in spiaggia - Live Sicilia

L’area naturista è off-limits | Uomo nudo in spiaggia

I rifiuti che invadono la spiaggia naturista a Gela

Protagonista dell'episodio un polacco di 48 anni, che è stato denunciato.

GELA (CALTANISSETTA)  – Prendeva il sole e passeggiava nudo, tra i bagnanti, sulla spiaggia libera di Gela. Protagonista dell’episodio un operaio polacco, che è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico. L’uomo non sapeva che se avesse voluto stare ‘in libertà’ in spiaggia si sarebbe potuto recare nell’apposita area naturista istituita con una ordinanza del sindaco, Domenico Messinese, qualche mese fa. E così poco meno di un’ora di sole gli è costata una denuncia. L’uomo, 48 anni, si era denudato sulla spiaggia di Montelungo, dove i carabinieri lo hanno raggiunto e dopo una breve ricerca, individuato mentre passeggiava per il litorale. A segnalare ai militari l’imbarazzante presenza alcuni bagnanti.

Una denuncia che avrebbe potuto evitare se per quel bagno in libertà avesse scelto un angolo dei sei chilometri di spiaggia che il sindaco Domenico Messinese, lo scorso aprile, ha destinato ad area naturista. Ma evidentemente l’uomo quando si è trovato di fronte ad una discarica al posto di una spiaggia per nudisti ha fatto marcia indietro. Nessun errore considerato che la zona, individuata tra la foce orientale del canale Scolmatore ed il fiume Dirillo, è stata anche segnalata da qualche giorno con appositi cartelli turistici. Peccato che l’arenile e tutta la trazzera che porta all’area naturista altro non è che un vero e proprio immondezzaio a cielo aperto, a due passi dal deposito Fosfogessi della raffineria. Nessuno evidentemente si è premurato di verificare con un sopralluogo lo stato dei luoghi prima di impiantare cartellonistiche nel bel mezzo di cumuli di rifiuti di ogni genere.

Ad accogliere chiunque volesse frequentare l’area naturista ci sono cumuli di materiale di risulta, montagne di copertoni d’auto, vasche in amianto bruciato, vetro e sporcizia di ogni genere. La zona è popolata di insetti e infestata da cattivi odori che la rendono assolutamente impraticabile. Eppure il primo cittadino, dopo che tirò fuori l’ordinanza firmata, tra smorfie, sorrisi e stupore in città, si era giustificato dicendo di avere solo “intenzione di intercettare un segmento di turismo per promuovere le spiagge dorate decantate persino dal Nobel Quasimodo”. “Sono 20 milioni i naturisti in Europa – aveva spiegato il primo cittadino – con sole 600 strutture tra campeggi e villaggi che rispondono a questo tipo di domanda turistica. Trascurare un fenomeno in aumento come questo sarebbe un atto di irragionevolezza politica, oltre che culturale. Con uno dei lidi naturisti più consistenti del Mediterraneo, Gela è pronta a conquistare anche questa fascia di mercato”.


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