"Tutti i rischi del diabete | Così si diffonde la malattia" - Live Sicilia

“Tutti i rischi del diabete | Così si diffonde la malattia”

Parla lo specialista. L'allarme: pochi controlli per la crisi economica.

Prevenzione, prevenzione, prevenzione. La professoressa Carla Giordano, primario di Endocrinologia e Malattie metaboliche rare al Policlinico di Palermo, è una celebrata specialista che opera sulla linea di un confine non sempre facile. Lei si occupa di quelle ‘patologie spesso invisibili’ di cui molte persone sono portatori inconsapevoli. Saperne di più, indicare i percorsi più corretti per una diagnosi: ecco un servizio che LiveSicilia offre ai suoi lettori.

Professoressa, qual è il nemico invisibile numero uno?
“Sicuramente il diabete”.

Perché?
“Ci sono tantissimi pazienti che non sanno di esserne affetti in quanto la patologia non presenta sintomi eclatanti o dolorosi. Ma io credo che si possa parlare quasi di un’epidemia: su cinque milioni di siciliani, più di un milione soffre di diabete”.

Ci sono dei segnali che dovrebbero indurci in sospetto?
“Sì, certo: il sovrappeso, l’ipertensione, la familiarità con la malattia. Ci sono le classiche fasi di pre-diabete che andrebbero messe sotto i riflettori. Siamo abbastanza avanti nell’individuazione del diabete 1, quello che colpisce i più giovani, perché riusciamo a veicolare meglio le informazioni necessarie, attraverso la scuola e l’università. Il diabete 2, quello dell’età adulta, rappresenta un punto più critico. Uno screening completo è sempre e comunque opportuno, anche solo per escludere”.

E invece…
Invece, purtroppo, la diagnosi arriva talvolta tardi, quando si manifestano problemi cardiovascolari, insufficienza renale e altre spiacevoli situazioni. Oggi, oltretutto, siamo in grado di offrire una diagnosi con strumenti raffinatissimi e di dare un’informazione completa al paziente. Poi c’è l’altra grande questione di cui ci occupiamo: la tiroide, un altro aspetto da non sottovalutare”.

Quali sono i principali elementi da tenere sott’occhio?
“I noduli tiroidei sono molto comuni e possono essere a rischio tumore.

Le persone si controllano a sufficienza?
“Direi senz’altro che si controllano troppo poco”.

Come mai?
La crisi economica ha diminuito gli accessi negli ambulatori. Registriamo un vero e proprio crollo di prestazioni, perché non si riesce nemmeno a pagare il ticket. Sono pure cambiate, in peggio, le abitudini alimentari. Si fa scarsa attività fisica. Il quadro è questo”.

Invece le risposte terapeutiche a che punto sono?
“Migliorano costantemente, il livello è eccellente. Ormai siamo in grado di fornire terapie che definiamo sartoriali, cioè cucite su misura sul paziente e sulla sua storia. Abbiamo percorsi multi-disciplinari che col concorso di numerosi specialisti permettono una visione globale del problema riferito a una determinata persona, concorrendo alla prestazione delle migliori cure possibili”.

Non solo diabete e tiroide...
“Non possiamo dimenticare le malattie metaboliche rare, di cui non si parla abbastanza e che hanno un grosso impatto sociale ed economico. Penso, per esempio, alle problematiche connesse all’ormone della crescita, un’altra patologia che può essere controllata con una diagnosi al momento giusto”.

La parola d’ordine, dunque, è….
“Prevenzione, prevenzione, prevenzione”

 

 

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