Prima la Sicilia, poi Palazzo Chigi | La strategia 5 Stelle per il governo - Live Sicilia

Prima la Sicilia, poi Palazzo Chigi | La strategia 5 Stelle per il governo

Grillo dopo la traversata a nuoto dello Stretto

La vittoria e la caccia alle pensioni d'oro. La cavalcata da Palermo a Roma. (da 'La Stampa').

Ai parlamentari siciliani di ogni colore che incrocia in Transatlantico lo dice senza mezze misure: «Ad ottobre vinceremo in Sicilia. E da lì sarà un attimo per conquistare anche Palazzo Chigi». Abito grigio, zainetto in spalla, Alessandro Di Battista, uno dei leader del M5S, ragiona in questi termini sull’appuntamento elettorale cerchiato in rosso da Grillo&Co, ovvero il rinnovo del Parlamentino siciliano. A fine ottobre infatti si consumerà un passaggio che i più definiscono il primo vero test verso la corsa alle elezioni politiche.

I cinquestelle puntano tutte le fiches sull’isola. Nel 2012 non fu sufficiente la traversata a nuoto dell’ex comico, accompagnata poi da un tour serratissimo in tutti i comuni siciliani. Il movimento dell’ex comico si fermò al 18%. Ma in questi cinque anni di opposizione fino allo stremo al governo di Rosario Crocetta i pentastellati sono cresciuti, hanno conquistato capoluoghi di provincia di peso come Ragusa, e da tutti gli istituti di ricerca vengono stimati sopra il 35%. Numeri di capogiro che potrebbero non bastare qualora si venisse a formare una grande coalizione di «centro-centrosinistra», da Angelino Alfano a Leoluca Orlando. E allora come correre ai ripari? Come riuscire ad ottenere la maggioranza dei seggi? Di Battista lo avrebbe rivelato a Montecitorio discorrendo a briglie sciolte con alcuni deputati dell’isola: «Non appena ci prenderemo le chiavi della Sicilia, nei primi di due mesi al governo aboliremo tutti i vitalizi e le pensioni d’oro». Una strategia che, secondo il ragionamento di Dibba, spianerebbe la strada al M5s per le politiche del 2018. Perché, spiegano, «sarebbe una campagna di immagine che ci farebbe sfondare il 40%».

Il tutto sarebbe stato costruito a tavolino da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. I due sono in continuo contatto con Giancarlo Cancelleri, ancora non ufficialmente il candidato governatore della Sicilia. «Va da sé, sarà Giancarlo», assicurano i fedelissimi di Cancelleri. Nonostante sia prevista una consultazione interna fra gli iscritti al blog per selezionare il candidato alla presidenza alla regione, fra Roma e Palermo si lavora come se il candidato fosse già Cancelleri. Dal suo quartier generale trapela che «Giancarlo sia molto amato dal popolo siciliano e abbia le carte in regola per vincere». Ha studiato in questi anni Cancelleri. Nella sua Caltanissetta è un beniamino. La corte aumenta di giorno in giorno. Grillo ne apprezza le qualità. Di Maio lo ascolta e sempre più spesso gli fornisce indicazioni su come comportarsi. Di certo c’è che Cancelleri starebbe già stilando la squadra di governo.

In cima alla lista Salvatore Corallo, oggi assessore all’Urbanistica del comune di Ragusa, e Andrea Bartoli, un notaio che trasformato un malandato rione antico di Favara – un paese in provincia di Agrigento, noto più per la malavita – in un’attrazione internazionale per gli appassionati di arte contemporanea. Da luglio lo stato maggiore dei cinquestelle si mobiliterà in tutta isola. Di Battista e Di Maio presenzieranno e gireranno in lungo e largo, da Palermo a Catania, toccando tutti i capoluoghi di provincia, e centinaia di comuni. E ci sarà anche il sindaco di Torino, Chiara Appendino. «Un modello vincente», filtra dai piani alti del M5s. A differenza di Virginia Raggi che, secondo alcune indiscrezioni, non dovrebbe volare in Sicilia. Il motivo? Confidano alcuni deputati siciliani: «Ci farebbe perdere consensi».

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