"Lombardo assolto, ma distrutto | Questa è una giustizia ingiusta" - Live Sicilia

“Lombardo assolto, ma distrutto | Questa è una giustizia ingiusta”

Il coordinatore di Forza Italia: "Chi paga per questo processo che non ha portato a nulla?"

Gianfranco Micciché
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PALERMO – “Raffaele Lombardo è stato assolto a formula piena, perché il fatto non sussiste. Perché il fatto non sussisteMe ne rallegro, certo. Ma non posso anche non provare, ancora una volta, sconcerto per il mal funzionamento di una giustizia che di giusto non ha niente, se si permette di distruggere la reputazione di un politico, se si spinge fino al punto di costringere un governatore a dimettersi da un mandato popolare, per un fatto che non sussiste”. Lo dichiara sul suo profilo di Facebook il commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Micciché.

“Di giusto non ha niente,  – prosegue – se si permette d’indagare e processare, senza poi pagare alcun dazio se quelle indagini e quel processo si rivelano infine del tutto immotivate, perché il fatto non sussiste. Di giusto non avrà mai niente, fintantoché nel nostro Paese i magistrati che sbagliano non saranno chiamati a pagare. Chi ripaga Lombardo – chiede Micciché – dell’onta subita in questi anni? Chi ripaga i siciliani che lo avevano eletto governatore della sicilia? E i soldi spesi in indagini e udienze che non avevano motivo d’esistere? Chi risarcisce il contribuente? Questo danno all’erario, chi lo paga? Perché la Corte dei conti non interviene? Eppure, è così solerte quando deve muovere la sua scure sui politici! Perché non usa la stessa solerzia con i magistrati che hanno speso tempo e denaro pubblico per perseguire un fatto che non sussiste?”

“A quel punto, forse, – aggiunge il coordinatore di Forza Italia – potremmo definire la giustizia italiana un po’ più giusta e, potete scommetterci, anche un po’ meno fallace. E noi avremo un po’ meno paura dei magistrati, che attaccano senza preoccuparsi di difendersi, tanto nella peggiore delle ipotesi la loro partita finisce sempre in pareggio. Lo diceva Borges: ‘per aver paura dei magistrati non bisogna essere necessariamente colpevoli’ e non importa se poi si scopre che il fatto non sussiste, tanto chi doveva pagare, anche se indebitamente, ha già pagato e nessuno risponderà mai per questo. Sono trascorsi più di vent’anni dalla nostra discesa in campo e quella che era allora un’emergenza del Paese purtroppo lo è ancora, e di più, oggi. Un motivo in più per continuare a lottare, per tornare a governare, per riprendere con strenua forza – conclude Micciché – la madre di tutte le nostre battaglie: riformare la giustizia italiana.

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