Orlandina, senti Di Carlo: | "In Europa serve questa anima" - Live Sicilia

Orlandina, senti Di Carlo: | “In Europa serve questa anima”

Il coach della Betaland spera che la squadra non si snaturi con la partecipazione in Champions.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – A Capo d’Orlando l’aria nuova che si respira è palpabile, si avverte in maniera immediata. Sarà l’annuncio della partecipazione al turno preliminare di Champions League. Sarà che il lancio e l’annuncio del progetto “The Dream” ha reso il tutto decisamente più internazionale, facendo capire all’intero mondo del basket che la Betaland Capo d’Orlando è pronta per il salto di qualità. Non più la squadra di un popolo di 13mila anime o giù di lì, ma una squadra che può incarnare nel migliore dei modi lo spirito e l’anima di un’intera isola, di una regione come la Sicilia che attraverso lo sport sa trovare nuove forme di riscatto. E lo sa bene anche Gennaro Di Carlo, che dalla Campania è arrivato per sposare questa causa e per diventarne parte integrante. Prima come assistente allenatore di Giulio Griccioli e poi come suo successore, in una fase delicata al momento del suo insediamento che è poi stata trasformata in quel qualcosa di magico che si sta vivendo adesso.

Il coach della Betaland Capo d’Orlando è stato al centro di un bel confronto, ripreso sul sito ufficiale della formazione paladina. Nel corso di quella che possiamo definire quasi una chiacchierata, Di Carlo ha fatto capire che la cosa più importante da fare per mantenere un certo tenore di risultati è il mantenimento dell’identità che ha consentito all’Orlandina Basket di arrivare dov’è oggi, ovvero a battagliare con alcune realtà continentali di grande pregio e prestigio: “La stagione che ci stiamo apprestando ad affrontare, tutto quello che oggi stiamo facendo rappresenta la conseguenza di un processo iniziato già da tempo. Ci piacerebbe continuare a portare avanti quelle idee che ci hanno permesso di costruire quella che io ho definito una sorta di ‘catena di montaggio’: ovvero, costruire un sistema tecnico che consenta al club di far crescere giocatori che possono migliorare e anche muoversi in relazione alle esigenze di mercato, senza per questo subire grandi scossoni. Un perfetto esempio di questo ragionamento è rappresentato da quanto avvenuto nella passata stagione con la cessione di Bruno Fitipaldo e l’innesto di Nikola Ivanovic, che aveva caratteristiche un po’ diverse, senza snaturare la squadra”.

La necessità di non snaturare troppo la squadra, dunque, sia nella composizione del roster che nell’identità e nelle caratteristiche umane che il gruppo deve avere per affrontare una stagione che può essere cruciale per la storia e soprattutto per il futuro di tutta la squadraa. Ecco perchè Di Carlo sottolinea l’importanza di quanto ha fatto e sta facendo la Betaland Capo d’Orlando, attraverso una mentalità e una cultura del gioco che difficilmente trova eguali nel nostro campionato: “L’anno prossimo vuole essere un passo avanti, perché la prossima stagione ci regala una straordinaria opportunità, dovremo misurarci ancora con il campionato, dove vogliamo confermare quanto di buono abbiamo già saputo esprimere, e stiamo anche lavorando per l’Europa: una cosa che, a mio parere, diventa anche un acceleratore del processo di sviluppo dei giocatori, se è vero che tra gli obiettivi della società c’è anche quello di investire su giovani giocatori che possano essere anche fonte di importanti ritorni economici per il club. Per questo mi piace molto l’idea che i Mario Ihring e i Vojislav Stojanovic, tanto per dare due nomi già noti, abbiano molte più partite da giocare e la possibilità di confrontarsi con tante culture cestistiche”.

E un primo assaggio di quella che sarà la prossima stagione, a maggior ragione se verrà superato il turno preliminare di Champions League, l’Orlandina Basket lo ha potuto provare durante i playoff giocati contro Milano. Partite ravvicinate, energie da gestire e giocatori da ruotare con maggiore frequenza. Di Carlo vuole ripartire da qui, e soprattutto con l’intenzione di vedere gente affamata partita dopo partita per rendere sempre più stabile e duratura la presenza di Capo d’Orlando nella cartina geografica del basket europeo: “Quando ci si rapporta con il tempo bisogna essere capaci di rimettere in discussione le proprie competenze per affrontare esigenze diverse. Sono comunque convinto che se Capo d’Orlando manterrà la sua anima, da ogni membro della società a tutti coloro che ci circondano, manterrà la propria anima potremo toglierci altre belle soddisfazioni. Inoltre, sappiamo perfettamente che non è mai scontato ottenere vittorie di prestigio come quella nei playoff a Milano, se pensassimo questo potremmo farci molto male. Dopo la stagione che abbiamo da poco concluso dobbiamo essere, invece, ancora più affamati”.


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