CATANIA – Sono tre in più i decessi nonostante siano diminuiti, seppur di pochissimo, gli incidenti stradali. Catania si attesta tra i grandi comuni italiani dove si sono verificati più sinistri mortali. Questo secondo il rapporto ACI-Istat per l’anno 2016, pubblicato da alcuni giorni e analizzato dagli attivisti del blog Cataniamobilita.org. Secondo l’elaborazione Istat, nel territorio comunale di Catania lo scorso anno si sono verificati 1140 incidenti, che hanno causato 20 morti, 3 in più rispetto al 2015: “la nostra città – scrive Amedeo Paladino, uno dei curatori del blog – nel rapporto Istat detiene il maggior tasso di mortalità – morti per incidente stradale rapportati alla popolazione media residente – tra i grandi Comuni italiani”.
La recente morte di Danilo Di Majo, travolto e ucciso mentre attraversava la Circonvallazione sulle strisce pedonali, ha reso ancora più evidente la necessità di mettere in sicurezza le strade cittadine, attraverso sistemi che scongiurino comportamenti scorretti e alta velocità. Tra questi, gli attraversamenti pedonali rialzati, realizzati dall’amministrazione comunale, da un paio di anni a oggi in alcune zone della città – in alcune arterie, come il lungomare, sono stati contestati – anche se potrebbero essere anche altri gli accorgimenti per evitare l’annuale “mattanza” di pedoni, in particolare, ma anche di ciclisti, scooteristi, ecc. Anche se, manutenzione, illuminazione, educazione civica e sanzioni, potrebbero attenuare la carneficina che, ogni anno, si verifica nelle strade italiane.
L’assessore alla Viabilità, Rosario D’Agata, all’indomani del tragico incidente costato la vita al giovane studente, ha annunciato la volontà di intervenire sulle strade per renderle più sicure; volontà ribadita a LivesiciliaCatania. “Per la sicurezza delle strade stiamo studiando alcune soluzioni – conferma: per quanto riguarda la Circonvallazione – aggiunge – stiamo valutando l’idea degli attraversamenti rialzati insieme ad altre eventuali soluzioni allo studio, tra cui i passaggi pedonali sopraelevati”. Per questi, come già affermato, ci sarebbe un progetto. “Bisogna vedere – conclude D’Agata – in base alla possibilità economica dell’amministrazione e alle caratteristiche delle strade”.
