Adele De Vincenzi, 16 anni, è morta per strada a Genova, stroncata da una dose letale di ecstasy. Quella notte Adele si accasciò a terra fra l’indifferenza dei passanti e lo stato di confusione degli amici. Fu un netturbino ecuadoriano di 38 anni a lanciare l’allarme al 118. Quando i medici giunsero sul posto Adele era in coma e poco dopo morì al pronto soccorso dell’ospedale Galliera.
Era il mese di luglio e la ragazza era con due amici e il fidanzato. Ora il pubblico ministero chiede per Gabriele Rigotti, 19 anni, amico della ragazzina, una condanna a otto anni e otto mesi per spaccio e morte come conseguenza di altro reato. Il gup ha rinviato la decisione all’udienza del 5 febbraio, quando con ogni probabilità verrà letta la sentenza con rito abbreviato.
L’altro imputato è Sergio Bernardin, 21 anni, fidanzato di Adele, che ha scelto di farsi processare con rito ordinario. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Mobile, la sera in cui morì Adele i due avevano consumato Mdma a casa di Rigotti con la ragazza e un’altra minorenne