"Mancano i servizi essenziali" | La protesta dei disabili - Live Sicilia

“Mancano i servizi essenziali” | La protesta dei disabili

Le famiglie davanti al Tar.

PALERMO- Da anni, decine di giovani disabili sensoriali, sordi o ciechi, non possono usufruire di tutti i servizi che la legge prevede – così denunciano – per consentire una completa inclusione sociale. A loro dovrebbero, infatti, essere dedicati oltre al servizio mattutino e scolastico anche convitto e semiconvitto, attività integrative extrascolastiche, assistenza all’autonomia e alla comunicazione, quella igienico-sanitaria e il trasporto. “Di questi sei – spiega Angelo Barranca, segretario generale della Cisal Attività Sociali Sicilia – tre sono stati attivati mentre tre non sono mai partiti: convitto, semiconvitto e attività extrascolastiche”.

Così, stamattina, le famiglie di 85 giovani, sordi o ciechi, si sono riunite davanti alla sede del Tar per manifestare contro i disagi e i disservizi subiti dai propri ragazzi proprio mentre nel tribunale di giustizia amministrativa regionale si teneva l’udienza per decidere, in via cautelare, sulla questione. Ai giudici, il compito di valutare se ordinare alle amministrazioni provinciale e regionale di provvedere a far partire immediatamente i servizi o di nominare un commissario ad acta per lo svolgimento degli stessi.

L’avvocato Stefania Salvo che patrocina le 85 famiglie nel giudizio di fronte al giudice amministrativo racconta: “ Ad oggi i servizi sono stati erogati in modo discontinuo e disfunzionale dal Libero consorzio ‘Città metropolitana di Palermo’. Nel 2015 l’ex Provincia usava propri fondi. Dal 2016 in poi i fondi sono stati erogati e garantiti dalla Regione siciliana. Si sono così riscontrati crescenti disagi, da una parte con la partenza sempre ritardata rispetto all’inizio dell’anno scolastico dei servizi mattutini, e dall’altra con la mancata attivazione dei servizi pomeridiani. Questi ultimi, pur essendo servizi essenziali e obbligatori, non sono mai partiti nonostante parte dei fondi erogati fossero a ciò destinati”.

“Eppure – continua la patrocinante – nel 2016 il legislatore siciliano ha tentato di risolvere le inefficienze con una legge. Con essa, anzitutto, ha attribuito la responsabilità dei servizi alla Regione siciliana, dando poteri di vigilanza e sostituzione all’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. L’erogazione dei servizi è rimasta, in forma delegata, alle Città Metropolitane con la garanzia di fondi certi. Infatti – prosegue – nella legge venivano vincolate delle somme nel bilancio regionale per l’anno 2017 e 2018, coprendo altresì gli eventuali debiti per l’erogazione del servizio nell’anno 2016. Con lo stanziamento dei fondi necessari il problema sembrava risolto, sennonché ancora oggi i servizi mattutini partono con ritardo mentre quelli pomeridiani non sono mai partiti”.

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