"Basta, voglio cambiare vita"| Nuovo pentito a Resuttana - Live Sicilia

“Basta, voglio cambiare vita”| Nuovo pentito a Resuttana

Domenico Mammi e Sergio Macaluso

Ha seguito le orme del suo capo, Sergio Macaluso. E ora in tanti tremano.

Palermo - mafia
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2 min di lettura

PALERMO – C’è un nuovo pentito a Resuttana. Domenico Mammi ha scelto di seguire il suo capo, Sergio Macaluso, pure lui collaboratore di giustizia. Da due mesi parla in una località protetta con i pubblici ministeri Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Roberto Tartaglia.

“Voglio cambiare vita, per me e i miei figli”, ha detto ai pm, iniziando a riempire i verbali che incrociano le dichiarazioni di Macaluso. Questo significa che decine di episodi, finora non contestati, vengono riscontrati da una seconda persona e andranno ad aggravare la posizione di persone già imputate e di altre non ancora sotto processo.

Mammi è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare lo scorso dicembre, quando la indagini dei carabinieri hanno consegnato alla cronaca la figura Maria di Angela Di Trapani, moglie di Salvino Madonia. La donna, subito dopo la parentesi della reggenza di Giovanni Niosi, obbligato a farsi da parte, condivideva la gestione del mandamento con un triumvirato composto da Pietro Salsiera, Sergio Napolitano (a cui viene ricondotta la titolarità del Bar Hilton di via Libertà) e Sergio Macaluso. Erano loro a gestire la cassa, organizzare incontri tra gli uomini d’onore e con i rappresentanti di altri mandamenti, programmare le estorsioni e i danneggiamenti.

Domenico Mammi faceva parte della schiera degli uomini d’onore che si sporcavano le mani. Con Macaluso, di cui era il fidato braccio destro, ha condiviso la condanna per l’estorsione alla Braciera. A denunciarli è stato il titolare Antonino Ctottone. Avevano provato a sminuire il loro gesto. Sostenendo che non fosse stata una richiesta di pizzo, ma un maldestro tentativo di affrontare lo stato di indigenza, chiedendo aiuto ai titolari del locale.

A coglierli sul fatto furono gli agenti del commissariato San Lorenzo, allertati dai proprietari della pizzeria. C’era un capannello di persone davanti al locale. I titolari, due amici e altrettanti clienti avevano accerchiato i due arrestati per impedire loro di andare via a bordo di una Smart dopo avere lanciato un chiaro avvertimento: “Cercati un amico e campi tranquillo”.

Sono decine le estorsioni commesse da Mammi. Alcune sono già state oggetto del processo Apocalisse dove il neo pentito potrebbe fare la sua prima apparizione; tante altre finora non sono state finora contestate. Le dichiarazioni di un solo pentito non erano sufficienti. Adesso le cose cambiano per tanta gente detenuta e per molti personaggi ancora a piede libero.

 


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