Le ricerche, il volo sul torrente| Così si sono spente le speranze - Live Sicilia

Le ricerche, il volo sul torrente| Così si sono spente le speranze

Chi ha partecipato alle operazioni di ricerca: "Immenso lavoro di squadra, era un dovere". VIDEO

Il RECUPERO DEL CORPO DI LIOTTA
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CORLEONE (PALERMO) – Quattro giorni e cinque notti di ricerche, con le speranze di trovarlo vivo appese ad un filo. Si sono spente intorno alle 9 di stamattina, quando il corpo senza vita di Giuseppe Liotta è stato individuato, dall’alto, da un elicottero del IV Reparto Volo della Polizia di Stato. A bordo anche due tecnici del Corpo Nazionale Alpino e Speleologico Siciliano, che hanno effettuato una perlustrazione a bassa quota della zona che dista, in linea d’aria, circa sei chilometri dall’auto ritrovata.

Già ieri sera, durante le incessanti operazioni di ricerca coordinate dai vigili del fuoco, era stato previsto il sopralluogo in un’area molto lontana dal luogo in cui il giovane pediatra aveva abbandonato la sua auto, un suv che era stato travolto dall’acqua e dal fango mentre si recava all’ospedale di Corleone, sabato sera. La Volkswagen Tiguan era stata trovata chiusa a chiave, ma con le luci d’emergenza accese e la batteria funzionante. Le tracce del fango, in base a quanto rilevato sul posto, si trovavano anche all’altezza dei poggiatesta della macchina: una trappola dalla quale Liotta sarebbe fuggito cercando soccorso verso la strada statale 118, dove quella sera altri automobilisti erano rimasti bloccati.

“Ieri abbiamo ritenuto necessaria la ricognizione poi effettuata stamattina e che ci ha portato sulla strada giusta – spiega Valeria Cangelosi, dirigente del Reparto Volo della polizia -. Abbiamo sorvolato quest’area vastissima in cui si trova il fiume Frattina che diventa poi Belice Sinistro: il corpo è stato individuato dall’alto, bloccato nel vigneto di un’azienda vitivinicola. Era incastrato, riverso a pancia in giù, ma riconoscibile. L’area del ritrovamento è stata completamente distrutta dall’alluvione che ha travolto anche il suv. Siamo distrutti – prosegue – si tratta di una vicenda tragica che ha coinvolto tutti anche emotivamente. Domenica sono rimasta molto colpita dalla reazione del presidente del Consiglio. Ha sorvolato la zona della tragedia di Casteldaccia e quella di Corleone in elicottero, insieme a me ed ho letto nei suoi occhi e nelle sue parole una grande commozione. Restituire il corpo alla famiglia – conclude Cangelosi – era un dovere e l’immenso lavoro di squadra con tutte le forze impegnate, ci tengo a dirlo, ha permesso che ciò accadesse”.

Le ricerche erano partite dalla zona delle “Gole del Drago”, una sorta di canyon in cui negli anni si sono fermati laghetti e piccole cascate. Da domenica, ad entrare in azione erano stati anche gli esperti del Tas dei vigili del fuoco, il nucleo di esperti che si occupa di topografia applicata al soccorso. I sopralluoghi si erano poi leggermente spostati, in base ai luoghi in cui gli indumenti del medico sono stati trovati. Al lavoro, insieme all’esercito, ai carabinieri e alla Croce Rossa, molte associazioni di volontariato,a  cui si era aggiunto un gruppo di giovani di Corleone che ieri aveva organizzato un coordinamento per le ricerche.

Dopo il sopralluogo effettuato ieri all’interno delle gole, con gli esperti “Forre”, abbiamo dedotto che il corpo del dottor Liotta poteva trovarsi a diversi chilometri di distanza. Siamo quindi andati in volo, insieme alla polizia, stamattina alle 8,10″. A raccontare nel dettaglio le fasi del ritrovamento è Vincenzo Biancone, tecnico del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, che aggiunge: “Durante la perlustrazione a bassa quota e con i portelloni aperti, abbiamo individuato in lontananza il corpo. L’elicottero a quel punto si è abbassato e abbiamo accertato l’effettiva presenza. In base a ciò che abbiamo constatato, deve essere stato trascinato dal torrente, travolto da parecchie centinaia di metri cubi d’acqua”.

Una giornata di lutto per i medici palermitani che hanno già manifestato il proprio cordoglio e proposto una raccolta fondi per la famiglia. “La notizia della sua morte – dicono i consiglieri dell’Omceo – ha portato un grande dolore in tutti coloro che lo hanno conosciuto ed hanno avuto l’opportunità di apprezzare le sue dote umane e professionali. Perdiamo un grande collega a cui in tanti hanno voluto bene e stimato”. L’Asp di Palermo ha nel frattempo annunciato che il reparto di pediatria dell’ospedale di Corleone, dove Liotta era stato assunto a tempo indeterminato dopo anni di precariato, sara intitolato al giovane medico.


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