Si è difesa con tutte le sue forze | Il racconto della morte di Loredana - Live Sicilia

Si è difesa con tutte le sue forze | Il racconto della morte di Loredana

Le agghiaccianti dichiarazioni di Filippo Marraro al Gip. "Non si è limitato a descrivere la scena ma ha anche spiegato le motivazioni".

IL FEMMINICIDIO DI CATENANUOVA
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“Sali in macchina che ti devo parlare e devo ammazzarti per tutto quello che hai fatto”. Queste le parole pronunciate da Filippo Marraro la mattina di lunedì scorso, mentre puntava la pistola contro Loredana Calì, la sua ex compagna, e la costringeva a salire in auto. Poi sono arrivati in Contrada Censi e davanti alla casa di famiglia l’ha uccisa davvero. Due colpi di pistola, mentre in ginocchio la sua ex convivente implorava perdono.

Oggi, nel giorno in cui avrebbe compiuto 40 anni, sul cadavere di Loredana è stata effettuata l’autopsia all’obitorio di Piazza Armerina e i medici legali hanno ipotizzato che la donna si sia difesa con tutte le sue forze. Due i colpi di arma da fuoco: uno al collo, che potrebbe essere stato quello fatale, e uno al petto, sparato presumibilmente mentre la donna era in ginocchio o a terra e implorava l’ex marito di lasciarla andare.

Un film inquietante è quello descritto nell’ordinanza firmata da Gip di Enna Giuseppe Tigano, che ha convalidato il fermo di Filippo Marraro e ha disposto la misura cautelare in carcere per l’assassino di Loredana Calì. Sei pagine dell’orrore.

Erano le 8.30 quando Marraro si è appostato sotto casa dell’ex compagna, in via Giulio Cesare. L’ha aspettata e poi l’ha minacciata. Loredana si è messa alla guida della vettura e seguendo le indicazioni del suo ex ha raggiunto l’abitazione di campagna. Lo stesso luogo dove Marraro aveva sorpreso la donna (si erano lasciati lo scorso agosto dopo 18 anni) con un’altra persona. “La scena descritta è agghiacciante – scrive il Gip – perché il Marraro ha specificato di aver fatto inginocchiare la donna di fronte a sé per poi colpirla, nonostante la vittima avesse chiesto ripetutamente di essere perdonata, con due colpi di pistola”.

Il 54enne ha confessato tutto ai carabinieri. E non ha mai cambiato versione, fino a stamattina durante l’udienza di convalida davanti al Gip. “Non si è limitato a descrivere la scena – scrive il giudice – ma aveva anche spiegato le motivazioni del suo folle gesto che in definitiva affondavano le proprie radici nella sua incontenibile gelosia, frugando i dati contenuti nel telefono della vittima egli aveva scoperto alcune foto e alcune conversazioni”. Chat e immagini che fomentano rancore. Filippo Marraro pianifica nei dettagli la sua vendetta. “Il programma era chiaro”, mette nero su bianco il giudice di Enna.

Non serve la supplica di Loredana a fermare il suo piano di sangue. Il magistrato ripercorre attimo per attimo: “I due si erano diretti verso contrada Censi dove, una volta scesa dall’auto, la donna si era inginocchiata implorando di essere perdonata. Invano. La lucidità, la crudeltà, la fredda determinazione di Filippo Marraro non erano infatti venute meno e così la Calì veniva colpita da un primo colpo al cuore seguito da un secondo colpo di pistola al fianco”. “Inquietante modalità di esecuzione” che non ha lasciato dubbi al Gip sull’applicazione della “più grave delle misure cautelari”. La freddezza di Marraro è continuata anche dopo l’omicidio.

“Prima di andare via, Filippo Marraro aveva trovato anche il tempo – si legge – di riporre la borsa della donna accanto al corpo e poi con calma aveva raggiunto l’autolavaggio del figlio”. Lì avrebbe confessato tutto ai figli. Poi avrebbe chiamato il 112. Alle 9.10 la pattuglia dei militari è arrivata sotto casa sua. Filippo Marraro aspettava davanti all’uscio. Pronto a consegnarsi. L’arma l’aveva nascosta sotto dei mattoni di terracotta, in un terreno vicino all’autolavaggio intestato al figlio. I carabinieri l’hanno trovata alle 11.30 di quella maledetta mattina.

L’arma, comprata in un mercatino delle pulci di Catania, è un revolver calibro 38 con matricola abrasa in pessime condizioni. Nel tamburo c’erano cinque proiettili. Mancavano soltanto i due colpi che hanno ucciso Loredana.


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