Inps, debiti aziendali cancellati | Sequestro per un funzionario - Live Sicilia

Inps, debiti aziendali cancellati | Sequestro per un funzionario

Un clic ed è stata sanata la posizione contributiva di 13 imprese. L'Istituto ha allertato i pm

PALERMO – Un colpo di spugna elettronico. L’ex funzionario dell’Inps cancellava con un clic i debiti previdenziali delle aziende “amiche”. I debiti sparivano e poteva essere rilasciato il Durc (Documento unico di regolarità contributiva).

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito un sequestro d’urgenza fino a raggiungere la cifra di 223 mila euro. Il provvedimento colpisce due immobili di Nicolò Ancona, palermitano di 67 anni. La cifra sarebbe il profitto dei reati di abuso d’ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale e frode informatica.

È stato l’Inps a notare le anomalie nelle “lavorazioni” del funzionario e le ha segnalate alla magistratura. Le anomalie risalgono agli anni compresi tra il 2011 ed il 2015 e riguardano pratiche di “abbandono e sospensione dei crediti previdenziali”.

Ancona, già condannato dalla Corte dei Conti, bypassando la necessaria autorizzazione del direttore di sede, ha alterato i fascicoli di 13 aziende, cancellando con motivazioni infondate i debiti e determinando un buco nelle casse dell’Inps.

Al termine delle indagini dei finanzieri, guidati dal colonnello Giancluca Angelini, il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Chiara Capoluongo hanno emesso il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza, convalidato dal giudice per le indagini preliminari.

Per rilasciare il Durc l’Inps attiva un sistema cosiddetto a semafori. Verde, rosso e giallo fotografano una situazione regolare, da stoppare o da regolarizzare. Nel caso delle tredici aziende il colore era verde senza che potesse esserlo.

In cambio di cosa? Le indagini hanno fatto emergere versamenti in contanti “anomali” da parte di Ancona nei suoi conti corrente per 47 mila euro. Non basta, però. Gli accertamenti su questo fronte sono ancora in corso, così come quelli sui ripetuti contatti telefonici fra i titolari delle imprese e il funzionario.

Bisogna accertare le eventuali responsabilità, finora non emerse, tra gli altri, dei titolari di un’impresa di trasporto, una gelateria, un cinema, un ambulatorio di medicina specialistica, un asilo nido, un’agenzia di pratiche automobilistiche e una immobiliare, cooperative sociali.

 


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