"Abuso d'ufficio e minacce"| Ex soprintendente a processo - Live Sicilia

“Abuso d’ufficio e minacce”| Ex soprintendente a processo

Le accuse a Rosalba Panvini
SIRACUSA
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SIRACUSA – La soprintendente ai Beni culturali di Catania, Rosalba Panvini, è stata rinviata a giudizio dal gup del Tribunale di Siracusa per abuso d’ufficio, minacce e violenza ad incaricato di pubblico servizio. Secondo la Procura di Siracusa la Panvini, quando era soprintendente a Siracusa, avrebbe avuto atteggiamenti prevaricatori nei confronti di altri funzionari, in particolare il dirigente dell’Unità operativa – sezione per i beni archeologici – che sarebbe stato demansionato.

Panvini avrebbe avocato a sé “tutte le competenze relative al rilascio ed al diniego di provvedimenti”. Secondo l’accusa l’ex Soprintendente di Siracusa avrebbe esercitato pressioni anche su un’altra funzionaria, costringendola a firmare una relazione dopo un sopralluogo avvenuto nell’agosto del 2017 a Vendicari, in modo che “non fosse menzionato l’elevato rischio archeologico” di alcuni lavori. (ANSA).

L’avvocato: “Panvini ha già chiarito”

“La professoressa Rosalba Panvini confida nella giustizia avendo massima fiducia nella magistratura. Dimostrerà in giudizio la correttezza del proprio operato”. Lo dice l’avvocato Nicola Condorelli Caff, legale della Panvini, rinviata a giudizio per abuso d’ufficio, minacce e violenza ad incaricato di pubblico servizio quando era soprintendente a Siracusa. Secondo il legale la donna dimostrerà “l’estraneità a qualsiasi condotta di rilevanza penale così come già riscontrato dagli ispettori il 24 luglio 2018. “La soprintendente ha ritenuto di avocare i provvedimenti al fine di salvaguardare l’amministrazione in tutti quei casi in cui i destinatari (i privati), a suo parere, venivano onerati dell’obbligo di nomina di un archeologo esterno come previsto dal decreto legislativo 50 del 2017″”. L’avvocato ricorda che la Regione il 14 settembre 2018 ha archiviato nei confronti di Panvini un procedimento disciplinare sporto dagli odierni querelanti mentre “l’Anac il 20 giugno 2019 ha archiviato il procedimento avente ad oggetto i medesimi fatti”.

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