Bonaccorsi alla ex Provincia. L'attacco: "È illegittimo"

Bonaccorsi e la ex Provincia| L’attacco: “È illegittimo”

Dura presa di posizione di Anthony Barbagallo, Luca Sammartino e Angelo Villari.

CATANIA. “Il sedicente sindaco della città metropolitana di Catania commetterebbe una grave illegittimità non supportata da nessuna norma di legge. Lo diffidiamo non solo dall’insediarsi ma anche dall’adottare qualunque atto che sarebbe colpito da nullità”. Lo dice il deputato e segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, a proposito del paventato insediamento del vice sindaco di Catania, Roberto Bonaccorsi, anche alla guida della Città metropolitana (l’ex Provincia regionale) al posto di Salvo Pogliese, sindaco di Catania, sospeso dalla carica per 18 mesi per effetto della legge Severino.
“Depositeremo un atto ispettivo urgente – prosegue Barbagallo – che trasmetteremo all’assessorato Funzione pubblica e per conoscenza alla Procura della repubblica e alla Corte dei conti affinché vengano valutate eventuali reati”.

Il renziano

“Non può essere il vice sindaco Roberto Bonaccorsi a guidare la Città metropolitana di Catania. L’Ente, a seguito della sospensione del sindaco Pogliese, è priva della figura di guida politica, e legale rappresentante, e la legge regionale 15/2015 prevede che in caso di sospensione dovrebbe essere il “Vicesindaco metropolitano” a farne le veci (o in subordine il consigliere metropolitano più anziano di età). Purtroppo non essendosi mai costituiti gli organi (per effetto del continuo rinvio delle elezioni di secondo livello), il Vicesindaco metropolitano non è stato, né poteva essere, nominato”.

Lo afferma il Presidente della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro all’ARS, Luca Sammartino, che presentato un’interrogazione urgente all’Assemblea Regionale Siciliana, in cui chiede come la Regione intende garantire la governabilità dell’Ente dopo la sospensione del Sindaco Pogliese.

“Perciò – prosegue il parlamentare Iv – essendo il consiglio metropolitano sostituito da un commissario straordinario inviato dalla Regione, dovrebbe essere questo a guidare l’Ente. Diversamente competerà sempre alla Regione, secondo la normativa generale, nominare un altro commissario straordinario coi poteri del Sindaco.

In ogni caso non può essere il vicesindaco del Comune capoluogo a sostituire il sindaco metropolitano (mentre lo fa legittimamente in riferimento alla sola amministrazione comunale) perché questo contrasterebbe con le norme e perché, inoltre, lo stesso Bonaccorsi non possiede nemmeno i requisiti previsti dalla legge per essere “eleggibile” alla carica di Vicesindaco metropolitano e di componente del consiglio (non è infatti consigliere comunale e, tantomeno ovviamente, sindaco di un altro Comune).

“Ho chiesto – conclude Sammartino – come la Regione intenda dunque intervenire per assicurare l’indefettibile presenza dell’organo di vertice della Città metropolitana di Catania, mediante la nomina di commissario straordinario ovvero chiarendo e sancendo l’esercizio delle funzioni di pertinenza del Sindaco da parte del commissario già nominato in sostituzione del Consiglio metropolitano”.

Il segretario cittadino

Interviene anche Angelo Villari, segretario provinciale del Partito Democratico: “sensibilizzerò tutti i sindaci della provincia di Catania a riunirsi in assemblea – afferma – per adottare decisioni conseguenziali ad un grave abuso perpetrato nei confronti dei due enti, comune di Catania e Città metropolitana, e dei cittadini del territorio”.

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