Lega ed Ebraismo, l'incontro fuori programma con Giorgetti

Lega ed Ebraismo, l’incontro fuori programma con Giorgetti

Sono intervenuti anche la giornalista Fiamma Nirestein, lo storico Ofir Haivry e Michael Ledeen.

Contrasto dell’immigrazione irregolare, difesa delle identità particolari e rispetto delle leggi. Su queste premesse Lega e una porzione del mondo ebraico si sono sedute allo stesso tavolo a Catania. Un incontro poco pubblicizzato, con inviti strettamente riservati, e fuori dal cartellone ufficiale della tre giorni organizzata al porto del capoluogo etneo a sostegno della difesa del leader del Carroccio, contemporaneamente a processo per il reato di sequestro di persona. Ospite d’onore Giancarlo Giorgetti (vice presidente federale della Lega). Dai più ritenuto il “Richelieu padano”, è lui l’uomo chiamato a cucire relazioni di alto livello per il partito. 

Il tema

“Il tema del dibattito è Ebraismo e multiculturalismo: quale futuro per le nostre radici in area mediterranea”. Come detto, l’invito è “riservato e personale”. Eccolo qua:  L’on.le Alessandro Pagano, vice presidente del gruppo della Lega al Parlamento; l’avv. Baruch Triolo, presidente della Charta delle Judeche di Sicilia ed Attilio Funaro, presidente dell’Istituto Internazionale di Cultura Ebraica, hanno il piacere di invitare la S.V. al convegno che avrà luogo il giorno 01 ottobre 2020, alle ore 17,30, presso l’hotel Mercure – Excelsior di Catania”.

Ospiti d’onore

Oltre ai presenti, ci sono gli ospiti in diretta streaming. Tutte figure di alto profilo internazionale: la giornalista Fiamma Nirestein, intervenuta da Gerusalemme, lo storico Ofir Haivry, da Tel Aviv, e Michael Ledeen da Washington. A moderare c’è la giornalista Franca Antoci, mentre in prima fila c’è Andrea Crippa, vice segretario nazionale del Carroccio.

“Con la Lega c’è affinità culturale”, spiega subito Baruch Triolo. E Giorgetti lo prende alla lettera. Tant’è che, mentre Matteo Salvini è a comizio a San Giovanni la Punta, inizia citando le parole del filosofo e teologo ebreo Martin Buber e il dialogo tra Marcello Pera e l’allora cardinale Ratzinger sul mancato riconoscimento delle radici giudaico-cristiane nel preambolo della mancata costituzione dell’Ue.

Trump

Il passo è quello del politico che non vuole lasciarsi imbrigliare in uscite che si potrebbero prestare alla polemica giornalistica. Così si sofferma in una digressione colta sul nesso tra cultura, coltivazione della terra e culto. C’è spazio anche per la politica internazionale e i recenti accordi di Abraham siglati dallo Stato d’Israele con una parte del mondo arabo con gli Stati Uniti a fare da notaio. “Un fatto importantissimo – dice Giorgetti – a cui però non è stata data dignità perché promosso da Trump. Ecco, questo ci dice che abbiamo perso il senso della realtà”.

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