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LiveSicilia.it / Cronaca / Violenza sulle donne, polizia in prima linea contro il dilagante fenomeno

Violenza sulle donne, polizia in prima linea contro il dilagante fenomeno

Il punto sull’attività di un anno molto particolare.
LA GIORNATA INTERNAZIONALE
di Redazione
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CATANIA – In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la Polizia di Stato fa il punto sull’attività di un anno molto particolare.

La pandemia

L’evenienza della pandemia ha indotto – specie nella prima fase – un’anomala convivenza “forzata” che, in quei nuclei familiari che già presentavano criticità pregresse, ha fomentato l’acuirsi di situazioni di disagio che sono spesso sfociate in veri e propri atti di sopraffazione fisica e/o psicologica.

Il lockdown

Nel silenzio delle strade del primo lockdown, non si sono spente quelle grida di allarme che hanno spinto al massimo la reattività dell’apparato di prevenzione e repressione della Questura che è intervenuta diverse volte in situazioni di violenza domestica e/o maltrattamenti. E, in effetti, i dati relativi all’adozione della misura dell’ammonimento per atti persecutori parlano di un incremento del 16% nel periodo successivo al lockdown (da giugno 2020 a oggi), rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno.

I dati della provincia di Catania

Nella provincia di Catania, l’analisi dei dati statistici da inizio anno ad oggi, ha fatto emergere un trend in aumento del fenomeno e in totale, all’esito dei casi trattati, sono stati emessi 67 ammonimenti, con una contrazione del fenomeno registratosi solo durante il periodo del lockdown, contrazione ampiamente superata, come detto, nei mesi successivi.

L’impegno della polizia

Infatti, la Polizia di Stato di Catania rivolge al fenomeno della violenza sulle donne massima attenzione, impegnando gli esperti dell’Ufficio minori e vittime vulnerabili, che opera in seno alla Divisione Anticrimine, nonché, sul piano operativo, donne e uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dei Commissariati Sezionali e Distaccati che operano su tutta l’area metropolitana, in stretta sinergia con i magistrati della Procura della Repubblica dedicati al settore.

Lo stalking

Già nel 2009 il nostro ordinamento giuridico, al fine di scoraggiare e contrastare gli atteggiamenti persecutori, potenzialmente idonei a degenerare in fatti più gravi, aveva introdotto il reato di atti persecutori (c.d. stalking) prevedendo anche una “misura di prevenzione” personale che potesse scoraggiare e arginare tali atti: l’Ammonimento del Questore. Si tratta di un “avvertimento” col quale il Questore diffida il soggetto ad astenersi dal compiere ulteriori atti di molestia o minaccia, che possono consistere in ripetute telefonate, invio insistente di sms, appostamenti sotto casa, intimidazioni, tali da far cambiare a volte anche le abitudini della vittima e da creare perduranti stati d’ansia. In caso di reiterazione degli episodi, è previsto anche l’arresto in flagranza di reato, come avvenuto di recente, allorquando il presunto stalker, già ammonito, seguiva di notte l’ex compagna vicino l’abitazione.

Le forme di violenza

Il legislatore, nel 2013, ha avvertito, altresì, l’esigenza di estendere l’Ammonimento del Questore, oltre che agli atti persecutori, anche ai casi di “violenza domestica”, cioè a quella forma di “violenza di genere” non solo fisica, ma anche economica, psicologica, morale, esercitata sulla donna perchè tale, spesso diffusa all’interno della stessa famiglia o tra persone legate da relazione affettiva di convivenza. 

You Pol

L’Ammonimento, pertanto, viene attivato sia con l’istanza rivolta al Questore personalmente dalla vittima che richiede un intervento urgente, sia con altri elementi raccolti d’iniziativa dalle FF.P., quali referti medici provenienti dagli ospedali, segnalazioni pervenute tramite l’applicazione YOU POL o alle Sala operativa della Questura da parte di parenti, amici o anche da semplici vicini di casa. 

Massima attenzione, poi, ai “reati spia” che consentono agli operatori della Polizia di Stato di prognosticare il possibile degenerare di situazioni familiari: nell’area di Catania e della sua provincia, nel 2020, si sono registrati 220 reati di atti persecutori e 347 reati di maltrattamenti a familiari e/o conviventi.

La repressione

Sul fronte della prevenzione/repressione, nel medesimo periodo, sono stati 15 gli arresti operati dagli uomini delle Volanti per reati riconducibili a maltrattamenti in famiglia, violenza di genere o su minori; 21 sono state le persone denunciate in stato di libertà. 

Di grande utilità si è, poi, rivelata l’app YOUPOL, attraverso la quale la Polizia di Stato ha raccolto ben 41 segnalazioni, di cui 27 in forma anonima e 14 da parte di utenti registrati.

Al fine di assicurare, poi, una più rapida azione preventiva e valutare eventuali interventi di tutela, sempre in costante e stretto raccordo con la Procura della Repubblica, si valutano anche interventi più specifici di natura cautelare o la messa in protezione della vittima, allontanandola dal nucleo familiare.

Il Codice Antimafia prevede, inoltre, un’ulteriore misura di prevenzione personale, la sorveglianza speciale, applicabile ai soggetti indiziati di atti persecutori e di maltrattamenti in famiglia, quest’ultima fattispecie inserita dal c.d. “codice rosso” del 2019.

Si ricorda che per questi reati e per i delitti di violenza di genere (tra cui le violenze sessuali), la parte offesa è ammessa al gratuito patrocinio legale, anche in deroga ai limiti di reddito previsti dalla legge e inoltre, nei casi di violenza domestica, la vittima può fare ricorso agli ordini di protezione in sede civile, in caso di figli minori, per la decadenza dalla responsabilità genitoriale.

L’importanza della denuncia

Tale lavoro da solo, tuttavia, non basta a far emergere e ad arginare il fenomeno ed è per questo che diventa fondamentale superare la paura, la rassegnazione, il silenzio che spesso alimenta il fenomeno, invitando le vittime e chiunque abbia contezza del problema a rivolgersi alle Forze di Polizia, che garantiscono adeguata riservatezza alla vittime, anche grazie alla collaborazione delle associazioni che operano sul territorio e che costituiscono una rete di protezione.

Ricordiamo ancora una volta i contatti degli Uffici della Questura di Catania e di altri Enti a cui rivolgersi, anche per semplici segnalazioni: 095/7367661-569 Ufficio Minori-Vittime Vulnerabili della Polizia Anticrimine; 095/7223990 Centro antiviolenza Thamaia; 1522 Numero Gratuito di Aiuto. 

In casi urgenti, è sempre disponibile 24 ore su 24 il Numero Unico Europeo 112.

Pubblicato il 25 Novembre 2020, 09:3425 Novembre 2020, 09:35
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