"Palermo 2022, la Lega punta al governo: basta auto-candidature" - Live Sicilia

“Palermo 2022, la Lega punta al governo: basta auto-candidature”

Il coordinatore cittadino Anello: “Noi populisti? La Sicilia vuole moderati”

PALERMO – “La Sicilia è una terra di moderati e politicamente c’è un grande spazio che la Lega vuole colmare, a partire da Palermo 2022: sceglieremo insieme agli altri partiti del centrodestra chi sarà il candidato sindaco, ma anche gli assessori e i presidenti di circoscrizione. Il tempo dei nomi calati dall’alto è finito e l’anno prossimo dovremo ricostruire questa città”. Alessandro Anello, coordinatore cittadino della Lega, sgombra il campo dalle auto-candidature, anche in casa del Carroccio: “Prima la coalizione e i programmi, poi il nome”.

Samonà, Santoro, Gelarda… chi sarà il vostro candidato sindaco?
“La Lega non ha fatto nomi e non intende farne al momento, siamo concentrati sulla redazione del programma e sulla composizione delle liste sia al Comune che alle circoscrizioni”.

Lei qualche giorno fa ha diramato una nota per frenare le auto-candidature interne… 
“Era un modo per mettere in chiaro quale deve essere il nostro percorso: partiamo dal definire il perimetro della coalizione, i punti programmatici, le idee, poi ci confronteremo con la coalizione sul nome. Una linea che ho ovviamente condiviso con il nostro segretario regionale, Nino Minardo, perché non possiamo correre dietro alle dichiarazioni di qualche iscritto o agli articoli di stampa. Nessuno nella Lega può auto-candidarsi”.

Quindi niente candidato sindaco?
“Io mi attengo alla linea dettata dal nostro leader, Matteo Salvini: al momento ragioniamo solo di coalizioni e programmi. Sia chiaro, noi vogliamo andare al governo di Palermo; lo siamo già in moltissime città d’Italia, facendo benissimo, e lo saremo anche nel capoluogo siciliano. Ecco perché stiamo lavorando sulla lista alle Comunali e su quelle per le circoscrizioni, dove stiamo definendo i relativi responsabili. Vogliamo prenderci grandi soddisfazioni, puntando alla doppia cifra”.

Lei ha un passato in Forza Italia, così come Minardo… La Lega in Sicilia è più moderata o più populista?
“Abbiamo stretto un accordo con il Movimento per la nuova autonomia che dà un’indicazione chiara su quali siano le nostre prospettive. Qui non si tratta di affibbiarsi un’etichetta, ma di capire in funzione delle nostre prerogative quale spazio politico colmare: che la Sicilia sia una terra tradizionalmente moderata non lo dico io e oggi c’è un grande vuoto, ampie fette di elettorato moderato stanno cercando nuovi punti di riferimento. La Lega è una forza di governo responsabile e capace di amministrare e in Sicilia può farlo secondo una linea moderata”.

Anche a Palermo il candidato sindaco dovrà essere un moderato?
“A noi interessa che il candidato sia espressione di una squadra vincente e per esserlo dovrà rappresentare la sintesi di una coalizione di centrodestra. Nel 2022 Palermo sarà un cumulo di macerie a causa dei disastri di questa amministrazione comunale, servirà la persona giusta per ricoprire un ruolo difficilissimo. Ma bisogna essere consapevoli anche di una cosa: è necessario fare squadra. Orlando, uomo solo al comando, è attorniato da una giunta mediocre e a pagarne il prezzo è la città, quindi nel centrodestra non dovremo discutere solo del candidato sindaco ma anche di una squadra di assessori che dovranno essere preparati e all’altezza della sfida, oltre ai presidenti di circoscrizione. La collegialità non dovrà essere un optional, ma un imperativo”.

Ha detto di voler presentare una lista che ambisce alla doppia cifra… Qualche anticipazione?
“Con il nostro segretario regionale abbiamo convenuto che i dirigenti di partito siano i primi a confrontarsi con l’elettorato, ecco perché i tre consiglieri comunali uscenti, me compreso, si ricandideranno. Serve una lista forte, quindi tutti saremo chiamati a correre”.

Che ne pensa dei nomi di Lagalla, Scoma e Milazzo fatti da Micciché a Livesicilia?
“Non è ancora il tempo di fare nomi. Quando parleremo di nomi veri allora diremo la nostra. Però una cosa voglio dirla: visto che Italia Viva non fa parte del centrodestra, non capisco la candidatura di Scoma. La nostra coalizione va dall’Udc a Fratelli d’Italia, dialogando anche con alcuni movimenti civici”.

E il grande centro?
“Ne leggo sui giornali, siamo agli albori. Servono contenuti, sostanza e presenza sul territorio. E al momento non mi pare di vederne”.

Il programma elettorale della Lega su cosa punterà?
“Lo stiamo mettendo a punto e lo definiremo con i tavoli programmatici su materie specifiche ai quali tutti i nostri iscritti, amministratori e militanti, potranno dare un contributo. Puntiamo alla risoluzione del problema dei rifiuti, alla riorganizzazione delle società partecipate e di tutta la pianta organica del personale comunale, visto che siamo senza dirigenti tecnici, ma soprattutto vogliamo tornare a programmare e a dare un percorso chiaro all’attività amministrativa, per esempio con un Piano triennale delle opere pubbliche che non sia una specie di libro dei sogni, dove c’è di tutto e non si realizza niente. Questo non possiamo più permettercelo”.

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