Tanti dubbi sul ddl stralcio all'Ars, domani in Aula con tante incognite

Tanti dubbi sul ddl stralcio all’Ars, in Aula con diverse incognite

Perplessità su alcune norme
PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Il termine per gli emendamenti al ddl stralcio IV (in totale 15 articoli) è scaduto a mezzogiorno: alcuni abrogano norme, altri puntano a modifiche sostanziali. Segnale che sul testo “disposizioni finanziarie e per il sostegno ai processi di crescita e ripartenza del sistema produttivo regionale. Disposizioni varie” aleggia qualche incognita.

Nonostante si tratti di un disegno di legge col quale in commissione Bilancio si è cercato di sintetizzare le tante norme che erano contenute in tre testi epurandolo da norme di spesa (non consentite in piena sessione di bilancio), ci sono disposizioni che destano perplessità. A cominciare dai primi due articoli, che riguardano dirigenti, assunzioni e procedure concorsuali in Regione e nelle partecipate; norme, che nei corridoi di Palazzo dei Normanni, qualcuno considera in contrasto con l’accordo raggiunto pochi giorni fa dalla Regione con lo Stato che, a fronte del via libera alla spalmatura in dieci anni del disavanzo da 1,7 miliardi, prevede riduzioni di spesa proprio a cominciare dal “capitolo” partecipazioni societarie, oneri accessori per i dirigenti, oltre a una riorganizzazione della struttura amministrativa.

Inoltre, in base al decreto Madia prima di procedere ad assunzioni la Regione dovrebbe definire tutti i fabbisogni, disposizione questa finora non attuata in modo compiuto. Altra “incognita” sarebbe l’art.6: “attività ispettiva su enti vigilati e società partecipate dell’amministrazione regionale”. Finora esercitata dalla Ragioneria generale attraverso dirigenti o funzionari regionali in servizio iscritti all’albo regionale degli ispettori contabili, la norma in questione prevede che l’amministrazione possa avvalersi della collaborazione di soggetti esterni: avvocati, commercialisti, aziendalisti, revisori dei conti, magistrati e avvocati dello Stato in quiescenza, dirigenti o funzionari statali e regionali in quiescenza.

Professionisti nominati dal Ragioniere generale, “di concerto con i dirigenti generali dei dipartimenti dell’amministrazione regionale che svolge attività di controllo tutori”. Requisito, la “comprovata esperienza in materia contabile o amministrativa” e “a seguito dell’iscrizione nell’albo regionale. A destare più di un dubbio è l’ultimo comma: compensi e rimborsi spesa degli esterni saranno “a carico degli enti, delle aziende e delle società soggette all’ispezione o all’attività di verifica”. Insomma, il controllato pagherà il controllore.
(ANSA).

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