Decifrare il Lennonsense, ci prova Marco Pitrella - Live Sicilia

Decifrare il Lennonsense, ci prova Marco Pitrella

Un libro "rapido e veloce" sullo scarafaggio geniale di Liverpool.

Essendo stato scritto in prima persona, a partire dal titolo, soltanto per questa volta decido di squarciare il velo dell’impersonalità e mettermi in gioco con la prima persona singolare. Ne ho comunque diritto, perché Marco Pitrella, autore alla prima opera di Jonh Lennon e me. Aneddoti, Ricordi e Nonsense (Algra editore), è stato “un mio umile sottoposto”. 

Declinazione fantozziana o no, la quarta di copertina parla chiaro. Il libro ancor di più, non di me ovviamente. Parla della passione formato musicassetta per lo scarafaggio di Liverpool. Una passione che non condivido, perché amo ben altre distorsioni. E perché ritengo quella di Immagine una delle più belle melodie del XX secolo accompagnata però da un testo-manifesto che non posso non definire perlomeno problematico. 

La questione però ci porterebbe su un terreno scivoloso che va ben oltre le intenzioni di Pitrella (nella vita reale lo chiamo per cognome), che invece ha un altro obiettivo: dire grazie – un sincero ringraziamento esistenziale – al cantautore ucciso poco più di quarant’anni fa a New York. Lo fa con una scrittura di sostanza, piacevole al punto giusto, ma anche assai informata sui fatti. Da leggere in bagno oppure in metropolitana, scorre via “rapida e veloce”. 

Difficile, alla fine, decifrare dove inizia il Pitrella e dove finisce il Lennon. Pitrella sovrasta Lennon almeno quattro-a-zero, perché la leggerezza la fa da padrona. In fondo, da quando ha fatto coppia con Yoko Ono, John è diventato sempre meno sorridente, ma forse più sereno. (Valutazione del tutto personale e che lì rimane). Pitrella preferisce nella vita, invece, buttarla in quella particolare ironia che sconfina nel sarcasmo. 

Un difetto? Talvolta è convinto che la risata da sola sia sufficiente a stemperare qualsiasi conflitto. Invece no: sono spesso i ghigni a far scoppiare quegli incendi più difficili da domare. Però Lennon è Lennon e Pitrella ci mostra la segnaletica per poterlo codificare. 

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