Confermato il licenziamento di due autisti della Tua

Confermato il licenziamento di due autisti della Tua

La sentenza della Corte d'appello di Palermo
AGRIGENTO
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AGRIGENTO – La Corte d’appello di Palermo, sezione lavoro, con due diverse sentenze (la 320 e 321 del 3 dicembre 2020) pubblicate oggi ha ribaltato le sentenze con le quali Tribunale del lavoro di Agrigento aveva reintegrato due autisti della Tua srl licenziati dall’azienda. La vicenda risale al 2017 quando la Tua, societa’ che gestisce il servizio di linea urbana nella citta’ di Agrigento, dopo avere incaricato un’agenzia investigativa, ha denunciato una serie di condotte ritenute illecite da parte di alcuni autisti consistite nella vendita a bordo di biglietti di tariffa A in luogo di quelli in dotazione agli autisti di tariffa B (i primi non possono essere venduti a bordo) e nell’appropriazione di somme di denaro derivante dalla vendita dei biglietti.

Per tali motivi, nel 2017, la Tua procedeva al licenziamento e alla denuncia, per il tramite dell’avvocato Luca Andolina, alla Procura di Agrigento degli autisti. Nel gennaio 2020 i lavoratori venivano indagati per truffa continuata e in concorso e, nel gennaio del 2021, la procura richiedeva il rinvio a giudizio. In sede di Tribunale del lavoro, invece gli autisti impugnavano il licenziamento venendo reintegrati.

La corte di appello di Palermo ha, adesso, ritenuto fondati i motivi di reclamo proposti dai difensori della Tua, Carlo Boursier Niutta, Valerio Scelfo e Roberto Scelfo e ha riformato le prime due sentenze confermando il licenziamento di Giuseppe Danile e Andrea Russo De Carmelo, dichiarando dunque estinto il rapporto di lavoro. “In particolare – si legge in una nota dei legali dell’azienda – la Corte dopo avere ascoltato le testimonianze dell’investigatore privato ha confermato, da un lato, la gravita’ delle condotte contestate ai lavoratori Danile e Russo De Carmelo e, dall’altro, la piena legittimita’ dei controlli effettuati dall’azienda di trasporto tramite l’agenzia investigativa incaricata. La Corte d’appello nelle due sentenze ha evidenziato come la specifica condotta debba essere inserita in un unitario e concorrente disegno doloso ed il danno economico debba essere ritenuto rilevante. In particolare, dopo i licenziamenti, la societa’ ha provato un incremento di vendite a bordo vertiginoso”.
(ANSA)

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