Di Caro: "La peggiore finanziaria degli ultimi venti anni"

Di Caro: “La peggiore finanziaria degli ultimi venti anni”

Il giudizio del capogruppo M5s all?Ars
REGIONE
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PALERMO – “La peggiore finanziaria degli ultimi 20 anni ha detto una solo cosa: la maggioranza non esiste più. Il governo regionale è finito, andare avanti sarebbe inutile accanimento terapeutico che farebbe solo male alla Sicilia. Musumeci ne prenda atto e stacchi la spina: i siciliani gliene saranno riconoscenti”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.

“Onestamente – aggiunge – non riusciamo a capire come il governo possa pensare di andare avanti in queste condizioni. Un presidente responsabile dovrebbe prenderne atto, riconoscere che il suo governo è arrivato al capolinea e farsi da parte. E questo senza contare la tempesta giudiziaria che si è abbattuta sul suo esecutivo, che non è certo un venticello primaverile. Il banco è saltato, lo ha detto a chiare lettere anche Micciché in aula. Non si può far finta dei nulla, specie in piena emergenza sanitaria, quando occorrerebbe un esecutivo forte per pianificare gli interventi per arginare la pandemia e che invece è azzoppatissimo e sotto le lenti di ingrandimento della magistratura”.

“Avevamo chiesto – ricorda Di Caro – una legge snella, che riversasse le poche risorse a disposizione alle categorie messe in ginocchio dal virus, e invece questo esecutivo ha messo in piedi una finanziaria-monstre, piena di micro interventi di carattere localistico per accontentare i deputati della maggioranza, finendo per scontentare tutti. Nella prima stesura c’erano persino articoli assurdi, come le come le vie dei selfie o quello sui festival, mentre la Sicilia muore”. “Sembra paradossale – osserva Di Caro – ma questa Finanziaria, è riuscita a battere in negativo quella dell’anno scorso, costruita, è vero, con i soldi di cartone, ma che quantomeno dava il segnale preciso ai siciliani di volere pianificare interventi per dargli una mano in questo momento tragico. Qui di ristori non c’è praticamente nulla e non ci si venga a dire che si provvederà in base all’ordine del giorno arrivato in coda alla legge e che non abbiamo avallato. Su questo siamo contrari nel metodo e nel merito, dal momento che non siamo stati coinvolti nella stesura di questo atto di indirizzo, tra l’altro scritto nemmeno in Parlamento e non firmato nemmeno da tutti i capigruppo. Volevamo dare – conclude Di caro – il nostro contributo solo ed esclusivamente nell’interesse dei siciliani, non contribuire all’ennesima presa in giro nei loro confronti”.
(ANSA).

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