Musumeci: "Siamo stati implacabili con i furbetti del vaccino"

Musumeci: “Siamo stati implacabili con i furbetti del vaccino”

Il governatore a La7
CORONAVIRUS
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PALERMO – “Siamo stati duri e implacabili, abbiamo sospeso dirigenti sanitari responsabili e sempre denunciato chi ha fatto il salto della fila. E’ un problema etico, se c’è una regola, va osservata”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci intervenuto nel pomeriggio a Tagadà, su La7, rispondendo a una domanda della conduttrice Tiziana Panella sui furbetti del vaccino e sul caso del sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, che si era dimesso e che poi ha ritirato le dimissioni autodenunciandosi in procura.

Schifani: gravi i fatti di Corleone

Sul tema interviene l’ex presidente del Senato Renato Schifani. “L’auto denuncia del sindaco di Corleone che, violando tutti i protocolli sanitari, a gennaio si è vaccinato unitamente alla sua giunta e parte dei consiglieri comunali della sua maggioranza, saltando ampiamente la fila a discapito di anziani e fragili che ne avevano più diritto, nulla toglie alla gravità del gesto compiuto”. Così il senatore di Forza Italia. “A maggior ragione in momenti tragici come quelli che stanno vivendo milioni di famiglie colpite dal dolore e da lutti, da un rappresentante delle istituzioni ci si attende atteggiamenti eticamente, politicamente e socialmente irreprensibili. Ossia l’esatto opposto di ciò che è accaduto a Corleone. La procura indagherà come per tanti altri casi di furbetti del vaccino, al di là di un’autodenuncia strumentale”, conclude.

La replica del sindaco Nicolosi

Ecco la replica del sindaco Nicolosi in una lettera: “Senatore, ho letto le dichiarazioni da lei rilasciate in relazione a quanto verificatosi a Corleone nella fase iniziale delle vaccinazioni, con particolare riferimento alla mia persona nella qualità di Sindaco pro-tempore della città. Le trovo volgari, superficiali, non supportate da specifica conoscenza dei fatti e quindi dettate da risentimenti e livore personale, che non si addicono a un rappresentante della Repubblica già ex seconda carica dello Stato, come amava definirsi. Concorderei con lei sulla gravità dei fatti, se fossero realmente come lei le ha descritte. Ma non pretenda di darmi lezioni di etica personale, politica o sociale, perché in questo senso le potrei essere maestro. E quando vuole, sono disponibile ad un dibattito pubblico con lei, in presenza del Presidente del Senato, dei vertici del suo partito e di chiunque lei vorrà. Ho chiesto che la procura indaghi, anche se era probabile che lo stesse già facendo, proprio perché la Magistratura mi sembra il soggetto più idoneo a pronunciarsi sulla vicenda. Fermo restando che, personalmente, avendo rappresentato con precisione e onestà i fatti dei quali parliamo, ho la coscienza serena di poter continuare ad occuparmi dei problemi della mia comunità, che in qualche misura dovrebbe essere anche la sua, anche se nessuno da anni ha più notizia di una qualche sua presenza, iniziativa o attività, di cui si avverta una ricaduta positiva sui nostri territori”.

Parole che Schifani commenta così: “Credo che il sindaco di Corleone sia caduto in confusione, scambiando i ruoli tra di noi. Anziché chiedere scusa ai suoi concittadini anziani e fragili vaccinatisi dopo di lui, e dopo aver ammesso i suoi errori con le dimissioni annunciate e poi ritirate, farebbe bene a chiedere scusa agli italiani. E con lui tutti i giovani amministratori e consiglieri comunali di quella realtà comunale che hanno infranto le regole. Una realtà territoriale che ho sempre sostenuto con forza e convinzione, facente parte del mio ex collegio senatoriale, che grazie al mio impegno ha vistò finanziata e realizzata un tratto della nuova Marineo-Corleone”.


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