Orlando: "Mai con la Lega, se devo cadere lo farò in piedi" - Live Sicilia

Orlando: “Mai con la Lega, se devo cadere lo farò in piedi”

Il sindaco di Palermo parla della crisi in giunta e dello strappo con Iv che aveva chiesto di allargare la maggioranza al Carroccio

PALERMO – “Chiedendomi di allargare la maggioranza a Salvini, Iv ha buttato giù la maschera. E’ stata una proposta per me offensiva, provocatoria. Ora vado avanti assumendo le mie responsabilità, se devo cadere lo farò in piedi, non per compromessi. Iv ha fallito ogni operazione, sono nervosi e non potevo permettere di fare pagare questo prezzo alla mia città”. Così Leoluca Orlando, conversando con l’ANSA dopo lo strappo con Iv e le dimissioni di ieri, chieste dal sindaco di Palermo, dei due assessori ‘renziani’.

“Con la segreteria Letta – continua Orlando -, il Pd deve e può diventare il partito di riferimento per la difesa dei diritti. Per il dopo-Draghi, serve creare una campo largo per avere il massimo consenso: Pd, la sinistra, i movimenti civici e il M5s se ci sta. Al tempo stesso bisogna fare appello agli elettori che non possono appiattirsi sulle posizioni di Salvini”.

“Dopo una settimana di nervosismo, di delibere dell’amministrazione non trattate o bocciate con i voti di Italia Viva si era creata una crisi amministrativa che non consentiva più indugi – spiega il sindaco -. E’ chiaro che si voleva azzoppare il cambiamento. Ci sono stati comportamenti irresponsabili con un grave danno per la città, ecco perché ho deciso di fare chiarezza. Adesso ci sono due organismi: la giunta e il Consiglio. Faccio appello affinché tutti s’impegnino al massimo: se ci saranno delibere che non piacciono si presentino pure emendamenti per modificarle ma smettiamola di bloccare tutto. Basta con i Consigli comunali trasformati in processi ai dirigenti comunali”.

Il sindaco spiega di avere rotto gli indugi per sbloccare una situazione di impasse amministrativa. “E’ stato bocciato il piano triennale per le opere pubbliche senza portare un emendamento correttivo o modificativo – dice -. Il presidente del Consiglio comunale (Salvatore Orlando) ha convocato l’aula senza avvertire nessuno, mettendo ai voti il piano nonostante la richiesta di sospensione, per potere trovare accordi. Così facendo è stato bloccato un lungo elenco di opere: 242 milioni per la riqualificazione, 90 mln per il centro storico, 58 mln per le periferie, 20 mln di fondi Fesr, 45 mln per i parcheggi e tanti altri interventi”. E ancora: “C’è un lungo elenco di delibere ferme all’ordine del giorno – aggiunge il sindaco – riguardano i centri commerciali naturali, l’uso dei beni comuni, la gestione die beni sequestrati e confiscati alla mafia, botteghe e mercato storici. E’ stata bocciata la delibera per la sospensione delle sanzioni agli operatori economici. Agli assessori Costumati e Piampiano – conclude il sindaco – ho chiesto di scegliere. Io ora vado avanti, assumendo le mie responsabilità, se devo cadere cadrò in piedi. Io stanco? Mai, la sera non ho sonno, faccio il sindaco 25 ore al giorno: a qualcuno questo dà fastidio. Rispondo a tutti per il bene della mia città. Fintanto che non cado, continuerò il mio impegno politico in coerenza con la mia storia. Certamente alle prossime elezioni sarò impegnato a sostegno di chi condividerà progetti e visioni per proseguire il cambiamento della città, che dal 2012 è sotto gli occhi di tutti”.


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