"Fiducia in Miccichè", ma all'appello azzurro mancano due nomi di peso - Live Sicilia

“Fiducia in Miccichè”, ma all’appello azzurro mancano due nomi di peso

Acque agitate in Forza Italia.
LA RIUNIONE
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“L’amore è tutto carte da decifrare”, cantava il buon Ivano Fossati. E verrebbe da aggiungere che lo è anche la politica. Nello specifico sotto la lente di ingrandimento dei commentatori finiscono ormai le dichiarazioni, le note stampa e i post sui social. Il caso Forza Italia è da manuale.

La riunione, la nota, il post su fb

Lo stato maggiore di Forza Italia riunito nella torre pisana di Palazzo dei Normanni per un chiarimento interno dopo le scazzottate verbali a mezzo stampa dei giorni scorsi, che hanno visto duellare il coordinatore Miccichè e l’assessore Falcone, termina dopo quattro lunghe ore con un piccolo colpo di scena. “Si è appena conclusa la riunione di partito convocata a Palazzo dei Normanni dal Presidente Micciché per delineare l’azione politica a cui tutto il movimento azzurro deve adeguarsi”, si legge in una nota stampa ufficiale degli azzurri. “È vero che dopo l’approvazione della Legge di stabilità regionale è emersa qualche tensione. Ma è pur vero che Forza Italia resta il partito di riferimento della coalizione di maggioranza, per tale motivo ribadiamo una certezza: andare avanti, insieme al commissario regionale Gianfranco Micciché, assicurando piena fiducia sia a tutti gli assessori di Forza Italia all’interno della squadra di Governo che al Presidente Musumeci”, si legge ancora.

Dimmi se hai firmato e di dirò chi sei

Pace fatta? Non si direbbe guardando i nomi dei firmatari del comunicato: Tommaso Calderore, Capogruppo di Forza Italia all’ARS, i deputati regionali Riccardo Gallo, Margherita La Rocca Ruvolo, Luisa Lantieri, Riccardo Savona, Michele Mancuso, Bernardette Grasso, Mario Caputo, Alfio Papale, Daniela Ternullo, Marianna Caronia e gli Assessori regionali Toni Scilla e Marco Zambuto. I fedelissimi del colonnello Micchichè (escluso l’onorevole Pellegrino) rispondono all’appello, ma continuano a non comparire i nomi degli assessori Falcone e Armao. Stesso copione già visto ai tempi della missiva romana pro Miccichè. In compenso, Falcone che aveva recentemente paventato anche l’ingresso di Diventerà Bellissima nella compagine azzurra e criticato ferocemente le tentazioni centriste e trasversali di Miccichè, scrive un post su facebook. “Siamo per la chiarezza. Prima di tutto viene il volere degli elettori e ciò che è il meglio per la #Sicilia. Su questo non arretriamo, perché ce lo chiede la nostra gente. Oggi lo abbiamo detto, e continueremo a farlo attraverso la nostra azione quotidiana di #buongoverno. Rinnegare il #centrodestra, i nostri alleati e il presidente Nello Musumeci significa rinnegare noi stessi. Forza Italia non inseguirà partiti falliti e manovre incomprensibili. Non allontaneremo il nostro popolo. Non daremo spazio a nessun equivoco”. Parole come pietre che danno tutta un’altra lettura al tenore della riunione pomeridiana. Miccichè tenta la prova muscolare ricordando il peso che ha dentro l’Ars, Falcone ricorda che l’orientamento dei vertici nazionali del partito non è particolarmente attratto dalle sirene del draghismo applicato alla Sicilia. Chi la spunterà? Ai posteri l’ardua sentenza. Domani, fanno sapere fonti interne, si terrà un confronto tra i vertici azzurri e il Presidente Musumeci.


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