Tour tra le incompiute a Palermo, l'iniziativa di Fillea, Filca e Feneal - Live Sicilia

Tour tra le incompiute a Palermo, l’iniziativa di Fillea, Filca e Feneal

I sindacati contestano la mancanza di progettualità da parte del Comune che rischia di intasare le strade cittadine
TOUR INCOMPIUTE
di
4 min di lettura

PALERMO – Un tour di denuncia tra le “incompiute” di Palermo. È questa l’iniziativa portata avanti da Fillea, Filca e Feneal, che questa mattina alle 9.30 si sono incontrati al canale Mortillato, opera ferma da sei mesi, in viale Regione siciliana.

In cantiere non ci sono operati, la strada è chiusa e il traffico persiste. Sotto il tratto di strada sbarrata al traffico, all’altezza di via principe di Paternò, si sarebbero dovuti svolgere i lavori al canale Mortillaro, e al canale Passo di Rigano, entrambi bisognosi di interventi urgenti.

Nei giorni scorsi c’è anche stata una riunione tra il sindaco Orlando, l’assessore Prestigiacomo  e le organizzazioni sindacali di  Fillea, Filca e Feneal nella quale si è parlato della situazione critica dei ponti, dei viadotti cittadini e i lavori da mettere con urgenza in cantiere.

L’idea, nata dall’incontro, è quella di delineare un percorso condiviso per velocizzare l’iter progettuale e far partire i cantieri di tre infrastrutture strategiche: ponte Corleone, ponte Oreto e sottopassaggio di via Perpignano. Il programma prevede la stesura di un protocollo attuativo che assegnerebbe la progettazione e l’esecuzione delle opere ad Anas, al Provveditorato delle Opere Pubbliche il compito di costituire la cabina di regia e al Comune di Palermo il reperimento delle risorse, anche attraverso il Recovery Plan.

Sul tour cominciato questa mattina si è espresso Franesco Danese di Filca Cisl:Questo è l’esempio di un’assenza di progettualità. Si apre un cantiere, ma non c’è una visiona della città e il cantiere rimane aperto mentre nessuno ci lavora. Lì c’è anche un problema di accavallamento, durante i lavori si è scoperto che bisognava intervenire sull’altro canale che è di competenza della Regione. Come sempre c’è questa assenza di visione assoluta per la città e per la Provincia; c’è anche la burocrazia. Sovrapposizioni fra competenze, fra autorizzazioni, progetti che diventa invivibile. Questo è ancora più grave. Dovremo affrontare le spese del Recovery Fund da una parte e mettere le aziende in condizioni di usare il 110%. Questa burocrazia rischia di bloccare tutti i percorsi”.

Danese si è espresso anche sulle problematiche relative al Ponte Corleone: “Penso che questo ponte sia diventata una bandiera da sventolare prima da una forza politica, poi dall’altra. Il problema del ponte non è soltanto il raddoppio, previsto dal Patto per Palermo, ma anche la messa in sicurezza. Si stava lavorando su un accordo con Anas per la sola messa in sicurezza, che diventa fondamentale. Chiudere il Ponte Corleone taglierebbe in due Palermo perché non ci sono alternative. Nell’incontro avuto con il Comune abbiamo chiesto venga trovato un percorso alternativo, anche facendo piccole modifiche alle opere stradali. Quando verrà messo in sicurezza il Ponte Corleone sarà impossibile passare da lì per almeno un anno”.

“Non dimentichiamo – continua Danese – che il Patto per Palermo è stato stilato nel 2016 e l’affidamento per il raddoppio del ponte è stato affidato solamente qualche settimana fa. Questi sono i tempi della burocrazia a Palermo e non sono assolutamente sostenibili”.

Anche Pietro Ceraulo di Fileca Cgil è critico nei confronti dell’Amministrazione comunale: “Abbiamo deciso di partire da una delle opere che impatta in maniera devastante sulla viabilità che è il cantiere di Canale Mortillaro. Proseguiremo con il Ponte Corleone ed Oreto perché, per noi, questi sono gli emblemi di una incapacità da parte dell’Amministrazione nell’avere una visione progettuale e strategica rispetto a come deve cambiare la viabilità nella nostra città”.

Da anni – continua Ceraulo – denunciamo rallentamenti, inefficienza, chiediamo il potenziamento delle strutture tecnici degli uffici. Questo cantiere, a quanto pare, non vedrà una fine nemmeno in tempi brevi perché si dovranno recuperare somme che serviranno per eseguire gli interventi al Canale Passo di Rigano che è ancora più ammalorato e serviranno circa 500 mila euro, somme che non ci sono da nessuna parte. In questo momento la ditta si è dovuta fermare e la carreggiata è stata chiusa. Affronteremo la stagione estiva con una deviazione che rimarrà tale e, in aggiunta al restringimento del Ponte Corleone, intaserà il traffico e quindi il collegamento tra la A19 e la A29. Abbiamo anche sottolineato come questo impatta nella vita delle persone e alcuni operai che lavorano in cantieri della zona arrivando dalla provincia di Trapani, rinunciano a mezz’ora di pausa pur di tornare a casa prima e non rimanere intasati nel traffico. Immaginiamo cosa succederà quando il comune si troverà a gestire parte dei soldi del Recovery Fund. Noi risichiamo di non agganciarci a questa ripresa”.

Ceraulo parla anche delle fase propedeutiche che si dovrebbero fare prima dei eseguire i lavori: “La fasi di indagine per capire cosa si può trovare scavando sono propedeutiche. Con il Comune abbiamo avviato un confronto e ci aspettiamo da parte loro delle risposte concrete anche sul bonus 110%. Bisogna creare uno sportello specifico perché altrimenti si intaserebbe tutto. Con l’Amministrazione abbiamo condiviso il percorso che vede il coinvolgimento di Anas e del Provveditorato rispetto alle questioni dei ponti. Su questo abbiamo spinto l’Amministrazione nel continuare su questa strada. Chiediamo di affidare ad Anas la messa in sicurezza del ponte perché loro di ponti e strade se ne intendono. Questa è la strada più veloce, perché se nominiamo un commissario sarà ancora più complesso. Se la strada è questa noi siamo disponibili a lavorare a ciclo continuo h24”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI