CATANIA – Le redini della cellula mafiosa di Mascalucia, anche per diritto di ‘sangue’, sarebbero andati a Salvatore Puglisi, figlio dell’ergastolano Pietro. Un sanguinario boss e killer mafioso – al 41 bis – genero del capomafia (ormai scomparso) Giuseppe Pulvirenti, chiamato ‘u malpassotu. Ed è anche da questa ‘parentela’ che ha tratto ispirazione il nome del blitz Malupasso scattato lo scorso anno. Un’indagine quella dei carabinieri che ha documentato, oltre l’organigramma del gruppo mafioso di Puglisi, anche la mappa delle estorsioni. L’inchiesta è scattata grazie alla denuncia di una potenziale vittima di pizzo. Alcune intercettazioni hanno gettato inoltre ombre sulla politica a Mascalucia, che però non hanno portato all’azione penale.
Ieri il pm Andrea Bonomo, al termine della requisitoria, ha chiesto alla gup Chiara Di Dio Datola di condannare il figlio del boss a 20 anni di carcere. Sono invece 14 gli anni chiesti per il fratello Giuseppe. Ma c’è anche il cognato dell’ergastolano, Salvatore Mazzaglia, nella lista degli imputati che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Sono 13 anni di reclusione chiesti al gup. Completano lo scacchiere criminale Alfio Carciotto (e il figlio Antonio): il magistrato Bonomo ha chiesto rispettivamente 18 e 16 anni.
Il sostituto procuratore, infine, ha chiesto l’assoluzione per Alessandro Bonanno, fratello del pentito Salvatore.
Le richieste di pena: Michele Abate, 2 anni e 4 mesi, Rosario Cantone, 6 anni e 6 mila euro di multa, Fabio Cantone, 12 anni e 8 mesi, Alfio Carciotto, 18 anni e 4 mesi, Antonio Carciotto, 16 anni e 8 mesi, Mirko Casesa, 8 anni, Alfio Currao, 8 anni, David Giarrusso, 5 anni e 4 mesi, Giuseppe Iudica, 3 anni e 8 mesi, Salvatore Mazzaglia, 13 anni e 8 mesi, Giuseppe Puglisi, 14 anni e 8 mesi, Salvatore Puglisi, 20 anni, Salvatore Rannesi, 6 anni, Salvatore Tiralongo, 12 anni, Alessandro Bonanno, assoluzione