Amministrative, ipotesi giallorossa a sinistra, prove di unità a destra

Amministrative, tentazione giallorossa e a destra prove di unità

Il comune di Giarre diventa un laboratorio politico fondamentale.
POSSIBILI SCENARI
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CATANIA – Quella di Giarre è una partita da osservare con la lente bifocale, perché sia da vicino che da lontano, la griglia dei candidati che si sfideranno il prossimo ottobre può offrire letture diverse se non opposte. Se è vero che c’è un dato locale da inquadrare, è vero pure che il voto nella città ionica va incasellato all’interno di un puzzle sicuramente provinciale se non regionale. Questo perché i partiti vogliono giocare la loro partita evitando il più possibile i traumi di cinque anni fa.

Di probabile c’è che l’uscente Angelo D’Anna è pronto a bissare il mandato. “Siamo e resteremo civici e siamo aperti al dialogo con tutti” ha scandito il primo cittadino intervistato da Paesi Etnei Oggi. Nel 2016, in effetti, D’Anna – pur non essendo un pentastellato – ha intercettato quella stessa marea che di lì a poco avrebbe conquistato Montecitorio. Al ballottaggio erano risultati fondamentali i contributi di una metà del Pd (quella che non riuscì a trovare l’accordo con la progressista Tania Spitaleri) e di una parte del centrodestra. Tant’è che D’Anna, entro una fase che si è conclusa a ridosso dello scorso Natale, ha avuto come vice la meloniana Patrizia Lionti. Ma l’attuale colore della giunta è meglio inquadrabile tra il giallo e il rosso, con tanto di placet romano del senatore grillino Cristiano Anastasi.  

I gialli e i rossi

Ed è proprio da queste frequenze cromatiche che il Pd vorrebbe mettere su un nuovo progetto amministrativo che abbia nel primo cittadino uscente un punto d’equilibrio. Una ricetta che il segretario regionale dem, Anthony Barbagallo, vorrebbe che divenisse qualcosa di più che un semplice episodio locale. Prova ne è il tour siciliano al fianco del sottosegretario ai Trasporti, il cinque stelle Giancarlo Cancellieri. Anche il segretario provinciale Angelo Villari punta ad un accordo che possa coinvolgere tutte le piazze catanesi al voto. “Sarà il circolo di Giarre a decidere, ma credo che bisogna dare continuità all’esperienza D’Anna”, ha detto a Live Sicilia.

Mentre lo dice, Villari ha la testa a Misterbianco. “L’asse portante di ogni alleanza deve girare intorno all’intesa Pd-M5s per poi allargarsi alle altre forze civiche e politiche – dichiara – Ma tutto deve essere subordinato ad una seria convergenza sul programma e sul nome”. 

Centrodestra

Anche per il centrodestra il dossier di Giarre va letto all’interno di un risiko ben più ampio. Se FI esprimerà il candidato sindaco unitario a Misterbianco (a quanto pare il coordinatore Marco Falcone avrebbe già il nome in pectore), quello ionico sarà nella disponibilità dei Fratelli d’Italia. La riserva da sciogliere è su due nomi: l’ex consigliere provinciale Francesco Cardillo e la già citata Patrizia Lionti. Il coordinatore provinciale della Fiamma, Alberto Cardillo, a Live Sicilia rivela che a breve potrebbe presentare agli alleati un’opzione unitaria. “Dopo aver concluso il dibattito interno e con il territorio – dice – nei prossimi giorni annunceremo il nostro candidato”. 

E aggiunge: “Se unito, il centrodestra vince in tutte le piazze della provincia. In tal senso si respira una particolare unità d’intenti tra FdI e FI, ma anche tra tutti gli altri alleati, e questo ci fan ben sperare”. Perde quota intanto l’ipotesi che vorrebbe l’attuale sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, pronto a candidarsi nell’altra metà dell’ex Jonia in quota azzurra. Per gli autonomisti risulta più che fondata l’ipotesi Claudio Raciti. Giovanni Barbagallo della Lega sta intanto preparando la lista contrassegnata dallo spadone di Alberto da Giussano.

Civici

Il versante civico è quello che potrebbe riservare le maggiori punte d’interesse. Leo Patané, avvocato e campione di preferenze con Giarre 2.0, è in campo da gennaio con tre cartelli elettorali: Noi per Giarre, Progettiamo Giarre e Giarre Attiva. Leo Cantarella, a quanto risulta, starebbe dialogando con più forze prima di decidere sul da farsi. Francesco Candido, ex candidato sindaco del M5s (4,16% cinque anni fa), potrebbe presentarsi invece sotto le insegne di Italexit, il soggetto capitanato dal fuoriuscito Gianluigi Paragone. 

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