Abuso d'ufficio, Indaco assolto: "Non costituisce reato" - Live Sicilia

Abuso d’ufficio, Indaco assolto: “Non costituisce reato”

Oltre all'ex commissario dell'autorità portuale è stato assolto anche il dirigente Romano. Tutto è partito da una denuncia del 2015.

CATANIA – “Non costituisce reato”. Con questa formula la terza sezione del Tribunale di Catania, presidente Rosa Alba Recupido, ha assolto l’ex commissario dell’Autorità Portuale di Catania Cosimo Indaco e il dirigente dell’Authority Davide Romano finiti sotto processo con l’accusa di abuso d’ufficio. La procura aveva chiesto la condanna dei due. Si dovranno attendere 30 giorni per la motivazione, ma già dalla lettura del dispositivo si può evidenziare che il teorema accusatorio è stato ritenuto dal collegio una condotta non penalmente rilevante.

I fatti oggetto del dibattimento, durato circa tre anni, sono riferibili al 2015. Tutto è partito da una precisa denuncia da parte di un imprenditore che aveva chiesto l’autorizzazione per fare attività di pesatura alla dogana. Le richieste arrivate all’Authority erano due. A quella richiesta l’autorità portuale aveva risposto con una precisa richiesta di documentazione e garanzie che l’impresa avrebbe dovuto avere – secondo l’ente – per un preciso articolo di legge. Atti che per il rilascio hanno un onere. 

Quella richiesta è stata “bollata” dal denunciante come negazione all’esercizio dell’attività di pesatura nella dogana e come preciso intento a “favorire” l’altra impresa, di cui uno dei soci era un congiunto acquisito di Indaco. Per la procura nonostante non vi fosse stato una negazione formale, quella richiesta avrebbe comunque “intralciato” l’autorizzazione all’imprenditore con un beneficio per l’altro richiedente. La difesa ha sempre evidenziato la correttezza della risposta dell’Authority di depositare una relativa documentazione così come da normativa. Non possono che dirsi soddisfatti i due difensori, gli avvocati Carmelo Peluso, che ha assistito Cosimo Indaco, e Claudio Galletta, che ha assistito Davide Romano. 

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