Operaio morto a Mondello, i sindacati: "Profondamente addolorati" - Live Sicilia

Operaio morto a Mondello, i sindacati: “Profondamente addolorati”

"Bisogna assolutamente fermare questa mattanza. Restiamo inermi di fronte all’ennesima tragedia"

PALERMO – La tragedia dell‘operaio morto durante i lavori al Sirenetta di Mondello ha creato grande tristezza e paura.

“Siamo profondamente addolorati per la morte dell’ennesimo operaio che ha perso la vita sul posto di lavoro ed esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia”. Lo dicono in una nota congiunta, il segretario regionale della Cisl, Sebastiano Cappuccio e quello della Filca Cisl, Paolo D’Anca, commentando la notizia della morte dell’operaio di 42 anni palermitano, Vincenzo Ribaudo, che ha perso la vita a causa del grave incidente durante i lavori di ristrutturazione alla Sirenetta a Mondello. 

“Notizie come queste – aggiungono – ci rammaricano fortemente e cresce sempre più la preoccupazione per un prezzo troppo alto di vite umane perse sul luogo di lavoro, che drammaticamente allunga il già tragico bollettino di morti, che ha visto nell’ultimo mese registrare un numero crescente di casi. Bisogna assolutamente fermare questa mattanza. La prevenzione deve essere l’imperativo di tutte le imprese e una priorità di condotta imprescindibile perché il sacrificio di uomini, che perdono la propria vita per portare a casa un pezzo di pane, non può essere più accettabile. La sicurezza – concludono – non può essere un terno al lotto, per questo è necessario potenziare i controlli, aumentando il numero degli ispettori e prevedere urgentemente a istituire, come abbiamo più volte ribadito, una cabina di regia tra Inail, Inps e l’assessorato regionale al ramo per monitorare questo fenomeno drammatico sempre più dilagante, adottando tutte quelle misure adeguate per salvaguardare l’incolumità dei lavoratori e limitare i danni di questa emorragia”.

“Siamo stanchi di assistere a questi gravi episodi ribadendo sempre le stesse cose da anni, il numero degli Ispettori del lavoro è troppo basso, bisogna agire subito sul fronte della prevenzione e dei controlli. Siamo vicini alla famiglia del lavoratore deceduto oggi a Mondello”. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Francesco Danese segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani dopo l’ennesimo incidente sul lavoro avvenuto stamani  a Mondello durante i lavori di ristrutturazione di un locale, costato la vita a un operaio 42 anni.

“Le indagini chiariranno se ad essere fatale è stato il malore o la caduta dall’alto, ma riteniamo inaccettabile che dopo tanti anni in cui si parla di sicurezza sul lavoro, continuiamo a contare ogni giorno feriti e  a volte incidenti più gravi. Siamo certi che la polizia giunta sul posto chiarirà le condizioni in cui operava il lavoratore e se la ditta ha rispettato tutti i criteri. Di fatto però ogni giorno è un bollettino di guerra,c noi lo chiediamo da tempo: bisogna investire di più sugli organismi ispettivi e preventivi, e sui sistemi di prevenzione e di sicurezza sul lavoro per escludere incidenti e gravi episodi. E’ ora di dire basta le istituzioni diano priorità al tema, chi lavora deve tornare sano a casa”, concludono La Piana e Danese. 

La Fillea e la Cgil Palermo si stringono ai familiari e ai colleghi di Vincenzo Ribaudo, l’operaio edile di 42 anni morto stamattina precipitando da un ponteggio del cantiere per la ristrutturazione dei locali della  Sirenetta, a Valdesi. “Si continua a morire di lavoro e il triste bilancio purtroppo non accenna a decrescere – dichiarano il segretario Fillea Cgil Palermo Salvatore Bono e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo -. Restiamo inermi di fronte all’ennesima tragedia che ha colpito il settore dell’edilizia, nonostante le innumerevoli campagne di sensibilizzazione al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e il continuo sollecito agli organi competenti per maggiori controlli nei cantieri, per garantire l’incolumità di quanti svolgono questo lavoro altamente rischioso”.

Fillea e Cgil attendono che gli investigatori chiariscano la dinamica dell’incidente, sul quale potrebbe avere influito un malore, come raccontato da alcune testimonianza, oppure la fretta, le temperature elevate o il mancato uso di adeguate protezioni. “Tanti incidenti si sarebbero potuti evitare nei cantieri per colpa della fretta o per il lavoro nelle ore più assolate – aggiungono Salvatore Bono e Mario Ridulfo -. E’ un rischio presente sempre. Chiariranno le indagini quali siano state le cause del’incidente mortale avvenuto stamattina  per la ristrutturazione dello storico locale di Mondello che con l’approssimarsi della bella stagione doveva essere consegnato per tornare a risplendere. Stavolta, però, il prezzo da pagare è stato troppo alto. Un giovane edile stasera non farà più rientro in quella casa che ha lasciato stamattina all’alba per andare guadagnarsi da vivere. E questo fa troppo dolore e rabbia e noi non possiamo accettarlo”.

“Auspichiamo che l’ennesima vita spezzata sul lavoro possa scuotere le istituzioni competenti e inasprire oltre alle ispezioni e ai controlli anche le sanzioni per chi non rispetta le norme in materia di sicurezza sul lavoro – proseguono Bono e Ridulfo -. Da tempo immemore i sindacati chiedono il potenziamento degli uffici ispettivi, il cui numero è troppo basso. Si risolvano al più presto queste carenze di organico ma intanto chiediamo che si proceda demandando ad altri organi, a un nucleo inter-forze, per esempio con la polizia municipale, con un’adeguata formazione, il compito di effettuare i controlli nei cantieri affinché si possa fermare una volta e per tutte quella che ormai è diventata una strage”.

La mattanza delle morti bianche prosegue drammaticamente senza sosta e senza clamore.
Il segretario generale della FENEAL UIL TIRRENICA Pasquale De Vardo e la segreteria confederale UIL SICILIA Luisella Lionti – ammainano le bandiere listate a lutto e, stringendosi all’immenso dolore della famiglia, piangono la scomparsa di Vincenzo Ribaudo, nostro storico iscritto, che ha perso la vita svolgendo il proprio lavoro. Le morti sul lavoro sono il chiaro segno di sottosviluppo ed inciviltà, nonché rappresentano la tragica conseguenza del lavoro nero, della mancanza di tutele e dell’inadeguata attività di controllo. È inaccettabile che ancora oggi si possa morire di lavoro, il diritto alla sicurezza e alla salute non può essere negoziato né barattato o, peggio ancora considerato un optional concesso dal datore di lavoro, si tratta di un preciso diritto di ogni singolo lavoratore. Adesso basta, il lavoro nero deve essere fortemente osteggiato in ogni sua forma, non solo dagli organi preposti ai controlli, ma anche dai lavoratori e, soprattutto, dalle tante imprese sane che per lunghi anni hanno costituito il vero tessuto socio-economico del nostro territorio e che oggi subiscono la concorrenza sleale di chi senza scrupoli attua il massimo ribasso sulla pelle dei lavoratori. Troppo spesso le maestranze non ricevono la necessaria formazione sui rischi che corrono e contestualmente non ci sono i dovuti controlli, il lavoro ormai è diventato precario e sui precari non si fa formazione; purtroppo, come accade da troppo tempo, i caduti sul lavoro non fanno notizia e, alla stregua di un vergognoso bollettino di guerra, le vittime aumentano giornalmente. La morte di Vincenzo non può restare impunita e auspichiamo un fermo, deciso e rapido intervento della Magistratura che punisca eventuali responsabilità.
Continuano i segretari De Vardo e Lionti, “purtroppo il caro Vincenzo non tornerà più a casa dalla sua famiglia e, proprio per difenderne la memoria, comunichiamo sin d’ora che la Feneal Uil Tirrenica e la UIL Sicilia si costituiranno parte civile nell’eventuale procedimento penale che scaturirà a seguito dell’inchiesta giudiziaria, al tempo stesso, saremo accanto alla famiglia, alla quale offriamo il nostro sostegno legale per tutte le esigenze legate al tragico evento”. Questa disgrazia rappresenta l’amara conferma di quanto reiteratamente Feneal e Uil denunciano giornalmente riguardo i temi di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Concludono Luisella Lionti e Pasquale De Vardo, a seguito di questo tragico evento chiediamo, ancora una volta, che si proceda ad una forte attività di contrasto alle illegalità e, in tal senso, invitiamo l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal a svolgere una lotta senza quartiere per colpire le troppe illegalità e punire i responsabili, fermando la triste mattanza dei lavoratori. Questo, però, può avvenire aumentando considerevolmente il numero degli Ispettori del lavoro e, allo stesso tempo, mettendo in campo un piano straordinario di controllo capillare di tutto il territorio. Si tratta di un preciso dovere morale finalizzato, in primis, a rendere onore ed omaggio alla memoria del povero Vincenzo Ribaudo e di tutte le troppe vittime innocenti cadute sul lavoro che, insieme alle loro famiglie, attendono che finalmente sia fatta giustizia.


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